L'impareggiabile Godfrey (film 1936)

film del 1936 diretto da Gregory La Cava

L'impareggiabile Godfrey (My Man Godfrey) è un film del 1936 diretto da Gregory La Cava.

L'impareggiabile Godfrey
William Powell, Carole Lombard, Jean Dixon
Titolo originaleMy Man Godfrey
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1936
Durata94 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generesentimentale, commedia
RegiaGregory La Cava
SoggettoEric Hatch
SceneggiaturaEric Hatch, Gregory La Cava e Morrie Ryskind
ProduttoreGregory La Cava
Produttore esecutivoCharles S. Rogers
Casa di produzioneUniversal
Distribuzione in italianoUniversal (1937)
FotografiaTed Tetzlaff
MontaggioTed J. Kent, Russell F. Schoengarth
MusicheCharles Previn, Rudy Schrager
ScenografiaCharles D. Hall
CostumiTravis Banton (per Carole Lombard) e Brymer (non accreditato)
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Doppiaggio originale[1]

Nel 1999 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[3]

Nel 1957 ne venne realizzato un remake dallo stesso titolo, L'impareggiabile Godfrey, per la regia di Henry Koster.

Durante una caccia al tesoro, un gruppo di ricchi fannulloni capita in un accampamento di barboni: la giovane e sconsiderata Irene Bullock riesce a portare via con sé Godfrey, uno dei clochard, pensando di servirsene per poter vincere la gara. Grazie alla vittoria, ella può finalmente sentirsi superiore alla sua arrogante e presuntuosa sorella maggiore Cornelia che, forte della sua bellezza e della sua ricchezza, pretende che tutto le sia dovuto e che tutti debbano riverirla.

Il solo Godfrey sembra non temere Cornelia e si dimostra in grado di tenerle testa. Irene ne è deliziata e trova nell'uomo una protezione contro le angherie psicologiche della sorella. Al tempo stesso assume il ruolo di "protettrice" del barbone, lo toglie dalla strada e gli trova un'occupazione come maggiordomo presso la sua famiglia. Godfrey stupisce i Bullock con il suo modo di fare, si dimostra per nulla intimidito dai componenti della ricca famiglia e addirittura trova per ognuno una soluzione ai loro problemi, veri o immaginari che siano.

Il nuovo maggiordomo, in effetti, non è un vero barbone: è una vittima del crollo di Wall Street, appartiene a un'ottima famiglia, possiede un'eccellente educazione e vanta conoscenze altolocate. Ormai senza un soldo, è però stato costretto a vivere sotto i ponti, insieme a tanti altri disgraziati. L'occasione offertagli da Irene gli ha consentito di riacquistare dignità e nello stesso tempo di metter un poco di ordine nell'eccentrica famiglia in cui è stato accolto come maggiordomo. Le due ragazze di casa finiscono per innamorarsi entrambe di lui: Godfrey dimostra di preferire Irene e ciò fa infuriare la gelosa e vendicativa Cornelia, che giunge ad accusare l'uomo di furto, nascondendo una collana sotto il suo letto.

Godfrey riesce però a trovare il gioiello prima dell'arrivo della polizia, lo toglie dal nascondiglio e poi lo impegna. Con il ricavato inizia a giocare in Borsa, al ribasso, e si dimostra abilissimo, tanto da accumulare rapidamente una fortuna, mentre nello stesso tempo il suo datore di lavoro Bullock - il padre delle due ragazze - va incontro a una serie di rovesci finanziari, fino a rimanerne rovinato. Coi proventi del denaro che ha guadagnato, Godfrey compra tutte le azioni di Bullock e gliele restituisce insieme alla collana, raccontando alla sbigottita e interdetta famiglia di come sia giunto a quel risultato. Quindi si licenzia e, con il denaro che gli è rimasto, fonda uno stabilimento dove assume tutti i poveracci che ha incontrato durante il periodo della sua vita trascorso da nullatenente. Il giorno dell'inaugurazione, Irene lo raggiunge e, in presenza del sindaco, i due possono finalmente sposarsi.

Produzione

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È ispirato al romanzo 1101 Park Avenue scritto nel 1935 da Eric Hatch.

Questo è il primo film dove Carole Lombard appare col suo nuovo volto dopo un incidente d'auto che l'aveva sfigurata con schegge di cristallo. «Furono giorni di ansia. Ma un chirurgo dalle mani miracolose salvò completamente il volto dell'attrice. (...) L'arte modificò la natura. Le guance pienotte che facevano scuotere la testa agli industriali davanti alle pretese dell'attrice, sparirono, il viso smagrito acquistò un'intensità che prima non aveva. Carole ebbe così il suo vero trionfo, quel volto che diventò improvvisamente, dopo il trionfo accanto all'ex marito William Powell nell'Impareggiabile Godfrey, un volto celebre, che otteneva il consenso degli spettatori di tutto il mondo.».[4]

Accoglienza

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Critica

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«Gregory la Cava ha diretto con sobrietà e giusta misura la strampalata vicenda, ricavandone un film spassosissimo e caricaturale.»

«L'impareggiabile Godfrey, a saperlo prendere per ciò che vuol essere, è un piacevole film; [...] i toni sono nettamente satirici. A chi vorrà prendere ogni cosa alla lettera, questa famiglia apparirà semplicemente una famiglia di pazzi e buonanotte a lor signori; ma chi saprà scorgere gli intenti satirici che animano questi fantocci, talvolta persino con civetterie quasi simboliche, avrà allora una di quelle visioni che offrono soltanto gli specchi deformanti nei baracconi da fiera. Il padre bonaccione, la madre che non si rassegna a invecchiare, una figlia d'una spietata e incosciente perfidia, l'altra di un sentimentalismo isterico a prova di bomba: ecco il quartetto che si presenta, e si scatena con toni che potrebbero apparire sconcertanti se invece non calettassero i varii tipi entro gli schemi di quella satira che si è detto. Si comprende allora come un finto cameriere, in quella casa, possa diventare il più vero protagonista, soprattutto se impersonato dalla raffinata bonomia d'un William Powell; e la trovata che dà l'avvio al film [...] avrebbe potuto dare al film un suo autentico e spietato sviluppo satirico se i produttori ne avessero avuto soltanto il coraggio. Invece, dopo l'inizio, si è preferito ripiegare entro i limiti di un gioco mosso, caricaturato in ogni istante, con episodi sovente azzeccati da una regia fluida e attenta. [...]»

Distribuzione

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Il film fu distribuito dall'Universal Pictures, presentato in prima il 6 settembre. Uscì poi nelle sale statunitensi il 17 settembre 1936.

Riconoscimenti

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Premi Oscar 1937:

Nel 1957 venne realizzato un remake, film omonimo diretto da Henry Koster con attori principali June Allyson, David Niven, Jessie Royce Landis, Robert Keith, Eva Gabor.

  1. ^ "L'impareggiabile Godfrey" (1936), su antoniogenna.net. URL consultato il 6 marzo 2024.
  2. ^ Secondo alcune fonti la doppiatrice è Lia Orlandini
  3. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 16 novembre 1999. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  4. ^ Pietro Bianchi e Oreste Del Buono, L'occhio di vetro. Il cinema degli anni 1945 - 1950, in Oggi, Milano, Edizione il Formichiere, 26 febbraio 1946, p. 50.
  5. ^ Prime cinematografiche. “L'impareggiabile Godfrey„, in Gazzetta di Venezia, 11 aprile 1937, p. 6.
  6. ^ m. g. [Mario Gromo], Cinema e Teatri. Sullo schermo: L'impareggiabile Godfrey, di G. La Cava - Confini selvaggi, di E. Forde, in La Stampa, 9 maggio 1937, p. 2.

Bibliografia

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  • (EN) Frederick W. Ott, The Films of Carole Lombard, Secaucus, Citadel Press, 1972, ISBN 0-8065-0449-8.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN305908038 · BNF (FRcb164726488 (data)
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