Marie Glory

attrice francese

Marie Glory, nome d'arte di Raymonde Louise Marcelle Toully, nota anche con lo pseudonimo di Arlette Genny (Mortagne-au-Perche, 3 marzo 1905Cannes, 24 gennaio 2009), è stata un'attrice francese.

Marie Glory con Fosco Giachetti in Napoli che non muore, 1939

Biografia

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Nata in Normandia, figlia di un parrucchiere e di una pittrice, quando è ancora bambina si trasferisce con la famiglia a Rouen dove compie gli studi liceali al Lycée Jeanne d'Arc. Nel 1923, a diciotto anni, giunge a Parigi dove inizia a frequentare corsi di danza e partecipa a un concorso di bellezza classificandosi al secondo posto; quell'affermazione le permise di iniziare a lavorare come modella, posando per cartoline illustrate e manifesti.

Nel 1924 debutta nel cinema francese con il suo primo nome d'arte, Arlette Genny – che utilizzerà sino al 1927 – nel film di Raymond Bernard Le miracle des loups. Con un nuovo pseudonimo, Marie Glory – a volte accreditata come Mary Glory – nel 1928 ha il suo primo ruolo da protagonista nel film Il denaro diretta da Marcel L'Herbier, recitando con Pierre Alcover e Brigitte Helm e poi in Il conte di Montecristo del 1929 diretto da Henri Fescourt con Jean Angelo, Lil Dagover e Gaston Modot. Da quel momento prende parte a una cinquantina di pellicole, principalmente del cinema francese, ma anche in quello tedesco (Vater und Sohn di Géza von Bolváry) italiano (con Amleto Palermi, Giorgio Ferroni, Glauco Pellegrini e Antonio Pietrangeli) e in diverse coproduzioni.

Nel cinema sonoro ha il suo primo ruolo nel 1930 in Le Roi de Paris di Leo Mittler, con Ivan Petrovich e fino al 1939 ha ruoli da protagonista, tra i quali si segnalano Les Deux Mondes di Ewald André Dupont e Madame ne veut pas d'enfants di Hans Steinhoff. Appassionata di aviazione come Gaby Morlay, negli anni '30 fu una delle prime donne francesi ad essere pilota di aerei, cosa non comune per quell'epoca. Nel 1942 venne arruolata dalle Forces français libres. Nel 1943 si trasferisce dapprima in Algeria e poi in Martinica, dove lavora alla radio in trasmissioni di propaganda. Dopo la fine della guerra torna a recitare al cinema dal 1952 ma in ruoli secondari, tra gli altri con Christian-Jaque (Quando le donne amano) e Roger Vadim (Piace a troppi, con Brigitte Bardot). La sua ultima apparizione cinematografica è del 1960, con il film La gatta graffia diretto da Henri Decoin. Nel 1964 prese parte alla serie televisiva Les Beaux Yeux d'Agatha.

Nel 1997 ricevette il Prix Reconnaissance des Cinéphiles dell'Association Souvenance de Cinéphiles di Puget-Théniers per il complesso della carriera, e venne intervistata da Kevin Brownlow per il suo documentario sulla storia del cinema muto Cinema Europa: l'altra Hollywood.

È deceduta a Cannes nel 2009, due mesi prima di compiere 104 anni: al momento della morte era una delle ultime star viventi del cinema francese degli anni '30 insieme con Paulette Dubost, Suzy Delair e Danielle Darrieux.

Filmografia

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Doppiatrici italiane

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Collegamenti esterni

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