Oricum

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Oricum o Orikos (in greco antico: Ὤρικος o Ὠρικός?) era un'antica città greca[1][2] situata nella parte settentrionale dell'antico Epiro (attualmente in Albania meridionale), nell'estremità sud-orientale della baia di Valona.

Oricum
Fontana monumentale
Localizzazione
Stato attuale Albania (bandiera) Albania
Località Orikum, Valona
Coordinate 40°19′08″N 19°25′43″E
Cartografia
Mappa di localizzazione: Albania
Oricum
Oricum
Mappa dell'antico Epiro di Heinrich Kiepert, 1902.
 
Abitazione del III secolo a.C.

La città, che si dice essere stata fondata dagli Euboici[3] (forse come emporio di Eretria[4]), era in origine un'isola, ma già in tempi antichi si congiunse alla terraferma. Ha una superficie di 5 ettari, ma i resti archeologici sono scarsi.[5] Era situata in un luogo strategico per le comunicazioni con Corfù,[6], e solo a 60 km di mare da Otranto, il che la rendeva un ottimo scalo per i viaggi tra Italia e Grecia.[7] Le fonti antiche (ad esempio Erodoto) la descrivono come un limen, o porto, anche se ad un certo punto acquisì il titolo di polis, e tra il 230 ed il 168 a.C. circa coniò una propria moneta con la scritta ΩΡΙΚΙΩΝ ('degli Orici').[8]

 
Scale per l'acropoli

Ebbe una notevole importanza militare sotto il dominio romano, fungendo da base durante le guerre romane contro Illiri e Macedoni (che la occuparono per breve tempo). Fu la prima città conquistata da Giulio Cesare durante l'invasione dell'Epiro, ed egli ne fornì una vivida descrizione nel Libro 3 del suo Commentarii de bello civili[9] In seguito Oricum "divenne più un insediamento civile, ed oggi si possono osservare pochi resti risalenti al I secolo a.C. o a tempi più recenti. Gli Ottomani la rinominarono in Oricum Pashaliman, 'il porto del Pascià', e la laguna ancora porta questo nome, così come la vicina base navale albanese".[10]

Il terebinto oriciano ("Oricia terebintho") è citato da Virgilio[11] e da Sesto Properzio.[12]

  1. ^ Casson, S. 'Macedonia, Thrace and Illyria: their relations to Greece from the earliest times down to the time of Philip, son of Amyntas. Greenwood Press, 1971. p. 322
  2. ^ Mogens Herman Hansen e Thomas Heine Nielsen, An Inventory of Archaic and Classical Poleis (Oxford University Press, 2004: ISBN 0198140991), p. 347.
  3. ^ Robin Lane Fox, Travelling Heroes: Greeks and Their Myths in the Epic Age of Homer (Londra: Allen Lane, 2008, ISBN 978-0713999808), p. 123.
  4. ^ Keith G. Walker, Archaic Eretria: A Political and Social History from the Earliest Times to 490 BC (Routledge, 2004: ISBN 0415285526), p. 151.
  5. ^ Hansen e Nielsen, An Inventory of Archaic and Classical Poleis, p. 347.
  6. ^ Walker, Archaic Eretria, p. 151.
  7. ^ Lane Fox, Travelling Heroes, p. 123.
  8. ^ Mogens Herman Hansen and Kurt A. Raaflaub, More Studies in the Ancient Greek Polis (Franz Steiner Verlag, 1996: ISBN 3515069690), p. 149.
  9. ^ Commentarii de bello civili Archiviato il 30 novembre 2012 in Internet Archive. (III:12)
  10. ^ Gillian Gloyer, Albania (Bradt Travel Guides, 2008: ISBN 184162246X), p. 212.
  11. ^ Eneide, X, 136.
  12. ^ Elegie, III, 7.49.

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