Dionigi Areopagita

giudice dell'Areopago, convertito alla cristianità dall'apostolo Paolo
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Dionigi l'Areopagita (in greco antico: Διονύσιος ὁ Ἀρεοπαγίτης?, Dionýsios ho Areopaghítēs; fl. I secolo) è stato un giurista e vescovo greco antico; giudice dell'Areopago di Atene, secondo gli Atti degli Apostoli fu convertito al cristianesimo dalla predicazione e dalla preghiera dell'apostolo Paolo. È venerato come santo.

San Dionigi l'Areopagita
Dipinto di san Dionigi realizzato da Clemente de Torres presente all'interno del Museo di belle arti di Siviglia
 

Vescovo e Dottore della Chiesa Greca

 
NascitaAtene, I secolo
MorteAtene, I secolo
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Santuario principaleCattedrale di San Dionigi (Atene)
Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta (Crotone)
Ricorrenza3 ottobre
AttributiOrnamenti da vescovo con in mano il Vangelo
Patrono diAtene, Crotone, Jerez de la Frontera e Ojén

Biografia

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Dionysiou Ta Sozomena Panta, 1756

Dionigi è noto esclusivamente dalla narrazione degli Atti degli Apostoli (17,22[1]): nel racconto neotestamentario, Paolo si trova ad Atene, ha fatto un giro della città ed è interrogato dai filosofi epicurei e stoici, che lo portano all'Areopago, chiedendo un chiarimento della sua predicazione:[2]

«E Paolo, ritto in piedi in mezzo all'Areopago, disse: «Ateniesi, io veggo voi in tutto e per tutto singolarmente religiosi. Tanto è vero, che passando e vedendo i vostri simulacri, ho trovato perfino un altare con questa iscrizione: "Al Dio ignoto". Or quello che voi onorate senza conoscerlo, quello io annunzio a voi.»

La predicazione di Paolo, incentrata sul messaggio di Cristo, cerca di trovare giustificazione al pubblico di filosofi, che non si oppone fino a quando Paolo parla della risurrezione per via della contrapposizione greca tra spirito e materia:

«Sentita però la risurrezione de' morti, alcuni se ne fecero beffe; altri dissero: "Di questo t'udiremo un'altra volta". Così Paolo uscì di mezzo a loro. Alcuni però s'unirono a lui, e credettero; tra questi, Dionigi l'Areopagita, una donna, per nome Damaride, e altri con loro.»

Secondo Eusebio di Cesarea, Dionigi di Corinto riporta la testimonianza che Dionigi Areopagita divenne vescovo di Atene[3].

Alcuni secoli più tardi, il Corpus Dionysianum, una serie di scritti di natura mistica, fu scritto sotto lo pseudonimo di Dionigi l'Areopagita[4]; il suo autore è oggi noto come Pseudo-Dionigi.

 
Dionigi l'Areopagita durante l'eclissi in un dipinto di Antoine Caron (1541).

Il santo è patrono delle città di Atene e di Crotone[5]. La sua festa è celebrata il 3 ottobre.

Nel cinema

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Nel film del 2004 Hellboy diretto da Guillermo del Toro, al minuto 28' e 44" circa, San Dionigi l'Areopagita viene nominato come "il Santo che scaccia i demoni", indicando una statua che rappresenta il Santo come reliquiario che trattiene l'entità Samael, "segugio infernale".

  1. ^ Atti 17,22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Areopago può designare una collina che si trova a ovest dell'Acropoli, o un consiglio superiore, che si è riunito una volta su questa collina; ma al tempo di Paolo il consiglio teneva le sue sessioni nel Portico Reale, lungo l'Agora.
  3. ^ Eusebius, Historia Ecclesiae III: iv
  4. ^ Sulla identificazione di Dionigi con lo Pseudo-Dionigi: Dionigi Areopagita, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.   (EN) Pseudo-Dionysius the Areopagite nella Stanford Encyclopedia of Philosophy
  5. ^ Francesco Placco, San Dionigi Areopagita, patrono di Crotone, su Briganteggiando, 9 ottobre 2012. URL consultato il 3 ottobre 2019.

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Collegamenti esterni

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