Thomas Bulfinch

scrittore statunitense

Thomas Bulfinch (Newton, 15 luglio 179627 maggio 1867[1]) è stato uno scrittore e bancario statunitense.

Thomas Bulfinch

Biografia

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Bulfinch apparteneva ad una famiglia borghese di Boston di mezzi modesti ma di elevata cultura. Suo padre era Charles Bulfinch, l'architetto della Massachusetts State House a Boston e di parti del Campidoglio a Washington.

Bulfinch si formò presso la Boston Latin School, la Phillips Exeter Academy e l'Harvard College, dove si laureò nel 1814.

Bulfinch si manteneva grazie al suo lavoro presso la Merchants' Bank di Boston.

La Bulfinch's Mythology (Mitologia di Bulfinch)

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Sebbene Thomas Bulfinch abbia riorganizzato i Salmi per illustrare la storia degli ebrei, egli è maggiormente conosciuto come autore della Bulfinch's Mythology, una raccolta del 1881 dei suoi precedenti lavori:

  1. The Age of Fable, or Stories of Gods and Heroes (1855)
  2. The Age of Chivalry, or Legends of King Arthur (1858)
  3. Legends of Charlemagne, or Romance of the Middle Ages (1863)

La Bulfinch's Mythology è un classico lavoro di mitologia resa popolare, tuttora ristampata, a distanza di oltre 150 anni da quando la sua prima opera, Age of Fable, fu pubblicata nel 1855.

La raccolta, strutturata postuma da Edward Everett Hale, include vari racconti appartenenti alle tradizioni mitologiche rispettivamente note come Matter of Rome ("Argomenti di Roma"), Matter of Britain ("Argomenti di Bretagna") e Matter of France ("Argomenti di Francia").

Bulfinch nella sua prefazione scrisse:

(EN)

«Our work is not for the learned, nor for the theologian, nor for the philosopher, but for the reader of English literature, of either sex, who wishes to comprehend the allusions so frequently made by public speakers, lecturers, essayists, and poets, and those which occur in polite conversation.»

(IT)

«Il nostro lavoro non è per gli studiosi, né per i teologi, né per i filosofi, ma per gli studiosi di letteratura inglese, di entrambi i sessi, che desiderano comprendere le allusioni così frequentemente fatte dagli oratori pubblici, saggisti e poeti e che capitano nelle conversazioni erudite»

Il volume originale fu dedicato a Henry Wadsworth Longfellow e si descriveva sul frontespizio come un "Attempt To Popularize Mythology, And Extend The Enjoyment Of Elegant Literature."

Nella sua prefazione Bulfinch esplicitava il suo scopo, che era:

(EN)

«an attempt to solve this problem, by telling the stories of mythology in such a manner as to make them a source of amusement. We have endeavored to tell them correctly, according to the ancient authorities, so that when the reader finds them referred to he may not be at a loss to recognize the reference. Thus we hope to teach mythology not as a study, but as a relaxation from study; to give our work the charm of a story-book, yet by means of it to impart a knowledge of an important branch of education. The index at the end will adapt it to the purposes of a reference, and make it a Classical Dictionary for the parlor.»

(IT)

«Un tentativo di risolvere questo problema raccontando le storie della mitologia in modo da farne una forma di divertimento. Ci siamo incaricati di raccontarle correttamente, in accordo con le fonti antiche, così che il lettore possa trovare quanto raccontato e non manchi di riconoscere un riferimento. Perciò spriamo di insegnare la mitologia, non come uno studio, ma come una forma di relax dallo studio; di dare al nostro lavoro il fascino di un racconto, ma comunque impartire la conoscenza di un'importante branca dell'educazione. L'indice finale serveda riferimento e lo rende un Dizionario Classico per il salotto»

Il suo elogio funebre poneva in evidenza che i contenuti erano stati "depurati di tutto ciò che sarebbe potuto essere offensivo"[2].

Le versioni dei miti classici fornite da Bulfinch sono quelle di Ovidio e Virgilio. Quelle dei miti nordici sono ripresi da un lavoro di Paul-Henri Mallet (1730–1807), un professore di Ginevra, tradotto dal vescovo e poeta Thomas Percy con il titolo Northern Antiquities[3] (Londra, 1770, più volte ristampato).

La versione del mito secondo Bulfinch, pubblicata per gli aristocratici americani in contemporanea con la comparsa in Germania dei primi sutdi di mitografia, presenta i miti nelle loro versioni letterarie, senza le informazioni non necessarie di violenza, sesso, psicologia o etnografia. Le versioni di Bulfinch di questi miti sono tuttora insegnate in parecchie scuole pubbliche americane[4].

L'opera di Bulfinch Legends of Charlemagne, or Romance of the Middle Age fu tradotta in Thai dal principe Rajani Chamcharas, principe Bidyalongkorn di Thailandia, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

  1. ^ Il suo elogio funebre è interamente riportato in: Marie Cleary, A Book of Decided Usefulness: Thomas Bulfinch’s ‘The Age of Fable,’, The Classical Journal 75.3 (febbraio 1980) (pagg. 248-249).
  2. ^ "expurgated of all that would be offensive"
  3. ^ In forma completa: Northern Antiquities: or, a Description of the Manners, Customs, Religion and Laws of the Ancient Danes, And Other Northern Nations; Including Those Of Our Own Saxon ancestors. With a translation of the Edda, or system of runic mythology, and other pieces, from the ancient Islandic tongue, Londra, 1770.
  4. ^ Il volume di Marie Sally Cleary, The Bulfinch Solution: Teaching the Ancient Classics in American Schools (1990), colloca il libro nel contesto della "democratizzazione" della cultura classica per una più ampia platea di lettori dell'America anteguerra.

Bibliografia

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  • Marie Sally Cleary, Myths for the Millions. Thomas Bulfinch, His America, and His Mythology Book, in: Kulturtransfer und Geschlechterforschung, 4), Peter Lang, Francoforte sul Meno (2007), pagg. xvi, 414.

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Collegamenti esterni

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