Visualizza wikitesto di Musei Capitolini

Non si dispone dei permessi necessari per modificare questa pagina, per il seguente motivo:
Il tuo indirizzo IP è in un intervallo che è stato bloccato su tutti i wiki della Wikimedia Foundation.
Il blocco è stato eseguito da ‪EPIC‬. La motivazione fornita è Open proxy/Webhost: See the help page if you are affected.
Inizio del blocco: 18:30, 19 set 2024
Fine del blocco: 18:30, 19 set 2027
Il tuo indirizzo IP attuale è 44.221.64.224. L'intervallo bloccato è 44.221.0.0/16.
Si prega di specificare tutti i dettagli qui inclusi nel compilare qualsiasi richiesta di chiarimenti. Se ritieni di essere stato bloccato per errore, puoi trovare ulteriori informazioni e istruzioni nella policy globale Niente proxy aperti.
Altrimenti, per discutere del blocco inserisci una richiesta di riesame su Meta-Wiki. Puoi anche inviare un'e-mail alla coda stewards VRT all'indirizzo stewards@wikimedia.org includendo tutti i dettagli di cui sopra.
È possibile visualizzare e copiare il codice sorgente di questa pagina.
{{Museo
|Nome = Musei Capitolini
|Immagine = Capitolio9.jpg
|Larghezza = 
|Didascalia = Il complesso dei Musei Capitolini in [[piazza del Campidoglio]]: a sinistra [[Palazzo dei Conservatori]], a destra [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]].
|Indirizzo = [[Piazza del Campidoglio]], 1
|Tipologia = [[Arte romana]], [[arte medievale|medievale]], [[arte del Rinascimento|rinascimentale]] e [[arte barocca|barocca]]
|Direttore = Claudio Parisi Presicce
}}
I '''Musei Capitolini''' costituiscono la principale [[museo|struttura museale]] civica comunale di [[Roma]], parte del ''Sistema Musei di Roma Capitale'', con una superficie espositiva di 12.977 [[metro quadrato|m²]].<ref name="DossierTCI2009"/>

Aperti al pubblico nell'anno [[1734]], sotto [[papa Clemente XII]], sono considerati il primo [[museo]] pubblico al mondo, inteso come luogo dove l'arte fosse fruibile da tutti e non solo dai proprietari.<ref>{{Cita libro |autore=Autori varî |titolo=Roma e dintorni |anno=1977 |url=https://archive.org/details/romaedintorni0000unse |editore=edito dal [[Touring Club Italiano]] nel 1977 |pagina=83 |ISBN=88-365-0016-1}} {{cita libro |autore=Sandra Pinto |titolo=Roma |anno=1977 |url=https://archive.org/details/romaedintorni0000unse |editore=edito dal gruppo editoriale [[L'Espresso]] su licenza del T.C.I. nel 2004 |pagina=443 |ISBN=88-365-0016-1}} Alla voce {{cita libro |titolo=[[Le Garzantine|La nuova enciclopedia dell'arte Garzanti]] |città=Milano |editore=Garzanti |anno=2000 |ISBN=88-11-50439-2 |voce="museo"}}</ref> Si parla di "musei", al plurale, in quanto nel [[XVIII secolo]] alla originaria raccolta di [[Scultura|sculture]] antiche fu aggiunta da [[papa Benedetto XIV]] la [[Pinacoteca Capitolina]], costituita da opere illustranti soggetti prevalentemente romani.

== Storia ==
===Creazione del Museo===
{{Vedi anche|Donazioni di Sisto IV ai Musei Capitolini}}
La sede storica dei Musei Capitolini è costituita dal [[Palazzo dei Conservatori]] e dal [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]], edifici che affacciano sulla [[Michelangelo Buonarroti|michelangiolesca]] [[Piazza del Campidoglio]]. La creazione del museo può essere fatta risalire al [[1471]], quando [[papa Sisto IV]] donò alla città una collezione di importanti bronzi provenienti dal [[Laterano]] (tra i quali la [[Lupa capitolina]]), che fece collocare nel cortile del Palazzo dei Conservatori e sulla piazza del [[Campidoglio]].

La raccolta antiquaria si arricchì nel tempo con donazioni di vari papi ([[Paolo III]], [[Pio V]] che voleva espellere dal [[Vaticano]] le sculture pagane), e fu meglio allocata con la costruzione del Palazzo Nuovo nel [[1654]]. Da allora il museo si è accresciuto notevolmente, includendo non solo manufatti di età romana notevoli per quantità e qualità (statue, iscrizioni, mosaici), ma anche pezzi di [[arte medievale]], [[arte del Rinascimento|rinascimentale]] e [[arte barocca|barocca]].

===Primo museo pubblico del mondo===
Quasi tre secoli più tardi, nel [[1734]], [[papa Clemente XII]] acquistò la prestigiosa collezione di antichità del cardinale [[Alessandro Albani]], che stava per essere acquistata da collezionisti inglesi, e aprì alla cittadinanza il museo, cosa che lo rese il più antico museo pubblico al mondo.<ref>{{Cita libro|nome=Chrysavgi|cognome=Iordanidou|titolo=Daylight openings in art museum galleries : A link between art and the outdoor environment|url=https://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-215338|accesso=2023-08-16|data=2017}}</ref> Insieme alla [[collezione Albani]], anche la collezione di sculture antiche donate da [[Papa Sisto V|Sisto V]] al popolo romano fu finalmente messa a disposizione di tutti.<ref name=primomuseo/>

La cosa è rilevante anche perché stabilisce il principio di non esportabilità dei beni archeologici ed artistici di valore, che all'epoca non era affatto scontato.<ref name="primomuseo">* ''[https://books.google.it/books?id=3ZicCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=primo+museo+pubblico+europa&hl=it&source=gbs_navlinks_s Lo Stato dell’Arte - L’Arte dello Stato]'', Gangemi Editore (p. 47) ISBN 9788849280852;
* C. Parisi Presicce, ''Nascita e fortuna del Museo Capitolino'', in ''Roma e l'antico, realtà e visione del '700'', Milano 2010;
{{en}} Sito [https://www.universityofcalifornia.edu/ www.universityofcalifornia.edu], articolo ''[https://www.universityofcalifornia.edu/news/origins-public-art-museum Origins of the public art museums]''.</ref>

===Le vicende del Museo dopo il XVIII secolo===
Il successore di Clemente XII, [[papa Benedetto XIV]], inaugurò la Pinacoteca Capitolina acquisendo le collezioni private della famiglia Sacchetti e della famiglia Pio.

[[File:Muses sarcophagus Louvre MR880.jpg|miniatura|''Sarcofago delle Muse'', anticamente presso i Musei Capitolini, sequestrato da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e oggi al [[Museo del Louvre]].]]
Durante l'occupazione francese (1796-1815), diverse opere presero la via del ''[[Museo del Louvre|Musée Napoleon]]'' a seguito del [[trattato di Tolentino]] (1796): tra queste si ricordano lo ''[[Spinario]]'', la ''[[Venere capitolina]]'', il ''[[Bruto capitolino]]'' e il ''[[Galata morente]]'', che vennero restituite grazie al [[Congresso di Vienna]] e all'intervento di [[Antonio Canova]], delegato dal Santo Padre per i cosiddetti "''ricuperi''" che ponevano rimedio alle [[spoliazioni napoleoniche]]. Alcune opere, tuttavia (come ad esempio il ''Sarcofago delle Muse'', anticamente presso i Musei Capitolini tramite la [[collezione Albani]]), rimasero al [[Museo del Louvre|Louvre]].<ref>{{Cita web|url=http://cartelfr.louvre.fr/cartelfr/visite?srv=car_not_frame&idNotice=2859|titolo=Sarcophage des Muses - Première moitié du IIe siècle après J.-C.}}</ref>

Dagli scavi condotti dopo l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]] per i [[Urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000|lavori di Roma capitale]] emersero grandi quantità di nuovi materiali, che, raccolti nel Magazzino Archeologico Comunale (in seguito denominato [[Antiquarium comunale del Celio]]), furono nel tempo parzialmente esposti ai Capitolini. Negli anni 1920 fu unito ai musei anche l'attiguo [[Palazzo Caffarelli al Campidoglio]] (anche se la sistemazione dell'attuale allestimento avvenne molto più tardi, solo agli inizi del XXI secolo), mentre sul finire degli anni 1930 fu realizzata la Galleria sotterranea di congiunzione tra Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, in seguito adibita a Galleria lapidaria (ovvero preposta all'esposizione di [[epigrafi]]).

Nel [[1997]] è stata aperta una sede distaccata nella ex [[Centrale Montemartini|Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini]] nel quartiere [[Ostiense]], creando una soluzione originale di fusione tra [[archeologia industriale]] e [[archeologia classica]].

Nel 2005, come parte di un vasto progetto di risistemazione ed ampliamento dei musei denominato "Grande Campidoglio", si sono avuti l'inaugurazione dell'esedra di Marco Aurelio, l'allestimento della Galleria lapidaria (chiusa diversi anni prima per lavori di ristrutturazione) e la risistemazione del primo piano di [[Palazzo Caffarelli al Campidoglio|Palazzo Caffarelli]], ove ha trovato sede il Medagliere Capitolino (collezione di [[numismatica]]).

Oggi i Musei Capitolini fanno parte del Sistema dei [[Musei in Comune]].

== Il Museo e le collezioni esposte ==
[[File:Statue Équestre Marc Aurèle - Rome (IT62) - 2021-08-27 - 6.jpg|thumb|right|Replica della [[statua equestre di Marco Aurelio]] al centro della piazza del Campidoglio]]
Tra le sculture più note custodite nei Musei Capitolini c'è la [[statua equestre di Marco Aurelio]], collocata originariamente al centro di [[Piazza del Campidoglio]] e trasferita nei musei nel 1990, in un'aula vetrata appositamente allestita: l{{'}}''Esedra di Marco Aurelio'', che si trova dov'era il ''Giardino Romano'', tra Palazzo dei Conservatori e Palazzo Caffarelli.<ref>Sito [https://www.museicapitolini.org/ www.museicapitolini.org], pagina ''[https://www.museicapitolini.org/it/opera/statua-equestre-di-marco-aurelio#:~:text=Nel%20gennaio%20del%201538%2C%20per,divenuto%20sede%20delle%20autorit%C3%A0%20cittadine. Statua equestre di Marco Aurelio]''.</ref> Al centro della piazza, nel 1996, la statua di Marco Aurelio è stata sostituita da una copia, perfettamente conforme per i volumi ma non per la doratura.

Vi si trova anche il simbolo della città, il bronzo della [[Lupa capitolina]], ritenuta un'opera [[Etruschi|etrusca]] del [[V secolo a.C.]]; la statua originaria non comprendeva i gemelli [[Romolo e Remo]], aggiunti nel XV secolo e attribuiti allo scultore [[Antonio del Pollaiolo]].<ref name="google.it">
''Roma e Città del Vaticano: le chiese, i palazzi, i musei, le piazze, l'archeologia'', Touring Editore, 2002, [https://www.google.it/books/edition/Roma_e_Citt%C3%A0_del_Vaticano/HSEAD60_F4gC?hl=it&gbpv=1&dq=lupa+capitolina+pollaiolo&pg=PA110&printsec=frontcover p. 110]. ISBN 9788836526239.</ref> Recentemente alcuni restauratori hanno ipotizzato che la statua non sia antica, ma medioevale e che risalga al [[XII secolo]].

La famosa [[Statua colossale di Costantino I|colossale testa]] di [[Costantino I]], visibile nel cortile, risale invece al [[IV secolo]]. Un'altra scultura in bronzo è il [[Cavallo in bronzo dal vicolo delle Palme|Cavallo dal vicolo delle Palme]].

Capolavoro della scultura medievale è il ''[[Ritratto di Carlo I d'Angiò]]'' di [[Arnolfo di Cambio]] ([[1277]]), il primo ritratto verosimile di un personaggio vivente scolpito in Europa che ci sia pervenuto dall'epoca post-classica.

Qui vennero col tempo esposte altre e numerose collezioni storiche, come la ''[[Protome|Protomo]]teca'' (collezione di busti ed [[erme]] di uomini illustri trasferiti dal [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] al Campidoglio per volontà di [[Pio VII]] nel [[1820]]); la collezione del cardinale [[Alessandro Albani]]; quella donata da [[Augusto Castellani]] nella seconda metà dell'[[XIX secolo|800]], costituita da materiali ceramici arcaici (dall'[[VIII secolo a.C.|VIII]] al [[IV secolo a.C.]]), di area prevalentemente [[Etruschi|etrusca]], ma anche di produzione [[Magna Grecia|greca]] e [[Italici|italica]].

Il collegamento tra le due sedi del museo, il Palazzo Nuovo e il Palazzo dei Conservatori, è garantito dalla sotterranea Galleria di congiunzione appositamente scavata negli [[anni 1930]] e in seguito adibita a Galleria lapidaria, da cui è possibile accedere anche al [[tempio di Veiove]] e alla galleria del ''[[Tabularium]]''.

Al secondo piano del Palazzo dei Conservatori si trova la [[Pinacoteca Capitolina]], che conserva opere di [[Guercino]], [[Caravaggio]], [[Peter Paul Rubens|Rubens]], [[Tiziano]] e [[Diego Velázquez|Velázquez]].

== Palazzo dei Conservatori ==
{{Vedi anche|Palazzo dei Conservatori}}
[[File:Muzeum Kapitolinskie.JPG|miniatura|upright=1.4|[[Palazzo dei Conservatori]].]]
Il [[Palazzo dei Conservatori]] è situato in [[Piazza del Campidoglio]] a destra del [[Palazzo Senatorio]] e di fronte al [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]]. Il Palazzo dei Conservatori deve il suo nome al fatto di essere stato la sede della [[magistratura]] elettiva cittadina, i [[Conservatore di Roma|Conservatori]] appunto, che insieme al [[Senatore di Roma|Senatore]] amministrava la [[Roma|città eterna]]. Il Palazzo in questa posizione fu fatto erigere da [[papa Niccolò V]]. [[Michelangelo Buonarroti]], a cui era stato commissionato il lavoro della complessiva risistemazione della piazza, ne disegnò la nuova facciata, che però non riuscì a vedere terminata poiché morì durante i lavori (nel [[1564]]).

Il suo progetto ridisegnava la facciata medievale del palazzo, sostituendo il portico con due ordini: [[Ordine corinzio|quello corinzio]] formato da alte paraste poste su grandi piedistalli a tutta altezza, e [[ordine ionico|quello ionico]] che sorregge le volte del portico. Tra questi ordini erano poste una serie di ampie finestre, tutte delle stesse dimensioni. I lavori furono continuati da Guido Guidetti e terminati nel [[1568]] da [[Giacomo Della Porta]] che seguì quasi fedelmente i disegni michelangioleschi, derogandovi solo per costruire una più ampia sala di rappresentanza al primo piano e, conseguentemente, anche una finestra più grande, rispetto a tutte le altre presenti sulla facciata del palazzo. Si ebbero poi trasformazioni anche all'interno del palazzo, sia per la costruzione di un ampio scalone monumentale, sia per la nuova ridistribuzione delle sale dell'"Appartamento dei Conservatori", che portarono alla distruzione del ciclo di affreschi degli inizi del [[Cinquecento]] che decorava le stanze affacciate su [[Piazza del Campidoglio]].

=== Piano terra ===
Superati gli spazi di servizio (biglietteria, libreria e guardaroba) si accede al cortile.

==== Cortile ====
[[File:0 Cortile dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome (1).JPG|miniatura|upright=1.4|Il cortile dei Conservatori.]]
Il Cortile del Palazzo dei Conservatori ha sempre rappresentato, fin dagli inizi, un punto di attrazione per la conservazione della memoria dell'antico: le opere che affluivano nel palazzo rappresentavano quella continuità culturale ereditata dal mondo antico, quasi rappresentassero un ponte nel collegamento virtuale con un passato glorioso.

Sul lato destro si trovano i frammenti della [[statua colossale di Costantino I]] (testa, mani, piedi, parte delle braccia), rinvenute sotto [[papa Innocenzo VIII]] nel [[1486]]. La statua sorgeva nell'abside occidentale della [[basilica di Massenzio]], dove ne sono stati trovati alcuni resti; la mancanza del corpo ha fatto supporre che fosse un [[acrolito]], costruito parte in marmo e parte in bronzo dorato su una struttura portante in legno e mattoni, per un'altezza complessiva che doveva raggiungere i 12 metri. La sola testa misura 2,60 metri e il piede 2. La datazione dell'opera oscilla tra il [[313]] (anno in cui la basilica venne dedicata a [[Costantino I]]) ed il [[324]] (quando nei ritratti dell'imperatore romano comincia ad apparire il diadema).
<gallery class="center">
Musei capitolini - Colosso di Costantino.jpg|Parti della [[statua colossale di Costantino I]]
Rome-Capitole-StatueConstantin.jpg|Testa
Braccio del colosso di Costantino I ai Musei Capitolini.jpg|Braccio
Colossal statue of Constantine - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.JPG (2).jpg|Mano
Colossal statue of Constantine - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.JPG (3).jpg|Piede
</gallery>

Sul lato sinistro del cortile sono invece stati sistemati i rilievi raffiguranti le personificazioni delle [[province romane]] provenienti dal [[tempio di Adriano]] a Piazza di Pietra. Alcuni di questi rilievi vennero trovati alla fine del [[XVI secolo]], altri più tardi nel [[1883]]. L'antico [[tempio]] venne eretto in onore dell'imperatore [[Adriano]], divinizzato dopo la sua morte. È probabile che il cantiere dell'edificio fosse stato già avviato dallo stesso Adriano in memoria della moglie [[Vibia Sabina]], morta e divinizzata nel [[136]]. La vera e propria costruzione si deve al suo successore, [[Antonino Pio]], che lo portò a termine intorno al [[145]].<ref name="Coarelli2012-p385">{{cita|Coarelli 2012|p. 385}}.</ref>
<gallery class="center">
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Moesia or Thrace, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Capitoline Museum (16300882251).jpg|Provincia
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Achaia, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Capitoline Museum (16116839087).jpg|Provincia
Reliefs from the Temple of Hadrian - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|Trofeo
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Mauretania, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Rome Musei Capitolini (15682816333).jpg|Provincia
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Moesia, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Rome Musei Capitolini (16115311710).jpg|Provincia
Reliefs from the Temple of Hadrian - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016 (2).jpg|Trofeo
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Hispania, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Capitoline Museum (15682804663).jpg|Provincia
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Bithynia or Dacia, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Capitoline Museum (16276746566).jpg|Provincia
Trophy of arms, relief from the Temple of Hadrian, 3 of 3, 145 AD, marble - Musei Capitolini - Rome, Italy - DSC06230.jpg|Trofeo
Representation of one of the Roman provinces, perhaps Dacia, Libya or Numidia, relief from the Hadrianeum, a temple of the deified Hadrian in the Campus Martius, dedicated by Antoninus Pius in 145 AD, Capitoline Museum (16301811352).jpg|Provincia
</gallery>

Sul fondo del cortile, sotto il portico costruito da [[Alessandro Specchi]], sono conservate: due colossali statue di [[Daci]] in [[Marmi colorati antichi|marmo bigio morato]] (provenienti dal [[Foro di Traiano]]), acquistate da [[papa Clemente XI]] nel [[1720]] dalla collezione Cesi e poste ai lati; al centro una statua della [[dea Roma]] seduta, sul modello delle statue greche di [[Fidia]], che apparteneva verosimilmente ad un arco del [[I secolo]]; vi sono infine altre due statue di Daci, sempre provenienti dalla collezione Cesi, acquistate per i Musei Capitolini.
<gallery class="center">
Dacian Pow Capitolini IMG 6346.jpg|Statua di un dace in marmo bigio nel cortile dei Conservatori (1).
Colossal statue of Rome - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|''La [[dea Roma]] seduta'' ([[Arte adrianea|epoca adrianea]], da un originale greco del [[V secolo a.C.]]; marmo, altezza 3,10 metri). 
DACIAN poW cAPITOLINI IMG 6309.jpg|Statua di un dace in marmo bigio nel cortile dei Conservatori (2).
Dacian Pow Capitolini IMG 6368.jpg|Statue di Daci (3).
</gallery>

==== Scalone ====
Nei ripiani dello scalone che conduce dal cortile ai piani superiori sono inseriti alcuni rilievi dell'antichità romana.

Tre di essi facevano parte di un [[arco di Marco Aurelio (Roma)|arco trionfale dedicato a Marco Aurelio]] e giunsero in Campidoglio fin dal [[1515]]. Essi appartenevano ad una serie di dodici rilievi (otto dei quali furono reimpiegati sull'[[arco di Costantino]], mentre di un ultimo, scomparso, resta un frammento oggi a [[Copenaghen]]). I rilievi, scolpiti in due riprese, nel [[173]] e nel [[176]] erano stati attribuiti ad un ''arcus aureus'' o ''arcus Panis Aurei in Capitolio'' citato dalle fonti medioevali e che sorgeva sulle pendici del [[Campidoglio]], all'incrocio tra la ''[[via Lata]]'' e il ''[[clivus Argentarius]]'', non lontano dalla [[chiesa dei Santi Luca e Martina]], dove i tre rilievi dei Musei Capitolini erano stati riutilizzati,<ref>{{Cita web |url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/_Texts/PLATOP*/arcus.html |autore=Samuel Ball Platner (completato e rivisto da Thomas Ashby) |titolo=A Topographical Dictionary of Ancient Rome |editore=[[Oxford University Press]] |città=Londra |anno=1929 |pagine=33-47}}</ref> o forse nei pressi della [[colonna di Marco Aurelio]] quale entrata monumentale al porticato circostante il monumento coclide.<ref>{{Cita libro |autore=F. Coarelli |titolo=La colonna di Marco Aurelio |città=Roma |anno=2008 |pagine=42-44}}</ref>
<gallery class="center">
Bas relief from Arch of Marcus Aurelius Marcus Aurelius showing his clemence to barbarii.jpg|Sottomissione dei capi germani ([[arco di Marco Aurelio (Roma)|arco di Marco Aurelio]])
Bas relief from Arch of Marcus Aurelius triumph chariot.jpg|L'imperatore entra a Roma in [[trionfo]] (arco di Marco Aurelio)
Bas relief from Arch of Marcus Aurelius showing sacrifice.jpg|L'imperatore celebra un sacrificio davanti al [[tempio di Giove Ottimo Massimo|tempio di Giove in Campidoglio]] (arco di Marco Aurelio)
</gallery>

Seguono tre pannelli riguardanti la figura dell'imperatore [[Adriano]]: il primo, raffigurante un ''[[adventus]]'' di Adriano accolto da tre personificazioni ([[dea Roma]], Senato e Popolo romano), proviene da un ritrovamento in piazza Sciarra e fu acquistato dai Conservatori nel [[1573]]. Gli altri due pannelli appartenevano invece al cosiddetto [[arco di Portogallo]] e furono trasferiti in Campidoglio nel [[1664]], dopo la demolizione dell'arco: nel primo Adriano presiede a un'elargizione di aiuti alimentari ai bambini romani, mentre nel secondo assiste all'apoteosi della moglie defunta [[Vibia Sabina]].
<gallery class="center">
Rilievo dall'Arco di Portogallo, Discorso di Adriano, II sec. dc. 01.JPG|''Adventus di Adriano'' (da Piazza Sciarra)
Rilievo dall'Arco di Portogallo, elargizione di aiuti alimentari ai bambini romani, II sec. dc..JPG|''Elargizione alimentare'' (dall'[[arco di Portogallo]])
Rilievo dall'Arco di Portogallo apoteosi di Sabina, II sec. dc. 01.JPG|''Apoteosi di [[Vibia Sabina]]'' (dall'arco di Portogallo)
</gallery>

Vi sono poi due meravigliosi mosaici con tigre e vitello, quasi simmetrici tra loro (entrambi 1,24 m di altezza per 1,84 m di larghezza). Si tratterebbe di due pannelli in ''[[opus sectile]]'', costruiti in marmi colorati (opere romane del secondo quarto del [[IV secolo]]), provenienti dalla [[Basilica di Giunio Basso]] sull'[[Esquilino]], il [[console romano]] del [[317]]. Altri due pannelli più piccoli sono invece conservati presso il [[Museo nazionale romano di palazzo Massimo]].
<gallery class="center">
0 Tigre che assale un vitello - Musei Capitolini (1).jpg|Mosaico di tigre che assale un vitello.
0 Tigre che assale un vitello - Musei Capitolini (2).jpg|Mosaico di tigre che assale un vitello.
</gallery>

=== Piano nobile ===
[[File:Conservatori - pianta piano 1.jpg|miniatura|upright=1.4|Pianta del piano nobile del [[Palazzo dei Conservatori]].]]
Dallo scalone si accede, frontalmente, all'Appartamento dei Conservatori, composto da 9 sale. Questo "appartamento" era strettamente legato alla funzione che svolgevano i [[Conservatore di Roma|Conservatori]] che, insieme al [[Priore dei Caporioni]], rappresentavano i tre ''Magistrati romani'' a partire dal [[1305]].<ref>In verità si ha notizia dell'esistenza di questi Magistrati, pur non conoscendone i nomi, già dal [[1223]]. Cfr. {{cita libro |autore=Claudio De Dominicis |titolo=Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d'oro delle famiglie dirigenti (secc. X-XIX). Membri del Senato della Roma pontificia |città=Roma |anno=2009 |pagina=15}}</ref>

A partire però dalla fine del [[XV secolo|XV]]/inizi del [[XVI secolo]], a seguito della commissione del primo ciclo di affreschi nelle sale di rappresentanza, oltre all'introduzione di alcune importanti sculture in bronzo, si ebbe una vera e propria rinascita artistica e decorativa del palazzo dei Conservatori. I soggetti utilizzati in questa prima fase di affreschi a noi pervenuti si ispirarono alla [[storia di Roma]] (tratta dagli ''[[Ab Urbe condita libri]]'' di [[Tito Livio]]), più precisamente alla [[fondazione di Roma|nascita della città]] ed alle [[Mos maiorum|massime virtù]] di alcuni dei più rappresentativi personaggi della [[Repubblica romana|storia repubblicana]]. Tra questi spiccano gli affreschi presenti nella "Sala di Annibale" e nella "Sala della Lupa".

Anche gli affreschi commissionati negli anni successivi continuarono a seguire questo criterio decorativo, nel quale i soggetti degli episodi narrati sull'[[storia romana|antica storia di Roma]] continuavano a costituire il perno centrale dell'intera caratterizzazione artistica dell'appartamento, seppure fossero stati eseguiti in contesti culturali e storici completamente differenti.

==== I - Sala degli Orazi e Curiazi ====
[[File:Museos Capitolinos, Roma, Italia, 2022-09-16, DD 89-91 HDR.jpg|miniatura|upright=1.4|Sala degli Orazi e Curiazi.]]
[[File:Firma dei trattati di Roma (1957).jpg|miniatura|upright=1.4|Firma ufficiale del [[Trattato che istituisce la Comunità economica europea|trattato di Roma]] del [[1957]], nella sala degli Orazi e Curiazi del [[Palazzo dei Conservatori]].]]
Nella grande sala si riuniva, dopo la ristrutturazione michelangiolesca, il Consiglio Pubblico. Anche oggi viene utilizzata spesso per importanti cerimonie, come ad esempio per la firma del [[trattato che istituisce la Comunità economica europea|trattato di Roma]] del [[1957]], che istituì la [[Comunità economica europea]].

Nel [[1595]] venne commissionato a [[Giuseppe Cesari]], detto [[Cavalier d'Arpino]], una nuova serie di affreschi, in sostituzione del precedente. Il Cesari realizzerà nell'intera struttura dei Conservatori opera come il ''Ritrovamento della lupa'' ([[1595]]-[[1596]]), la ''[[Guerre tra Roma e Veio|Battaglia tra i Romani e i Veienti]]'' ([[1597]]) e il ''[[Orazi e Curiazi|Combattimento tra gli Orazi e i Curiazi]]'' ([[1612]]-[[1613]]); tornerà per completare il ciclo nel [[1636]] per eseguire il ''[[Ratto delle Sabine]]'', ''[[Numa Pompilio]] istituisce il culto delle [[Vestali]] a Roma'' e la ''[[Fondazione di Roma]]''.
<gallery class="center">
Cavalier d'Arpino - Combat of the Horatii and the Curiatii - Google Art Project.jpg|Il grande affresco del ''Combattimento tra gli Orazi e i Curiazi'' di [[Giuseppe Cesari]].
Capitoline Museum-Hall of the Horatii an Curiati-Bernini.jpg|Il ''Ratto delle Sabine'' di Giuseppe Cesari.
Museos Capitolinos, Roma, Italia, 2022-09-16, DD 83-85 HDR.jpg|Il ''Ritrovamento della lupa'' di Giuseppe Cesari ([[1595]]-[[1596]]).
Cavalier d'Arpino and workshop - Battle against the inhabitants of Veii and Fidenae - Google Art Project.jpg|''Battaglia tra i Romani e i Veienti''.
</gallery>

Nella sala sono inoltre presenti una statua in marmo di [[Gian Lorenzo Bernini]] che raffigura [[Papa Urbano VIII]] [[Barberini]] (eseguita tra il 1635 ed il [[1640]]) ed una in bronzo di [[Alessandro Algardi]] che raffigura [[Papa Innocenzo X]] [[Pamphili]] (eseguita tra il [[1646]] ed il [[1650]]). La sala venne infine collegata da tre porte in legno di noce, tutte intagliate con stemmi e formelle raffiguranti alcune scene tratte dalla storia di Roma. 
<gallery class="center">
Urban VIII Bernini Musei Capitolini.jpg|Statua di [[papa Urbano VIII]].
Innocent X Algardi Musei Capitolini MC1199.jpg|Statua di [[papa Innocenzo X]].
</gallery>

==== II - Sala dei Capitani ====
[[File:PC - sala dei Capitani - MAntonio Colonna 1120986.JPG|miniatura|upright=0.8|"Sala dei Capitani": in primo piano la statua di [[Marcantonio Colonna]], sullo sfondo il dipinto di [[Tommaso Laureti]] dal titolo "[[Muzio Scevola]] e [[Lars Porsenna|Porsenna]]".]]
Affrescata dal pittore siciliano [[Tommaso Laureti]] tra il [[1586]] ed il [[1594]] secondo uno stile riferibile a [[Giulio Romano]], [[Michelangelo Buonarroti]] e [[Raffaello]]. L'esaltazione delle virtù dell'antica Roma continua anche nelle rappresentazioni di questa sala, nella quale sono presenti i seguenti dipinti: "[[Muzio Scevola]] e [[Porsenna]]" (che si ispira al Buonarroti), "[[Orazio Coclite]] sul [[ponte Sublicio]]", "La giustizia di [[Lucio Giunio Bruto|Bruto]]" (di evidente ispirazione alla pittura di Raffaello) e "[[Battaglia del lago Regillo|La vittoria del Lago Regillo]]". Questi quattro affreschi si ispirano soprattutto agli ''[[Ab Urbe condita libri]]'' di [[Tito Livio]].

Questa sala era per dimensioni e ricchezza decorativa seconda solo alla precedente, "Sala degli Orazi e Curiazi". Venne inoltre scelta per celebrare oltre alle virtù degli antichi Romani, anche quelle di quegli uomini contemporanei della fine del [[XVI secolo]] che si erano distinti per meriti e valori nello [[Stato Pontificio]]. Vennero così poste sulle pareti delle lapidi in loro memoria, oltre ad una serie di grandi statue celebrative di condottieri, riutilizzando antichi reperti in parte monchi (tra cui [[Alessandro Farnese]], [[Marcantonio Colonna]], vincitore di [[Battaglia di Lepanto|Lepanto]] nel [[1571]]). Nel [[1630]] per celebrare [[Carlo Barberini]], fratello di [[papa Urbano VIII]], venne riutilizzata il tronco loricato di un'antica statua alla quale, lo scultore [[Alessandro Algardi]] realizzò gambe, braccia, oltre allo scudo; [[Gian Lorenzo Bernini]] portò a termine la statua realizzandone il busto. Vi sono poi altre due sculture ad opera di [[Ercole Ferrata]], una dedicata a [[Tommaso Rospigliosi]], l'altra a [[Gianfrancesco Aldobrandini]].
<gallery class="center">
Tommaso Laureti - Battle of Lake Regillus - Google Art Project.jpg|[[Tommaso Laureti]] e la ''[[Battaglia del lago Regillo]]''; sotto sulla sinistra la statua di Gianfrancesco Aldobrandini, sulla destra quella di Carlo Barberini.
Tommaso Laureti - Justice of Brutus - Google Art Project.jpg|Tommaso Laureti e ''La giustizia di [[Lucio Giunio Bruto|Bruto]]''.
</gallery>

==== III - Sala di Annibale ====
[[File:Annibale varca le Alpi - Jacopo Ripanda.jpg|miniatura|upright=1.4|L'affresco che dà il nome alla "Sala di Annibale".]]
Unica sala ad aver conservato gli affreschi originari dei primi decenni del [[XVI secolo]] (attorno al [[1516]]). Recenti studi hanno messo in discussione l'esecuzione dell'affresco principale, che si riteneva appartenesse al pittore [[Jacopo Ripanda]]. La serie di affreschi presenti nella sala appartiene al ciclo delle [[guerre puniche]]. Sotto le scene figura tutta una serie di busti dipinti di condottieri militari romani. Gli episodi narrati sono: "Trionfo di Roma sulla Sicilia", "Annibale in Italia", "Trattative di pace tra [[Gaio Lutazio Catulo|Lutazio Catulo]] e [[Amilcare Barca|Amilcare]]" e la "Battaglia Navale", tradizionalmente identificata con la [[battaglia delle Isole Egadi]] ([[241 a.C.]]).
<gallery class="center">
Jacopo Ripanda - Naval Combat - Google Art Project.jpg|''Battaglia navale'', attribuita a Jacopo Ripanda (1516). 
</gallery>

==== IV - Cappella ====
[[File:Cappella dei musei capitolini, 01.JPG|miniatura|upright=1.4|La cappella dell'"Appartamento dei Conservatori".]]
Dedicata alla Madonna e ai santi [[Pietro (apostolo)|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]] patroni della città, fu affrescata negli anni [[1575]]-[[1578]] dai pittori [[Michele Alberti]] e [[Iacopo Rocchetti]]. In origine i conservatori potevano assistere alle funzioni dalla confinante "sala degli Orazi e Curiazi", attraverso una grata. Tornati nella sala di Annibale, si può accedere alla sala successiva "degli Arazzi". I recenti lavori di ristrutturazione hanno visto la ricomposizione dell'altare (smontato dopo il [[1870]]), adornato di preziosi marmi colorati che fu probabilmente realizzato sotto [[papa Urbano VIII]] (1623-1644). È sormontato da un dipinto di [[Marcello Venusti]] denominato ''Madonna con Bambino fra i Santi Pietro e Paolo'' ([[1577]]-1578).

La sala è inoltre arricchita da alcune tele del pittore [[Giovanni Francesco Romanelli]], che trattano della vita dei due santi e degli [[Evangelisti]]. Vi è pure l'affresco chiamato ''Madonna con bambino e angeli'', attribuibile a [[Andrea d'Assisi]].
<gallery class="center">
Michele Alberti - Deliver of the Keys to Saint Peter - Google Art Project.jpg|''Consegna delle chiavi a San Pietro'', di [[Michele Alberti]] (soffitto della cappella).
</gallery>

==== V - Sala degli Arazzi ====
[[File:San Michele Manufacture - Tapestry with the goddess Roma - Google Art Project.jpg|miniatura|upright=0.8|Arazzo con la dea Roma.]]
Destinata nel [[1770]] ad accogliere il baldacchino papale. Gli [[Arazzo|arazzi]] furono eseguiti dalla [[Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande|Fabbrica pontificia di San Michele a Ripa]]. I soggetti degli arazzi furono eseguiti da [[Domenico Corvi]] e riproducevano opere conservate in Campidoglio, come il ''[[Romolo e Remo (Rubens)|Romolo e Remo]]'' di [[Peter Paul Rubens]], la scultura della dea Roma detta ''Roma Cesi'' (visibile nel sottostante Cortile dello stesso Palazzo dei Conservatori), la ''Vestale [[Tuccia]]'' e infine ''[[Marco Furio Camillo|Camillo]] e il maestro di [[Falerii]]''.

La sala in precedenza (nel [[1544]]) era stata dipinta con un affresco su [[Scipione Africano]], attribuito a [[Daniele da Volterra]]. Il soffitto venne realizzato a cassettoni esagonali del [[XVIII secolo]], con fondo azzurro, dove sono posti intagli dorati, elmi, scudi ed armi varie.

Da qui, se si vuole continuare il percorso secondo l'ordine di numerazione delle sale, bisogna tornare nella Sala dei capitani, da cui si passa nella Sala dei trionfi.
<gallery class="center">
Domenico Corvi - The Vestal Tuccia - Google Art Project.jpg|''La Vestale [[Tuccia]]'' di Domenico Corvi.
Domenico Corvi - Camillus and the Schoolmaster of Falerii - Google Art Project.jpg|''[[Marco Furio Camillo|Camillo]] e il maestro di [[Falerii]]'' di Domenico Corvi.
Peter Paul Rubens - Romulus and Remus - Google Art Project.jpg|''[[Romolo e Remo (Rubens)|Romolo e Remo]]'' di [[Peter Paul Rubens]] a cui si ispirarono per uno degli arazzi.
Roviale Spagnolo - Battle of Zama - Google Art Project.jpg|''La [[battaglia di Zama]]'', dipinta nella fascia alta, sotto il soffitto (di [[Roviale Spagnolo]]).
</gallery>

==== VI - Sala dei Trionfi ====
[[File:Pietro da Cortona - Battle of Alexander versus Darius - Google Art Project.jpg|miniatura|upright=1.4|La "Vittoria di Alessandro su Dario" di [[Pietro da Cortona]].]]
La prima delle sale che guardano verso la città è chiamata "Sala dei Trionfi" poiché nel [[1569]] vennero commissionati alcuni affreschi al suo interno, ai pittori [[Michele Alberti]] e [[Iacopo Rocchetti]] (entrambi allievi di [[Daniele da Volterra]]). Il fregio rappresenta il [[trionfo]] del [[console romano]] [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]] su [[Perseo di Macedonia]], avvenuto nel [[167 a.C.]] secondo quanto ci ha tramandato lo storico [[Plutarco]]. E sempre per questa sala sono stati realizzati altri dipinti come: "La deposizione" di [[Paolo Piazza]] (del [[1614]]), "[[Santa Francesca Romana]]" di [[Giovanni Francesco Romanelli]] (del [[1638]]), la "Vittoria di Alessandro su Dario" di [[Pietro da Cortona]].

Il soffitto ligneo si deve a Flaminio Boulanger,<ref>Flaminio Boulanger fu un ebanista francese molto attivo a Roma nella seconda metà del Cinquecento. Autore di "studioli" e soffitti, tra cui quello (andato perduto) dell'Oratorio del Crocifisso, quello di [[Chiesa di San Silvestro al Quirinale|san Silvestro al Quirinale]], e quello di San Giovanni in Laterano (con decorazioni pittoriche di Daniele da Volterra, 1564-66), aveva bottega in via dell'Anima.</ref> che eseguì i lavori nel [[1568]].

Troviamo, infine, alcuni celebri bronzi di epoca romana: lo [[Spinario]], il ''Camillus'' (donati da [[papa Sisto IV]] nel [[1471]]), il cosiddetto ''ritratto di [[Lucio Giunio Bruto]]'' (donato dal cardinale [[Rodolfo Pio]] nel [[1564]]), comunemente detto [[Bruto capitolino]], e uno splendido cratere bronzeo di [[Mitridate VI Eupatore]].
<gallery class="center">
0 Spinaro - Palazzo dei Conservatori, Musei Capitolini (2).JPG|Lo ''[[Spinario]]''.
Camillo Museos Capitolinos 02.JPG|Il ''[[Camillus]]''.
Capitoline Brutus Musei Capitolini MC1183.jpg|[[Bruto capitolino]]. 
Cratere bronzeo di Mitridate V Eupatore, I sec. ac., da anzio 01.JPG|Cratere bronzeo di [[Mitridate VI Eupatore]] (120-63 a.C., da [[Anzio]]).
</gallery>

==== VII - Sala della Lupa capitolina ====
[[File:La lupa a casa sua 1120996.JPG|miniatura|upright=0.8|Sala della Lupa, con al centro la [[Lupa capitolina]].]]
Questa sala, alle cui pareti sono affissi i ''[[Fasti Capitolini]]'' (''[[Fasti consulares]]'', elenco dei [[consoli romani|consoli]] dal [[483 a.C.|483]] al [[19 a.C.]], e ''[[Fasti triumphales]]'', elenco dei [[trionfo|trionfi]] dal [[753 a.C.|753]] al 19 a.C.), trovati nel [[Foro Romano]] nel [[XV secolo]] (ove verosimilmente ornavano l'[[Arco di Augusto (Foro Romano)|arco partico di Augusto]] del 19 a.C.), era anticamente una loggia che si apriva verso la città, ornata con affreschi pittorici ormai quasi del tutto andati perduti. Questi affreschi furono pressoché distrutti nel XVI secolo con l'inserimento nelle pareti degli antichi ''Fasti'' e delle lapidi di due importanti condottieri del tempo, [[Alessandro Farnese]] (1545-1592) e [[Marcantonio Colonna]] (1535-1584). Si trattava di dipinti databili attorno agli anni [[1508]]-[[1513]] (attribuibili a [[Jacopo Ripanda]]), i cui soggetti sembra che fossero il "trionfo di [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]]" e una "Campagna contro i [[Tolistobogi]]".

Al centro della sala è esposta la cosiddetta "[[Lupa capitolina]]" (donata da [[papa Sisto IV]]), mentre nel [[1865]] venne eseguito l'attuale soffitto ligneo a cassettoni.
<gallery class="center">
Capitoline she-wolf Musei Capitolini MC1181.jpg|''La [[lupa capitolina]] con [[Romolo e Remo]]''.
Fasti Consularii (detail) - Sala della Lupa - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|''[[Fasti Capitolini]]'': i ''[[Fasti consulares]]''.
CILI(2)p47fgtXXFastitriumphales.jpg|''[[Fasti Capitolini]]'': i ''[[Fasti triumphales]]''.
0 Fresque - Campagna contro i Tolostobogi - Jacopo Ripanda - Musei Capitolino.JPG|Affresco di Jacopo Ripanda: ''Campagna contro i Tolostobogi''.
0 Fresque - Trionfo di Lucio Emilio Paolo - Jacopo Ripanda - Musei Capitolino.JPG|Affresco di Jacopo Ripanda: ''Trionfo di [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Lucio Emilio Paolo]]''.
</gallery>

==== VIII - Sala delle Oche ====
[[File:0 Lustre en cristal - Sala delle Oche - Musei Capitolini.JPG|miniatura|upright=1.4|Il ricco soffitto della "Sala delle Oche".]]
Ospita la testa di [[Medusa (mitologia)|Medusa]] di [[Gian Lorenzo Bernini]], che rappresenta Costanza Piccolomini Bonarelli, un settecentesco ritratto di [[Michelangelo Buonarroti]] e tutta una serie di piccole opere in bronzo che erano state acquistate da [[papa Benedetto XIII]]. Si ricorda anche un vaso bronzeo su cui è raffigurato il busto di [[Iside]]; il ricco soffitto a cassettoni con vasi e scudi dorati; poco sotto un fregio, dove si inquadrano vari paesaggi. Al centro della sala una mensa decorata con scene della vita di [[Achille]].

Il gruppo di opere fu messo in relazione con il [[Sacco di Roma (390 a.C.)|sacco di Roma]] da parte dei [[Galli]] [[Senoni]] del [[390 a.C.]], quando le [[Oche del Campidoglio|oche sacre]] del [[Tempio di Giunone Moneta|tempio capitolino di Giunone]] avvisarono [[Marco Manlio Capitolino|Marco Manlio]], [[Console (storia romana)|console]] del [[392 a.C.]], del tentativo di ingresso da parte dei Galli assedianti, facendo così fallire il loro piano.
<gallery class="center">
Medusa head attributed to Gianlorenzo Bernini (Roma).jpg|''[[Medusa (mitologia)|Medusa]]'' del [[Bernini]].
Busto de michelangelo - sala delle oche - museus capitolinos.jpg|Busto di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] in bronzo.
Bronze goose Musei Capitolini MC1169.jpg|Oca in bronzo, opera romana dell'età imperiale.
Bust Alcibiades Musei Capitolini MC1160.jpg|Busto di [[Alcibiade]].
</gallery>

==== IX - Sala delle Aquile ====
Trattasi di un piccolo ambiente decorato con numerose vedute di Roma, come la piazza del Campidoglio (poco dopo che era stata trasferita la [[statua equestre di Marco Aurelio]]), il Colosseo e altre ancora, oltre ad un ricco soffitto ligneo, nel quale sono rappresentate scene dipinte e rosoni dorati. Vi è poi una piccola scultura della dea [[Diana]]-Artemide [[Artemide#La Signora di Efeso|Efesina]].
<gallery class="center">
View of the Colosseum - Google Art Project.jpg|Veduta del Colosseo (1544 circa).
Cristofano Gherardi - Clelia crossing the Tiber on a horse - Google Art Project.jpg|''Clelia attraversa il Tevere a cavallo'' di [[Cristoforo Gherardi]].
0 Artemis of Ephesus - Musei Capitolini (1).JPG|''Artemide di Efeso''.
</gallery>

==== X, XI e XII - Sale Castellani ====
In queste tre sale sono esposti oggetti provenienti dalle donazioni di [[Augusto Castellani]] degli anni [[1867]] ("raccolta di vasi [[Etruschi|tirreni]]") e [[1876]] (vasta collezione di oggetti antichi). Qui giunti, per mantenere l'ordine concettuale della visita è opportuno ritornare allo scalone d'ingresso. Augusto Castellani fu un orafo, collezionista e mercante antiquario attivo a [[Roma]], con una grande clientela internazionale. A differenza del fratello [[Alessandro Castellani|Alessandro]], l'obiettivo della sua attività fu principalmente - e rimase sempre - quello di incrementare la propria collezione che, come egli stesso affermò, "deve restare a Roma". Al momento dell'[[unità d'Italia]], Augusto partecipò attivamente all'instaurazione della nuova capitale, contribuendovi anche come membro fondatore della Commissione archeologica comunale (che in quegli anni di febbre edilizia ebbe a disposizione una impressionante quantità di nuovi reperti), e del ''Museo Artistico Industriale di Roma'', fondato nel [[1872]] dai due Castellani e dal principe [[Baldassarre Odelscalchi]], sul modello degli analoghi di [[Parigi]], [[Londra]] e [[Vienna]]<ref>Sul Museo Artistico Industriale (M.A.I.), dove si formò e lavorò anche [[Duilio Cambellotti]], si veda la bella [http://www.lignarius.com/mostra_mai/mai%20completo.pdf scheda] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140426214656/http://www.lignarius.com/mostra_mai/mai%20completo.pdf |date=26 aprile 2014 }} patrocinata dall'Assessorato alle politiche culturali.</ref>. In questo contesto fu anche nominato, dal [[1873]], direttore onorario dei Musei Capitolini.

La collezione Castellani comprende 700 reperti circa, provenienti dall'[[Etruria]], dal ''[[Latium vetus]]'' e dalla ''[[Magna Grecia]]'', in un arco cronologico che va dall'[[VIII secolo a.C.|VIII]] al [[IV secolo a.C.]]. Il primo gruppo di reperti era costituito dai ritrovamenti delle necropoli etrusche di [[Veio]], [[Cerveteri]], [[Tarquinia]] e [[Vulci]], oltre a siti laziali come quelli di [[Palestrina]], di alcuni centri della [[Sabina]] e dell'agro [[Falisci|falisco]] ([[Civita Castellana]]), oltre ovviamente a [[Roma (città antica)|Roma]] stessa. Il fratello Alessandro cedette ad Augusto molti materiali provenienti dalle sue collezioni campane e dell'Italia meridionale.

Le sale sono così organizzate: nella prima sono state ordinate le ceramiche, comprese quelle importate dalla Grecia, nella seconda quelle prodotte localmente. I numerosi vasi attici trovati soprattutto nelle necropoli etrusche permettono così agli archeologi di ricostruire della storia della produzione artistica, non solo dell'antica Grecia, ma anche di tutte le altre civiltà presenti nel Mediterraneo dei secoli VIII-IV a.C. 
<gallery class="center">
Louvre-Lens - Les Étrusques et la Méditerranée - 126 - Rome, musées du Capitole, inv. 172 (Cratère) (A).JPG|Il cratere detto di Aristonotos ([[Cerveteri]]), acquistato nel [[1869]] da Augusto Castellani. Sul lato di sinistra si intravede il combattimento navale tra due vascelli.
Louvre-Lens - Les Étrusques et la Méditerranée - 126 - Rome, musées du Capitole, inv. 172 (Cratère) (B).JPG|Il cratere detto di Aristonotos ([[Cerveteri]]), dove si vedono cinque guerrieri (da sinistra) in atto di assalirne un sesto a terra (destra).
Tensa capitolina, carro cerimoniale con placche bronzee con ciclo troiano (IV sec. ac.) 01.JPG|Carro cerimoniale con placche bronzee con ciclo troiano (IV sec. a.C.).
Vaso biconico della c.d. Tomba Castellani di Palestrina, 730-700 ac. ca..JPG|Vaso biconico della cosiddetta "Tomba Castellani" di [[Palestrina]] ([[730 a.C.|730]]-[[700 a.C.]] ca.).
Louvre-Lens - Les Étrusques et la Méditerranée - 128 - Rome, musées du Capitole, inv. Mob.358 (Œnochoé) (A).JPG|Vaso etrusco con opliti.
Aias Achilles game Musei Capitolini MC6.jpg|''Achille e Aiace giocando a un gioco da tavolo''. Oinochoe a figure nere ([[530 a.C.]]).
Eros hare Musei Capitolini MC66.jpg|''Eros in volo che regge una lepre''. Olpe a figure nere (inizio del [[V secolo a.C.]]).
Two women Musei Capitolini MAI23.jpg|''Donna con la domestica''. Lekythos attico a fondo bianco.
</gallery>

Dal pianerottolo si accede alle sale XIII e XIV.

==== XIII e XIV - Sale dei fasti moderni ====
Queste sale accolgono i [[Fasti moderni]], tavole marmoree con incisi i nomi dei magistrati civici (''senatores'') della città dal [[1640]] al [[1870]].

A partire dalla successiva sala XV cominciano le gallerie contenenti materiali provenienti dagli scavi di fine ottocento nei vari ''Horti'' suburbani, che venivano edificati intensivamente in quel periodo per ospitare la popolazione della nuova capitale (raddoppiata nei primi trent'anni dell'unità d'Italia), tra l'[[Esquilino]], il [[Quirinale (colle)|Quirinale]] e il [[Viminale (colle)|Viminale]]. Testimone e attivo protagonista di questi scavi fu [[Rodolfo Lanciani]], che ne diede ampia documentazione, anche nella sua qualità di segretario della ''Commissione archeologica comunale''<ref>Sull'insediamento, i componenti e i fini della Commissione archeologica comunale si veda in {{cita libro |autore=Domenico Palombi |titolo=Rodolfo Lanciani, l'archeologia a Roma tra Ottocento e Novecento |editore=L'Erma di Bretschneider |anno=2006 |pagina=56 |citazione=La Giunta Municipale di Roma, nel congresso del giorno 24 maggio 1872, secondo il voto già espresso dal Consiglio nella seduta del 24 aprile, istituiva una commissione Archeologica, cui fosse trasmesso l'esercizio dei diritti e dei doveri, che al Comune incombono verso i monumenti della città e del suo territorio; vi chiamava all'onore di comporla i Sigg. cav. [[Augusto Castellani|A. Castellani]], ing. [[Rodolfo Lanciani|R. Lanciani]], comm. [[Pietro Rosa|P. Rosa]], comm. [[Giovanni Battista de Rossi|G.B. De Rossi]], conte [[Virginio Vespignani|V. Vespignani]], cav. [[Carlo Ludovico Visconti|C.L. Visconti]], barone [[Pietro Ercole Visconti|P.E. Visconti]], e marchese [[Francesco Vitelleschi Nobili|F. Nobili Vitelleschi]]. Il campo aperto all'attività della nuova Commissione era altrettanto vasto, quanto importante: poiché il Comune, nelle convenzioni stipulate con le varie società edificatrici de' nuovi quartieri, essendosi riservato ove l'assoluta, ove la parziale proprietà degli antichi monumenti, ove la semplice sorveglianza delle scoperte, conveniva provvedere urgentemente al disegno delle icnografie degli edifici; alla loro conservazione, qualora ne fossero giudicati degni; al trasporto e al collocamento né palazzi capitolini degli antichi oggetti estratti dalle escavazioni; all'ampliamento dei musei; alla fondazione di nuove raccolte ceramiche e numismatiche; procurando sempre di conciliare gli interessi della scienza con quelli della edilità. Fino dalle sue prime tornate la Commissione determinò di dare alle stampe un Bullettino mensile, affine di render ragione del suo operato, tanto alla magistratura comunale, che di sì nobile ufficio l'aveva investita, quanto ai concittadini, ed ai cultori degli studi archeologici, che seguono con viva attenzione i risultati delle nuove scoperte […].}}</ref>.
<gallery class="center">
Sarcophagus with the Calydonian boar hunt - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|Sarcofago con coppia di defunti; il fregio rappresenta la caccia al cinghiale di Calidone, vinto dall'eroe Meleagro e dall'eroina [[Atalanta (mitologia)|Atalanta]]. Marmo proconneso, [[arte romana]].
</gallery>

==== XV, XVI, XVII e XVIII - Sale degli Horti Lamiani ====
{{Vedi anche|Horti Lamiani}}
Sono raccolti qui materiali provenienti da scavi nella zona dell'[[Esquilino]], tra [[Piazza Vittorio Emanuele II (Roma)|Piazza Vittorio]] e [[Piazza Dante (Roma)|Piazza Dante]]. Tra questi, parte di uno splendido pavimento in [[alabastro]] e frammenti della decorazione architettonica in ''[[opus sectile]]'' di un [[criptoportico]], la [[Venere esquilina]] e il famoso [[Ritratto di Commodo come Ercole]].
<gallery class="center">
Opus sectile da pavimento galleria horti lamiani, 02.JPG|''[[Opus sectile]]'' da pavimento in una galleria degli ''[[horti Lamiani]]''.
Capitello in opus sectile di rosso antico da horti lamiani.JPG|Capitello in ''opus sectile'' rosso antico, dagli ''horti Lamiani''.
0 Vénus de l'Esquilin - Musei Capitolini - Rome.JPG|Cosiddetta ''[[Venere esquilina]]''.
Imperador Cômodo com os atributos de Hércules.jpg|''[[Ritratto di Commodo come Ercole|Commodo rappresentato in apoteosi come Ercole]]'', una delle sculture più famose dagli ''Horti Lamiani'' (Musei Capitolini).
Torso di tritone o centauro marino, 191-92 dc, da horti lamiani 2.JPG|Torso di [[Tritone (divinità)|Tritone]] o [[Centauro]] marino da via Foscolo (databile al [[191]]-[[192]]).
Torso di tritone o centauro marino, 191-92 dc, da horti lamiani 1.JPG|Torso di un secondo [[Tritone (divinità)|Tritone]] o [[Centauro]] marino da via Foscolo (databile al [[191]]-[[192]]).
Horti lamiani.jpg|Gruppo dell{{'}}''[[Ephedrismos|Ephedrismòs]]'' da [[piazza Dante (Roma)|piazza Dante]] (Musei Capitolini, Sala degli Orti Lamiani, [[IV secolo a.C.]]).
Torso Dionysos Musei Capitolini MC1113.jpg|''Torso di [[Bacco]]'' da via Foscolo (Musei Capitolini, Sala degli Orti Lamiani, età Antonina).
Diadoumeno, copia romana da originale di policleto del 420 ac. ca, da horti lamiani.JPG|[[Diadoumeno]] (copia romana da originale di [[Policleto]] del [[420 a.C.]] ca.; da ''[[horti Lamiani]]''.
Statua di fauno con cesto d'uva, da horti lamiani.JPG|''Statua di fauno con cesto d'uva'' (da ''horti Lamiani'').
Statua di militare romano, I sec ac-I dc, da horti lamiani.JPG|''Statua di militare romano'' (I sec a.C.-I secolo d.C., da ''horti Lamiani'').
Statua femminile con chitone, copia da modello del primo ellenismo, da horti lamiani.JPG|Statua femminile con chitone (copia da modello del primo ellenismo, da ''horti Lamiani'').
Statua femminile con peplo, copia romana ispirata a muse del primo ellenismo, da horti lamiani.JPG|Statua femminile con peplo (copia romana ispirata a muse del primo ellenismo, da ''horti Lamiani'').
Testa di dioniso, opera eclettica da modelli ellenistici, da horti lamiani.JPG|''Testa di [[Dioniso]]'' (opera eclettica da modelli ellenistici, da ''horti Lamiani'').
</gallery>

==== XIX e XX - Sale degli Horti Tauriani e Vettiani ====
{{Vedi anche|Horti Tauriani|Horti Vettiani}}
<gallery class="center">
Salonina Matidia - Musei capitolini.jpg|Busto di [[Salonina Matidia]] (68-119).
Cratere con scene bacchiche, da horti vettiani 01.JPG|Cratere con scene [[Bacco|bacchiche]], da ''horti Vettiani''.
</gallery>

==== XXI, XXII e XXIII - Sale degli Horti di Mecenate ====
{{Vedi anche|Horti Maecenatis}}
Qui sono esposti fra l'altro il [[Marsia]] al supplizio e la cosiddetta ''testa di [[Amazzone]]'', Rhyton di Pontios (fontana neoattica dagli ''Horti Maecenatis''.
<gallery class="center">
Museos Capitolinos, Roma, Italia, 2022-09-16, DD 61.jpg|Fontana neoattica dagli ''[[Horti Maecenatis]]''.
0 Cariatide - Horti Maecenatiani - Musei Capitolini (1).JPG|Cariatide proveniente dagli ''Horti Maecenatis''.
0 Eros Thanatos Musei Capitolini (1).JPG|[[Eros]] o [[Thanatos]] (''Horti Maecenatis'').
0 Statue d’Hercule combattant (1).JPG|[[Ercole]] che combatte (''Horti Maecenatis'').
Mosaic representing Orestes and Iphigenia, 2nd-3rd century AD, Musei Capitolini, Rome (9665113778).jpg|Mosaico che rappresenta [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] e [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]] (II-III secolo).
</gallery>

==== XXIV - Galleria degli Horti ====
Qui sono esposti due grandi crateri ornamentali e i ritratti di [[Adriano]], [[Vibia Sabina]] e [[Salonina Matidia|Matidia]] provenienti dagli Horti Tauriani.
<gallery class="center">
0 Fontaine en forme de Cratère ornée de scènes dionysiaques (Musei Capitolini).jpg|Cratere con scene bacchiche, posto al centro della galleria.
Hadrian Musei Capitolini MC890.jpg|Ritratto di [[Adriano]].
Sabina Musei Capitolini MC848.jpg|Ritratto di [[Vibia Sabina]].
</gallery>

==== XXV - Esedra di Marco Aurelio ====
[[File:Hall with equestrian statue of Marcus Aurelius.jpg|miniatura|upright=1.4|L'"esedra di Marco Aurelio", nuova ala del museo inaugurata nel 2005.]]
La nuova ala, che con un'aula vetrata allarga lo spazio espositivo dei Musei, è stata inaugurata nel dicembre [[2005]]; il progetto prevedeva anche una nuova sistemazione delle vicine fondazioni del [[Tempio di Giove Ottimo Massimo|tempio di Giove Capitolino]]. La grande esedra vetrata è stata ricavata dall'architetto [[Carlo Aymonino]] nell'area del ''Giardino romano'', dove già nel [[1876]] [[Virginio Vespignani]] aveva collocato un padiglione in cui venivano esposti i migliori reperti emersi dagli scavi di quel periodo.

I principali pezzi oggi esposti stabilmente nell'esedra sono la [[statua equestre di Marco Aurelio]] originale, messa al coperto dopo il restauro di fine XX secolo, l'[[Ercole del Foro Boario|Ercole]] in bronzo dorato proveniente dal [[Foro Boario]], i frammenti della statua colossale in bronzo di Costantino appartenenti alla donazione iniziale di Sisto IV (insieme alle [[Lupa capitolina]], che in occasioni speciali viene spostata dalla sua sala ed esposta nell'esedra).
<gallery class="center">
Museos Capitolinos, Roma, Italia, 2022-09-16, DD 57.jpg|[[Statua equestre di Marco Aurelio]].
Pezzi bronzei di statua colossale di costantino, 330-37 ca. 01.JPG|Parti in bronzo della statua colossale in bronzo di [[Costantino I]].
Hercules Musei Capitolini MC1265.jpg|[[Ercole del Foro Boario|Statua di Ercole in bronzo dorato]].
Leone che azzanna un cavallo, età ellenistica con restauri di ruggero bascapé del 1594, 01.JPG|Leone che azzanna un cavallo (età ellenistica con restauri di [[Ruggero Bescapè]] del 1594).
</gallery>

==== XXVI - Area del Tempio di Giove Capitolino ====
{{Vedi anche|Tempio di Giove Ottimo Massimo}}

Lo spazio espositivo alla fine del percorso presenta reperti provenienti dai templi arcaici del [[VI secolo a.C.|VI secolo]] prima dell'era volgare, scavati a metà del [[XX secolo]] nell'[[area di Sant'Omobono]], e un settore che illustra i risultati degli scavi più recenti effettuati negli strati inferiori di quest'area del colle capitolino, che ne documentano l'occupazione a partire dal [[X secolo a.C.]]
<gallery class="center">
Temple Jupiter Optimus Maximus2.JPG|La nuova sistemazione attorno alle fondamenta del Tempio di Giove.
</gallery>

=== Secondo piano ===
==== Pinacoteca capitolina ====
{{vedi anche|Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina}}
[[File:Sala di santa petronilla.JPG|miniatura|Sala con la ''[[Sepoltura e gloria di santa Petronilla]]'' del Guercino.]]
La Pinacoteca capitolina, proveniente inizialmente dalla collezione della famiglia dei marchesi Sacchetti e dei [[Pio di Savoia|principi Pio di Savoia]]. fa parte del complesso dei Musei Capitolini, ospitati sul [[Campidoglio]] nel [[Palazzo dei Conservatori]] e nel [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]].

Il merito della creazione della Pinacoteca va diviso tra il pontefice [[Papa Benedetto XIV|Benedetto XIV]] ed il suo segretario di stato, il cardinale [[Silvio Valenti Gonzaga]], uno dei principali mecenati e collezionisti della Roma settecentesca. Nel 1748 furono acquistati oltre 180 dipinti dalla [[Sacchetti (famiglia)|famiglia Sacchetti]], proprietaria di una delle più importanti raccolte romane, la [[collezione Sacchetti]], formata durante il Seicento per opera di [[Marcello Sacchetti]] e di suo fratello, il cardinale [[Giulio Sacchetti|Giulio]]. Nel corso del tempo il patrimonio della Pinacoteca è notevolmente aumentato grazie all'arrivo di numerosi dipinti, giunti in [[Campidoglio]] per acquisti, lasciti e donazioni. Con la donazione Cini del 1880 entrarono a far parte della raccolta numerosi oggetti d'arte decorativa, fra i quali una notevole collezione di porcellane. Amministrata, nei primi cento anni di vita, dalle strutture pontificie del Camerlengato e dei Sacri Palazzi Apostolici, la Pinacoteca Capitolina è posta sotto la giurisdizione del Comune di Roma dal 1847. La collezione conserva dipinti di [[Caravaggio]], [[Tiziano]], [[Peter Paul Rubens]], [[Annibale Carracci]], [[Guido Reni]], [[Guercino]], [[Mattia Preti]], [[Pietro da Cortona]], [[Domenichino]], [[Giovanni Lanfranco]], [[Dosso Dossi]] e [[Benvenuto Tisi da Garofalo|Garofalo]].

===== Opere principali =====
;[[Guercino]]
* ''[[Sepoltura e gloria di santa Petronilla]]'', 1623

;[[Michelangelo Merisi da Caravaggio]]
* ''[[Buona ventura (Caravaggio Roma)|Buona ventura]]'', 1593-1595
* ''[[San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj)|San Giovanni Battista]]'', 1602

;[[Peter Paul Rubens]]
* ''[[Romolo e Remo (Rubens)|Romolo e Remo]]'', 1615-1616

;[[Tiziano]]
* ''[[Battesimo di Cristo (Tiziano)|Battesimo di Cristo]]'', 1512 circa

;[[Diego Velázquez]]
* ''[[Ritratto di Juan de Córdoba]]'', 1630

== Villa e Palazzo Caffarelli ==
{{Vedi anche|Palazzo Caffarelli al Campidoglio}}
Il cinquecentesco [[Palazzo Caffarelli al Campidoglio]] si sviluppa sul retro di Palazzo dei Conservatori, sul versante meridionale del colle anticamente occupato dal [[tempio di Giove Capitolino]]. Per raggiungerlo bisogna percorrere via delle Tre Pile, al termine della quale il piazzale Caffarelli, antistante all'edificio, offre una vista su Roma. Dal belvedere, varcando un portale, si accede al Giardino Caffarelli e di lì al piano terra del palazzo; sull'angolo esterno dell'edificio sono ri-assemblati antichi bassorilievi romani, in particolare i resti della tomba di Publio Elio Gutta Calpurniano, auriga romano del II secolo d.C., rinvenuti nel XIX secolo a ridosso di [[Porta del Popolo]].
<gallery class="center">
Portale di accesso a Villa Caffarelli.jpg|Il portale d'accesso a Villa Caffarelli, in via delle Tre Pile
Palazzo Caffarelli - 22-11-2019.jpg |Il palazzo visto da piazzale Caffarelli
Capitolini Caffarelli - giardino O4060109.JPG|Il Giardino Caffarelli
</gallery>

=== Piano terra ===
[[File:Torlonia Marbles - Rome 20210731 113728 86.jpg|thumb|right|La mostra dedicata alla [[collezione Torlonia]]]]
Dal 2020 il piano terra è stato riaperto al pubblico come parte dei Musei Capitolini dedicata a mostre specializzate temporanee, in un percorso espositivo che si articola in varie sale e si conclude raccordandosi al primo piano di Palazzo dei Conservatori presso l'area del tempio di Giove e l'esedra di Marco Aurelio.

La prima di queste mostre esponeva statue provenienti dalla [[collezione Torlonia]] (14 ottobre 2020 - 27 febbraio 2022).<ref>Cfr. {{cita web|url=http://www.museicapitolini.org/it/mostra-evento/torlonia-marbles|titolo=I Marmi Torlonia. Collezionare capolavori|sito=Musei Capitolini|accesso=14 ottobre 2020}}</ref>

=== Primo piano ===
Il nucleo più antico dell'edificio, in epoca moderna impropriamente denominato ''Palazzo Clementino'', è attiguo al secondo piano di Palazzo dei Conservatori ed è stato inserito nel percorso museale agli inizi del XXI secolo.

Qui ha sede il ''Medagliere Capitolino'', la collezione di monete, medaglie e gioielli del Comune. Il medagliere nasce in seguito a un lascito di [[Ludovico Stanzani]] del 1872 e fu costituito in seguito all'interessamento di [[Augusto Castellani]]. Successivamente sono confluiti nella collezione altri due gruppi: uno di aurei e solidi romani e bizantini (dalla [[collezione Campana]]) e uno di denarii repubblicani (dalla collezione di Giulio Bignami). Nel 1942 entra a far parte del Medagliere il [[tesoro di via Alessandrina]], ritrovato durante le demolizioni per la realizzazione di via dell'Impero (l'attuale [[via dei Fori Imperiali]]) nell'abitazione di un antiquario che lo aveva nascosto nella propria casa. Il tesoro era composto da 17 chili d'oro, tra monete e gioielli. Il medagliere è stato aperto al pubblico nel 2003.<ref>{{Cita web |url=http://www.museicapitolini.org/mostre_ed_eventi/eventi/medagliere_capitolino |titolo=Il medagliere nel sito dei Musei |editore=Musei Capitolini |accesso=2021-11-24}}</ref>

Attigui al medagliere si trovano altri tre ambienti, con gli originari soffitti lignei a cassettoni e decorazioni parietali ad affresco, pervenuti in condizioni precarie a causa delle vicende storiche di Palazzo Caffarelli e in seguito restaurati e inseriti nel percorso museale; si segnala in particolare la ''Sala di San Pietro'' (dal soggetto di uno degli affreschi, un miracolo operato a Gerusalemme da san Pietro). Da quest'ultima stanza si passa nella ''Sala del frontone'', così chiamata perché propone una ricostruzione delle decorazioni di terracotta che originariamente decoravano il frontone di un tempio romano del II secolo a.C., rinvenute in via di [[chiesa di San Gregorio al Celio|San Gregorio]] e qui ri-assemblate nel 2002.

Dalla ''Sala del frontone'' è possibile accedere alla caffetteria dei musei e alla terrazza panoramica.

=== Secondo piano ===
Il secondo piano di Palazzo Caffarelli - come il suo piano terra - è dedicato ad accogliere mostre temporanee.

== Sotterranei ==
Sia da Palazzo dei Conservatori sia di Palazzo Nuovo è possibile accedere alla Galleria di congiunzione, appositamente realizzata negli anni 1930 per collegare i due edifici e in seguito adibita a Galleria lapidaria (ovvero raccolta di [[epigrafi]]). Questo ambiente è collegato anche al [[tempio di Veiove]] e alla galleria del ''[[Tabularium]]'', che offre una vista panoramica affacciandosi sul [[Foro Romano]].

=== Galleria lapidaria ===
Tra le tante iscrizioni vi è quella dell'ex voto alla dea ''Caelestis'' per un viaggio felice (III secolo). Il testo dedicatorio recita: «''A Caelestis vittoriosa Iovinus sciolse il suo voto''». 
<gallery class="center">
Underground passage with inscriptions - Musei Capitolini - Rome, Italy - DSC05984.jpg|La Galleria lapidaria.
0 Autel dédié au dieu Malakbêl et aux dieux de Palmyra - Musei Capitolini (1).JPG|Ara dedicata al dio Sole e agli dei di [[Palmira]].
Capitolini Tabularium - piedi a Caelestis O4060130.JPG|Lastra di marmo con due coppie di piedi e iscrizione dedicata alla dea ''Caelestis''.
CapitoliniIscrizioneAdriano.jpg|Iscrizione con dedica all'imperatore [[Adriano]] da parte dei ''vicomagistri''.<ref>{{CIL|6|31218}}.</ref>
Musei CapitoliniDSCF6735.jpg|Inscrizione funeraria romana.<ref>{{AE|1990|58}}.</ref>
Temple of Veiovis - Tabularium - Rome 2016 (2).jpg|Resti del [[tempio di Veiove]].
</gallery>

=== Galleria del ''Tabularium'' ===
Secondo l'opinione comune, il ''[[Tabularium]]'' sarebbe stato destinato a ospitare gli archivi pubblici di Stato: gli atti pubblici più importanti dell'antica [[Roma]], dai decreti del [[Senato romano|Senato]] ai trattati di pace. Questi documenti erano incisi su ''[[tavoletta (supporto)|tabulae]]'' [[bronzo|bronzee]] (da qui il nome di ''tabularium'' per un qualunque archivio del mondo romano). Il nome dell'edificio capitolino, tuttavia, deriva da un'iscrizione, conservata nell'edificio nel [[Rinascimento]], menzionante un archivio: poteva trattarsi di uno o più ambienti, non necessariamente di un presunto archivio di Stato che occupava l'intero complesso; peraltro gli archivi dell'amministrazione statale erano sparsi in vari edifici della città.

Oggi il ''Tabularium'' fa parte del complesso dei Musei capitolini. Il basamento lungo m 73,60, con mura di blocchi di [[tufo]] dell'[[Aniene]] e di [[peperino]], sostiene [[Palazzo Senatorio]], sede municipale del comune di Roma. In origine vi si poteva accedere direttamente dal Foro Romano, attraverso una scala di 67 gradini ancora ottimamente conservata, ma al tempo di [[Domiziano]] questo accesso fu bloccato con la costruzione del [[tempio di Vespasiano]].
<gallery class="center">
0 Statua colossale di Veiove - Musei Capitolini - MC2446.JPG|Statua colossale di [[Veiove]] nella galleria trasversale del ''Tabularium''.
010218 campidoglio Tabularium 03.JPG|Trabeazione dal [[Tempio di Vespasiano]] nel Foro Romano.
Campitelli - Campidoglio Tabularium - Lacus Curtius 1020814 - cropped.jpg|Bassorilievo marmoreo rinvenuto nel [[1553]] nei pressi della [[Colonna di Foca]], rappresentante il cavaliere [[Marco Curzio]] mentre si getta nella voragine.
Passaggio del tabularium 02.JPG|Trabeazione dal [[Tempio della Concordia (Roma)|Tempio della Concordia]] nel Foro Romano.
</gallery>

== Palazzo Nuovo ==
{{Vedi anche|Palazzo Nuovo (Roma)}}
[[File:Roma-Palazzo Nuovo 1.jpg|thumb|upright=1.4|[[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]].]]
Il palazzo fu costruito solo nel XVII secolo, probabilmente in due fasi, sotto la direzione di [[Girolamo Rainaldi]] e poi del figlio [[Carlo Rainaldi]] che lo ultimò nel [[1663]]. Tuttavia il progetto, quanto meno del corpo di facciata, deve essere attribuito a [[Michelangelo Buonarroti]].<ref>{{Cita libro |autore=S. Benedetti |titolo=Il Palazzo Nuovo nella piazza del Campidoglio |anno=2001}}</ref> Fu costruito di fronte al [[Palazzo dei Conservatori]] (chiudendo la vista della [[Basilica di Santa Maria in Aracoeli]] dalla piazza) di cui riprende fedelmente la facciata disegnata da Michelangelo con il portico al piano terra e l'orientamento leggermente obliquo rispetto al Palazzo Senatorio, in modo da completare il disegno simmetrico della piazza caratterizzato da una forma trapezoidale. Fu utilizzato a scopo museale sin dal XIX secolo; numerosi i reperti da [[Villa Adriana]] a [[Tivoli]]. Le decorazioni interne in legno ed in stucco dorato sono ancora quelle originali.

=== Atrio ===
Lo spazio interno al pianterreno ospita un porticato con statue di grandi dimensioni (come quella di Minerva o di [[Faustina maggiore]]-[[Cerere]]), un tempo appartenuti alla Collezione del Belvedere Vaticano ed in seguito donate alla città di Roma.

=== Cortile ===
A metà dell'atrio si apre il cortile, dove è collocata la fontana sormontata dalla statua detta del [[Marforio]], così appellata a seguito del suo rinvenimento nel Cinquecento, nel Foro di [[Marte (divinità)|Marte]] (''Martis Forum'', nome che gli antichi attribuivano al [[Foro di Augusto]]). Il Marforio fu sistemato nel cortile con un contorno di statue antiche; due nicchie rettangolari incorniciate in travertino accolsero, dopo vari rimaneggiamenti, le due statue di Satiri che recano sulla testa un cesto di frutta: sono due statue speculari raffiguranti il dio [[Pan]], probabilmente utilizzate come [[telamoni]] nella struttura architettonica del [[teatro di Pompeo]], e conservate per un lungo periodo non lontane dal luogo di ritrovamento, nel cortile del [[Palazzo Della Valle]] (non a caso sono detti Satiri della Valle). Il trattamento del marmo e la resa del modellato permettono di datarle alla tarda [[età ellenistica]].

Sulla nuova fontana a sfondo del cortile, nel 1734 [[papa Clemente XII]] fece apporre una lapide commemorativa per l'inaugurazione del Museo Capitolino, sormontandola con il proprio stemma.

Sempre nel cortile è attualmente esposta una statua colossale di [[Marte (divinità)|Marte]], rinvenuta nel [[XVI secolo]] presso il [[Foro di Nerva]]. Identificata fino al Settecento con [[Pirro]], re dell'Epiro, in seguito venne riconosciuta come il dio della guerra in tenuta militare, sulla cui corazza sono scolpiti due grifi alati ed una medusa. Vi è poi un gruppo caratterizzato da [[Polifemo]], che trattiene un giovane prigioniero ai suoi piedi.
<gallery class="center">
Marforio - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini - Rome 2016 (2).jpg|La statua del [[Marforio]], nel cortile di Palazzo Nuovo.
Musei Capitolini Ocean.JPG|Lapide commemorativa per l'inaugurazione del [[Museo Capitolino]] (1734). 
Satyrs of the Valley-Musei Capitolini.jpg|Il dio greco della vita nei campi e della natura, [[Pan]].
Pirro - Marte.jpg|Statua colossale di [[Marte (divinità)|Marte]], dio della guerra.
</gallery>

=== Sala dei monumenti egizi ===
Durante il pontificato di [[Clemente XI]] vennero acquisite una serie di statue rinvenute nell'area della Villa Verospi Vitelleschi (''[[Horti Sallustiani]]'') che decoravano il padiglione egizio fatto costruire dall'imperatore [[Adriano]]. Si trattava di quattro statue, che vennero collocate nel Palazzo Nuovo. In seguito però (dal 1838), quasi tutte le sculture egizie vennero trasferite in Vaticano.

Alla Sala dei monumenti egizi si accede oggi attraverso il cortile; dietro una grande parete a vetri si collocano le grandi opere in granito. Tra le opere più rappresentative un grande cratere a campana proveniente da Villa Adriana e una serie di animali simbolo delle più importanti divinità egizie: il coccodrillo, due cinocefali, uno sparviero, una sfinge, uno scarabeo, etc.
<gallery class="center">
Xxx dinastia, cinocefalo da iseo di campo marzio, 359-341 ac. inv. 26, 01.JPG|Un cinocefalo proveniente dal [[Campo Marzio (antichità)|Campo Marzio]].
Sfinge del faraone amasi, XXVI dinastia, 570-526 ac., da via s.ignazio, roma (m. capitolini) 01.JPG|Sfinge del faraone [[Amasis (faraone)|Amasis]] della XXVI dinastia.
Età adrianea, cratere a campana in granito grigio scuro, dal canopo di villa adriana, inv. 29.JPG|Cratere a campana proveniente da Villa Adriana.
</gallery>

=== Stanzette terrene a destra ===
La denominazione di "stanzette terrene" individua i tre ambienti del piano terreno a destra dell'atrio che accolgono monumenti epigrafici di notevole interesse; tra tutti è importante menzionare i frammenti di [[calendario romano|calendari romani]] ''post-cesariani'' in cui risulta il nuovo anno, che [[Cesare]] definì di 365 giorni, oltre ad elenchi di [[magistratura (storia romana)|magistrati]] detti ''Fasti Minori'', in relazione ai più celebri ''[[Fasti consulares]]'', conservati nel [[Palazzo dei Conservatori]].

Nella prima stanza sono raccolti numerosi ritratti di privati romani, tra i quali si segnala quello forse di [[Germanico Giulio Cesare]] o di suo padre [[Druso maggiore]]; il cinerario di T. Statilio Apro e Orcivia Anthis; il Sarcofago con rilievi raffiguranti un episodio della vita di Achille.
<gallery class="center">
Tibère Rome augGP2014.jpg|Busto di un giovane [[Tiberio]] (r. 14-37), figlio adottivo e successore di Ottaviano Augusto.
Drusus l'ancien Rome augGP2014.jpg|Busto di [[Druso maggiore]] o forse di suo figlio [[Germanico Giulio Cesare]].
</gallery>

=== Scalone ===
<gallery class="center">
Frammento di sarcofago con leone e antilope, III sec dc.JPG|Frammento di sarcofago con leone e antilope (III secolo) nello scalone.
Lion hunt relief - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|Sarcofago della caccia al leone (scalone).
0 Statue de prêtresse ou de Muse - Musei Capitolini (1).JPG|Sacerdotessa, da originale del [[II secolo a.C.]], da Villa Adriana.
0 Statue - Grand escalier - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini (1).JPG|Statua femminile.
</gallery>

=== Galleria del Palazzo Nuovo ===
[[File:Campitelli - Campidoglio, Musei Capitolini, galleria 2298.JPG|miniatura|upright=0.8|La Galleria ai cui lati si allineano sculture di vario tipo, da busti a statue a sarcofagi.]]
Procedendo dal piano terreno si arriva davanti ad una doppia rampa di scale al termine della quale ha inizio la lunga Galleria, che percorre longitudinalmente il primo piano del Museo Capitolino, collegando le diverse sale e offrendosi al visitatore come una numerosa e variata raccolta di statue, ritratti, rilievi ed epigrafi disposti dai ''Conservatori'' settecenteschi in maniera casuale, con un occhio rivolto più alla simmetria architettonica e all'effetto ornamentale complessivo che a quello storico-artistico e archeologico.

Sulle pareti, entro riquadri, si trovano inserite epigrafi di ridotte dimensioni, tra le quali un consistente gruppo proveniente dal [[colombario]] dei liberti e delle liberte di Livia.

Nella Galleria sono conservate numerose statue, come quella di Ercole, restaurata come Ercole che uccide l'Idra (marmo, copia romana di un originale greco del IV secolo a.C., rinvenuto durante il rifacimento della [[chiesa di Sant'Agnese in Agone]] e restaurato nel 1635); il frammento di gamba di Ercole in lotta con l'Idra (fortemente rielaborato nel restauro seicentesco); la statua di un guerriero ferito, detta anche Discobolo capitolino (di cui il solo torso è antico, forse copia del [[discobolo di Mirone]], mentre il resto è opera del restauro eseguito tra il 1658 e il 1733 da [[Pierre-Étienne Monnot]] forse sul modello delle statue di Pergamo conosciute come i "piccoli barbari"); la statua di [[Leda]] con il cigno (forse una copia romana del gruppo del [[IV secolo a.C.]] attribuito a [[Timoteo (scultore)|Timoteo]]); statua di un Eracle fanciullo che strozza il serpente (150-200 ca., dalla collezione del cardinale [[Alessandro Albani]]), nel quale recentemente si è voluto riconoscere un giovane [[Caracalla]] o anche [[Marco Annio Vero Cesare]]; [[Eros con l'arco]] (copia romana da [[Lisippo]], proveniente da [[Tivoli]]); statua di [[vecchia ubriaca]], scultura in marmo databile al 300-280 a.C. circa e conosciuta da copie romane, tra cui le migliori sono quella della [[Gliptoteca di Monaco]] (h 92&nbsp;cm) e proprio quella del Museo capitolino.
<gallery class="center">
0 Héraclès terrassant l'Hydre de Lerne - Musei Capitolini.JPG|Statua di Ercole restaurato come Ercole che uccide l'Idra.
Frammento di gamba di ercole, forse restauro scartato, XVII sec..JPG|Frammento della gamba di Ercole (forse restauro scartato nel XVII secolo).
0 Léda et Zeus métamorphosé en cygne - Musei Capitolini (1).JPG|La Statua di [[Leda]] con il cigno.
Ercole fanciullo che strozza i serpenti, 150-200 ca., coll. albani.JPG|Un piccolo [[Ercole]] che strozza un serpente.
0 Discobolo - Musei Capitolini (1).JPG|Statua di guerriero ferito o "Discobolo capitolino".
Amor Capitolinos.JPG|[[Eros con l'arco]] (copia romana da [[Lisippo]]).
Ebria Capitolinos. 01.JPG|Statua di [[vecchia ubriaca]].
</gallery>

=== Sala delle Colombe ===
[[File:Musei CapitoliniDSCF6742.jpg|thumb|Il celebre "mosaico delle maschere sceniche" insieme a numerose iscrizioni poste sulle pareti, sono accompagnate da numerosi busti maschili e femminili.]]
La sala prende il nome dal celebre mosaico pavimentale: il mosaico delle colombe, rinvenuto presso Villa Adriana e attribuito ad un mosaicista greco di nome [[Soso (mosaicista)|Soso]]. Le opere qui contenute appartenevano per lo più alla collezione del cardinale [[Alessandro Albani]], la cui acquisizione è all'origine del Museo Capitolino. La disposizione dei ritratti maschili e femminili (tra cui un ritratto dell'imperatore [[Traiano]] e un ritratto maschile di epoca repubblicana), lungo mensole che percorrono l'intero perimetro del muro della sala, risale ad un progetto di allestimento settecentesco ed è tuttora visibile, seppur con qualche impercettibile cambiamento. Una disposizione mai alterata è quella delle iscrizioni sepolcrali romane affisse, a metà del Settecento, nella parte alta delle pareti. All'interno della sala ricordiamo:
* La ''tabula bronzea'' (III secolo) con cui il ''Collegio dei Fabri di [[Sentinum]]'' assegnava a Coretius Fuscus il titolo onorifico di [[Patrono (storia romana)|patrono]];
* La [[tabula iliaca]] (I secolo);
* Un'iscrizione bronzea dall'[[Aventino]] contenente una dedica a [[Settimio Severo]] e alla famiglia imperiale, posta nel 203 dai ''[[vigiles]]'' della ''IV [[coorte]]'' di quella ''[[14 regioni di Roma augustea|regio]]'';
* Il decreto di [[Gneo Pompeo Strabone]] (il cosiddetto [[bronzo di Ascoli]]), ove si concedevano particolari privilegi ad alcuni cavalieri spagnoli militanti a favore dei romani nella [[battaglia di Ascoli (89 a.C.)|battaglia di Ascoli]] (89 a.C.);
* Il più antico resto di decreto in bronzo del senato conservato quasi per intero: il [[Senatoconsulto]] riguardante Asclepiade di [[Clazomene]] e gli alleati (78 a.C.), dove veniva attribuito il titolo di ''amici Populi Romani'' a tre [[navarco|navarchi]] greci che avevano combattuto al fianco dei Romani nella [[guerra sociale]] (91-88 a.C.) o forse in [[Guerra civile romana (83-82 a.C.)|quella sillana]] (83-82 a. C.). Il testo è redatto in latino con una traduzione greca, rimasta nella parte inferiore della tavola, che ha permesso l'integrazione dello scritto mutilo.
* Oltre al "mosaico delle colombe", nella sala si ammira il celebre "mosaico delle [[Maschera (teatro)|maschere sceniche]]".
* Collocata nel centro, la statua di bambina con colomba (marmo, copia romana da un originale ellenistico del II secolo a.C.), motivo figurativo che trova un possibile antecedente nei rilievi delle [[stele]] funerarie greche del [[V secolo a.C.|V]] e [[IV secolo a.C.]].
<gallery class="center">
Mosaic doves Musei Capitolini MC402.jpg|Il celebre "mosaico delle colombe" che dà il nome alla sala.
Tabula iliaca Musei Capitolini MC0316.jpg|La ''[[Tabula iliaca]]'' dei Musei Capitolini.
Bronce de Ascoli.jpg|Il [[bronzo di Ascoli]].
Roman masks.png|Il "mosaico delle maschere sceniche".
Fanciulla con la colomba, da originale ellenistico del II sec ac., coll. albani.JPG|Bambina con colomba.
Busto di traiano, collez albani, 98-117 ca..JPG|Busto di [[Traiano]] (collezione Albani).
Ritratto maschile, tarda repubblica, collez. albani 01.JPG|Ritratto maschile tardo repubblicano (collezione Albani).
Herma of Plato - 0049MC.jpg|Erma di [[Platone]].
</gallery>

=== Gabinetto di Venere ===
Questa piccola sala poligonale, simile ad un [[ninfeo]], fa da cornice alla statua detta [[Venere capitolina]], trovata durante il pontificato di [[Clemente X]] (1670-1676) presso la [[Basilica di San Vitale (Roma)|basilica di San Vitale]]; secondo [[Pietro Santi Bartoli]] la statua si trovava all'interno di alcuni ambienti antichi insieme ad altre sculture. [[Papa Benedetto XIV]] comprò la statua alla famiglia Stazi nel 1752 e la donò al Museo Capitolino. Dopo essere stata portata a Parigi nel 1797, a seguito del [[trattato di Tolentino]], fu restituita al Museo Capitolino nel 1816. La Venere possiede delle dimensioni leggermente maggiori del vero (h. 193&nbsp;cm) ed è realizzata in un marmo pregiato (probabilmente [[marmo pario]]); la statua è un esempio di [[Venere pudica]], rappresentata uscente dal bagno mentre si copre il pube e il seno. La scultura, che è ad oggi una delle più note del museo, appare in tutta la sua bellezza all'interno di questa saletta del XIX secolo che si apre sulla galleria, in un'ambientazione suggestiva ed eterea.
<gallery class="center">
Venere Capitolina, da originale di prassitele del IV sec. ac. 01.JPG|Fronte
Venere Capitolina, da originale di prassitele del IV sec. ac. 02.JPG|Lato destro
Venere Capitolina, da originale di prassitele del IV sec. ac. 04.JPG|Lato sinistro
Venere Capitolina, da originale di prassitele del IV sec. ac. 03.JPG|Retro
</gallery>

=== Sala degli Imperatori ===
[[File:Flavia Iulia Helena - Musei Capitolini - antmoose.jpg|upright=1.4|thumb|La statua di [[Flavia Giulia Elena]].]]
La sala degli imperatori costituisce una delle sale più antiche del Museo Capitolino. Sin dall'apertura al pubblico delle aree espositive, nel 1734, i curatori vollero disporre, raccolti in un unico ambiente, i ritratti degli [[imperatori romani]] e dei personaggi della loro cerchia. L'allestimento attuale è frutto di diverse rielaborazioni attuate nel corso dell'ultimo secolo. La sala accoglie 67 busti-ritratti, una statua femminile seduta (al centro), 8 rilievi e un'epigrafe onoraria moderna.

I ritratti sono disposti su due livelli di mensole marmoree; il percorso di visita si snoda in maniera elicoidale e in senso orario, partendo dalla mensola superiore entrando a sinistra, per finire all'estremità della mensola inferiore a destra. Il visitatore può in tal modo seguire cronologicamente l'evolversi della [[ritrattistica romana]] dall'[[età repubblicana]] al [[tardo antico]], e apprezzare l'evoluzione nelle diverse [[acconciature nell'antica Roma|acconciature e barbe]]).

Al centro della sala la statua di [[Flavia Giulia Elena]], ''[[augusta (titolo)|augusta]]'' dell'[[Impero romano]], [[Concubinato|concubina]] (o forse moglie) dell'[[imperatore romano|imperatore]] [[Costanzo Cloro]], oltre che madre dell'imperatore [[Costantino I]]. I cattolici la venerano come sant'Elena imperatrice.

Tra i ritratti più rimarchevoli, quelli di Augusto giovane con corona di foglie di alloro e [[Ritratto di Ottaviano|Augusto adulto del "tipo Azio"]], di Nerone, degli imperatori della [[dinastia flavia]] (Vespasiano, Tito e Domiziano) e degli [[imperatori adottivi]] ([[Traiano]], [[Adriano]], [[Antonino Pio]], [[Marco Aurelio]] giovane e adulto, [[Lucio Vero]], [[Commodo]] giovinetto e adulto).

Ben rappresentata anche la [[dinastia dei Severi]] con i ritratti di [[Settimio Severo]], [[Geta]], [[Caracalla]] e inoltre quelli di [[Eliogabalo]], [[Ritratto di Massimino il Trace|Massimino il Trace]], [[Ritratto di Decio|Traiano Decio]], [[Ritratto di Probo|Marco Aurelio Probo]] e [[Diocleziano]]. La serie si conclude con [[Onorio (imperatore)|Onorio]], figlio di [[Teodosio I|Teodosio]]. Qui di seguito una galleria di ritratti degli imperatori romani per data di regno:
<gallery class="center">
Augustus Statue.JPG|[[Ritratto di Ottaviano]].
Bust of augustus.jpg|Busto di [[Augusto]] (r. 27 a.C. - 14 d.C.) giovane con corona di foglie di alloro (31 a.C.-14 d.C.).
Nero 1.JPG|Busto di [[Nerone]] (r. 54-68).
Vespasiano, 69-79 ca, collez. albani.JPG|Busto di [[Vespasiano]] (r. 69-79).
Tito, 70-81 ca, collez. albani.JPG|Busto di [[Tito (imperatore)|Tito]] (r. 79-81), dalla collezione Albani.
Bust Domitian Musei Capitolini MC1156.jpg|Ritratto di [[Domiziano]] (r. 81-96).
Nerva, 96-98 ca., collez. albani.JPG|Busto di [[Nerva]] (r. 96-98).
Ritratto del decennale di traiano, 108, collez. albani.JPG|Ritratto di [[Traiano]] (r. 98-117), collezione Albani.
Antonino pio, 138-161 dc, da villa di antonino a lanuvio.JPG|Busto di [[Antonino Pio]] da [[Lanuvio]] (r. 138-161).
Portrait de Lucius Verus jeune.JPG|Busto di un giovane [[Lucio Vero]] (r. 161-169).
Marco aurelio, 161-180 dc, collez. albani.JPG|Busto di Lucio Vero (r. 161-169).
Young Marcus Aurelius Musei Capitolini MC279.jpg|Un giovane [[Marco Aurelio]] (r. 161-180).
Ritratto di Marco Aurelio, 161-180 ca. collez. albani.JPG|Busto di Marco Aurelio in uniforme militare (r. 161-180).
Arte romana, busto imperiale.JPG|Un giovane [[Commodo]] (r. 180-192).
Commodo, 180-192 dc, collez. albani.JPG|Busto di Commodo (r. 180-192).
0 Buste - Hall des Empereurs - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini (1).JPG|Ritratto di [[Settimio Severo]] (r. 193-211).
Settimio severo, 193-213 ca..JPG|Ritratto di Settimio Severo (r. 193-211).
Caracalla, 211-217 ca, collez. albani.JPG|Busto di un giovane [[Caracalla]] (r. 211-217).
Busto di caracalla, 198-209.JPG|Busto di Caracalla (r. 211-217).
Macrino, 217-218 ca, collez. albani.JPG|Busto di [[Macrino]] della collezione Albani (r. 217-218)
Elagabalo, 218-222 ca, collez. albani.JPG|Busto di [[Eliogabalo]] (r. 218-222).
Alexander Severus Musei Capitolini MC471.jpg|Busto di [[Alessandro Severo]] (r. 222-235).
Maximinus Thrax Musei Capitolini MC473.jpg|[[Ritratto di Massimino il Trace]] (r. 235-238).
Gordiano I, 238 dc.JPG|Busto di [[Gordiano I]] (r. 238).
Pupienus Musei Capitolini MC477.jpg|Busto di [[Marco Clodio Pupieno Massimo]] (r. 238).
Ritratto di gordiano III, 238-240 ca. 01.JPG|Ritratto di un giovane [[Gordiano III]] (r. 238-244).
Decio, 249 circa.JPG|Busto di [[Ritratto di Decio|Decio Traiano]] (r. 249-251).
Ostiliano, 253, 01.JPG|Busto di [[Ostiliano]] (r. 251).
Gallieno, 253-268 dc..JPG|Busto di [[Gallieno]] (r. 253-268).
Probus Musei Capitolini MC493.jpg|[[Ritratto di Probo|Busto di Marco Aurelio Probo]] (r. 276-282). Marmo, cm 46 (Collezione Albani), inv. MC0493. 
Valens Honorius Musei Capitolini MC494.jpg|Busto di [[Onorio (imperatore)|Onorio]] (r. 393-423).
</gallery>

Non mancano i ritratti femminili, con complesse acconciature, parrucche e riccioli elaborati; fra i soggetti vi sono la consorte di Augusto [[Livia Drusilla]], quella di Germanico, [[Agrippina maggiore]], [[Plotina]], [[Faustina maggiore]] e [[Giulia Domna]]. Qui di seguito una galleria di alcuni ritratti in ordine cronologico:
<gallery class="center">
Busto Fonseca, età flavia, inizio II sec dc 02.JPG|Busto di [[età traianea e adrianea]].
Portrait de Plotine.jpg|[[Plotina]] (65/70-121), moglie di Traiano.
Faustina the Elder - Palazzo dei Conservatori - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|Busto di [[Faustina maggiore]] (105-140).
L'Image et le Pouvoir - Buste de Faustine la jeune - 3-4.jpg|Busto di [[Faustina minore]] (125/130-175).
L'Image et le Pouvoir - Portrait de Lucilla.jpg|Busto giovanile di [[Annia Aurelia Galeria Lucilla]] (150-182).
</gallery>

=== Sala dei Filosofi ===
[[File:Filosofi Capitolini.jpg|thumb|upright=1.4|La "sala dei filosofi".]]
Come nel caso della "Sala degli Imperatori", anche la sala dei filosofi nacque, al momento della fondazione del [[Museo Capitolino]], dal desiderio di raccogliere i ritratti, i busti e le [[erme]], di poeti, filosofi e retori dell'antichità. Nella sala ne sono raccolti ben 79. Il percorso inizia con il più celebre poeta dell'antichità, [[Omero]], rappresentato come un vecchio con la barba, la chioma fluente e lo sguardo spento, indice di cecità. Segue [[Pindaro]], altro noto poeta greco, [[Pitagora]], con il suo turbante in testa, e [[Socrate]] dal naso carnoso simile a quello di un [[Sileno]]. Sono anche presenti i grandi tragediografi ateniesi: [[Eschilo]], [[Sofocle]] e [[Euripide]].

Tra i tanti personaggi del mondo greco, sono esposti anche alcuni ritratti d'epoca romana; tra questi [[Marco Tullio Cicerone]], celebre statista e letterato, rappresentato poco più che cinquantenne nel pieno delle sue facoltà intellettuali e politiche.
<gallery class="center">
Homer Musei Capitolini MC559.jpg|Erma di [[Omero]].
Omero, da originale ellenistico del II sec. ac., collez albani.JPG|Omero da originale ellenistico del II secolo a.C. (collezione Albani).
Kapitolinischer Pythagoras adjusted.jpg|[[Pitagora]] (570-495 a.C.).
Pindar Musei Capitolini MC586.jpg|[[Pindaro]] (518-438 a.C.).
Sophocles Musei Capitolini MC560.jpg|[[Sofocle]] (496-406 a.C.).
Socrate, da originale ellenistico del 350-300 sec ac. ca, collez albani.JPG|[[Socrate]] (470/469-399 a.C.), da originale ellenistico del 350-300 a.C. (collezione Albani).
Demosthenes Musei Capitolini MC535.jpg|[[Demostene]] (384-322 a.C.).
Cicero - Musei Capitolini.JPG|Ritratto di [[Marco Tullio Cicerone]] (106-43 a.C.).
Pseudo-seneca, da un originale greco del 200 ac. ca, collez. albani.JPG|Pseudo-[[Seneca]] da originale ellenistico del II secolo a.C. (collezione Albani).
</gallery>

=== Salone ===
[[File:Galeria-capitolino.jpg|miniatura|upright=1.8|La galleria di Palazzo Nuovo.]]
Il salone di Palazzo Nuovo costituisce sicuramente l'ambiente più monumentale dell'intero complesso museale capitolino. Merita di essere citato il grande portale che si apre nella parete lunga di comunicazione con la Galleria, progettato da [[Filippo Barigioni]] nella prima metà del Settecento, ad arco, con due Vittorie alate di pregevole fattura.

Ai lati e al centro della sala, su alti e antichi basamenti, sono poste alcune delle più belle sculture della collezione capitolina. Al centro della sala sono disposte le grandi statue in bronzo, tra cui spiccano le sculture in marmo bigio morato del ''[[Centauri Furietti|Centauro vecchio]]'' e del ''[[Centauri Furietti|Centauro giovane]]'' (rinvenute a Villa Adriana e acquistate da [[papa Clemente XIII]] per la collezione capitolina nel 1765). Tutt'intorno, su un secondo livello, corrono delle mensole con una serie di busti (come uno di Traiano, copia del XVI secolo). Vi sono poi alcune di statue di imperatori romani come il [[Marco Aurelio]] in abiti militari (databile al 161-180, proveniente dalla collezione Albani), l'[[Augusto]] che tiene in mano il mondo (con corpo copiato dal [[Diadumeno]] di [[Policleto]]) e l'[[Adriano]]-Marte (della collezione Albani).

Nella Galleria sono conservate altre e numerose statue: Asclepio (in marmo bigio morato, copia del II secolo da originale del primo ellenismo; collezione Albani); un Apollo dell'Omphalos (da una versione greca del 470-460 a.C. dello scultore [[Calamide]]; collezione Albani); un [[Ermes]] (copia romana in marmo da [[Lisippo]], proveniente da Villa Adriana); una statua di [[Pothos (statua)|Pothos]], restaurato come Apollo Citaredo (''Kitharoidos'', copia romana da un originale greco di [[Skopas]]); Marco Aurelio e [[Faustina minore]] (i genitori dell'imperatore [[Commodo]], rivisitati come [[Marte (divinità)|Marte]] e [[Venere (divinità)|Venere]] e databili al [[187]]-[[189]] circa); un giovane satiro (copia del II secolo da originale del tardo ellenismo; collezione Albani); un "cacciatore con lepre" (databile all'epoca di Gallieno; rinvenuto nel 1747 nei pressi di [[Porta Latina]]); [[Arpocrate]], figlio di [[Iside]] e [[Osiride]] (rinvenuto nel Pecile di Villa Adriana e donato alla collezione capitolina da [[papa Benedetto XIV]] nel 1744); [[Atena]] ''promachos'' (copia da prototipo del [[V secolo a.C.]] attribuita a [[Plicleto]], collezione Albani); e tante altre ancora.
<gallery class="center">
Asclepio in marmo bigio morato, II sec dc da orig. del primo ellenismo, colle. albani.JPG|Copia romana del II secolo di [[Asclepio]].
Junger Herakles.JPG|Un giovane [[Ercole]].
Statua di Amazzone ferita di Sosikles, da policleto (V sec. ac.) 01.JPG|Amazzone capitolina.
Apollo, da vers. dell'omphalos attr. a kalamis, 480-460 ac ca.JPG|Apollo dell'Omphalos.
Hermes Lysippos Musei Capitolini MC639.jpg|[[Ermes]].
Pothos Apollo Musei Capitolini MC649.jpg|Pothos-[[Apollo]] con la cetra.
Statua loricata con testa di marco aurelio, 161-180 dc ca, collez. albani.JPG|Statua loricata di [[Marco Aurelio]].
Marco aurelio e faustina minore come marte e venere, 187-189 ca..JPG|Marco Aurelio e [[Faustina minore]], genitori dell'imperatore [[Commodo]].
Augusto con corpo copiato dal diadumeno di policleto.JPG|[[Augusto]] che regge il mondo.
Adriano come marte, rielaborazione dell'ares borghese del II sec ac., coll. albani.JPG|[[Adriano]]-[[Marte (divinità)|Marte]].
Giovane satiro, II sec dc da originale del tardo ellenismo, collez. albani.JPG|Giovane satiro.
Atena promachos, copia da prototipo del V sec. ac. attr. a policleto, coll. albani.JPG|[[Atena]] (collezione Albani).
Roman statues museum Capitole.JPG|Altre statue presenti nel Salone, tra queste un "cacciatore con lepre" (al centro) e [[Arpocrate]] (a destra).
Roman statues Capitole Rome.JPG|Altre statue presenti nel Salone, tra queste Augusto che regge il mondo (sulla sinistra).
Centauro velho - museus capitolinos.jpg|[[Centauri Furietti|Centauro vecchio]].
Young Centaur Musei Capitolini MC656.jpg|[[Centauri Furietti|Centauro giovane]].
Traiano, XVI sec..JPG|Traiano, copia del XVI secolo.
</gallery>

=== Sala del Fauno ===
[[File:Faun from Villa Adriana - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|miniatura|upright=1|La sala del Fauno rosso.]]
La sala prende questo nome dalla celebre scultura presente al centro dell'ambiente dal 1817, il Fauno rosso proveniente da Villa Adriana. La statua del Fauno fu rinvenuta nel 1736 e restaurata da [[Clemente Bianchi]] e [[Bartolomeo Cavaceppi]]. Fu acquistata dal museo nel 1746 e divenne molto presto una delle opere più apprezzate dai visitatori di quel secolo.

Le pareti sono coperte di iscrizioni inserite nel Settecento, divise per gruppi a seconda del contenuto e con una sezione creata per i bolli di mattone. Tra i testi epigrafici è importante la ''[[Lex de imperio Vespasiani]]'' del I secolo (decreto con il quale si conferisce particolare potere all'imperatore Vespasiano), sulla parete di destra. Questo prezioso documento, testimoniato dal Trecento in Campidoglio, è in bronzo e ha una particolarità tecnica: il testo non è inciso, ma è redatto in fusione. Vi sono anche busti e statue. 
<gallery class="center">
Bronce de Vespasiano.jpg|''[[Lex de imperio Vespasiani]]''.
Fanciullo con maschera silenica, da prototipo del II sec. ac., coll. albani 01.JPG|Fanciullo con maschera silenica, da prototipo del II secolo a.C. (collezione Albani).
Fanciullo che strozza l'aoca, da originale di boethos di calcedone, II sec ac..JPG|Fanciullo che strozza l'oca (opera romana, da originale di Boethos di Calcedone del II secolo a.C.).
</gallery>

=== Sala del Galata ===
Questa Sala prende il nome dalla scultura centrale, il ''[[Galata morente]]'', una copia romana del [[III secolo]] tratta dall'originale greco in bronzo del [[III secolo a.C.]] parte del [[donario di Attalo]], monumento trionfale sull'acropoli di [[Pergamo]] commissionato da [[Attalo I]] per celebrare la propria vittoria contro i [[Galati]]. Acquistata nel 1734 dal cardinale [[Ludovico Ludovisi]] da parte di [[Alessandro Gregorio Capponi|Alessandro Capponi]], presidente del Museo Capitolino, fu erroneamente ritenuta ritraente un gladiatore in atto di cadere sul proprio scudo e divenne l'opera forse più nota delle raccolte, più volte replicata su incisioni e disegni.

Il Galata è circondato da altre copie romane da originali greci di notevole qualità: l'[[Amazzone ferita]], la statua di [[Ermes]]-[[Antinoo]] (acquistata dal cardinal Albani da [[papa Clemente XII]] attorno al 1734, proveniente da Villa Adriana), e il Satiro a riposo (da originale di [[Prassitele]] del [[IV secolo a.C.]], donata da [[papa Benedetto XIV]] ai Musei Capitolini nel 1753), mentre contro la finestra, il delizioso gruppo rococò di [[Amore e Psiche]] simboleggia la tenera unione dell'anima umana con l'amore divino, secondo un tema risalente alla filosofia platonica che riscosse grande successo nella produzione artistica fin dal primo ellenismo. Vi sono poi i busti del [[cesaricidio|cesaricida]] [[Marco Giunio Bruto]] e del condottiero macedone [[Alessandro Magno]] (marmo, copia romana da un originale ellenistico realizzato tra il III e il II secolo a.C. all'incirca).

L'''[[Amazzone ferita]]'' (da originale del V secolo a.C., proveniente da [[Villa d'Este (Tivoli)|Villa d'Este]] a [[Tivoli]], all'interno del perimetro di Villa Adriana) è anche denominata anche "tipo Sosikles", dalla firma apposta su questa replica. Generalmente attribuita a [[Policleto]] (o a [[Fidia]]), essa possiede delle dimensioni leggermente maggiori del vero. Il braccio sollevato è frutto di un restauro, forse in origine brandiva una lancia sulla quale la figura era in appoggio. Il capo è rivolto a destra, il braccio sinistro invece solleva il panneggio mostrando la ferita. Fu donata da [[Benedetto XIV]] ai Musei Capitolini nel 1753.
<gallery class="center">
The Dying Gaul, second-century AD Roman copy of a third-century BC Hellenistic bronze, Capitoline Museums (11340775816).jpg|[[Galata morente]].
0 Amour et Psyché- Pal. Nuovo - Rome.JPG|[[Amore e Psiche]].
Statua di Satiro in riposo, da originale di prassitele del Iv sec ac..JPG|Un ''[[Satiro in riposo]]''.
Musei capitolini (Roma) - Amazzone 1.jpg|[[Amazzone ferita]].
Flora, età imperiale con restauri moderni.JPG|Flora di età imperiale.
Giunone cesi, arte ellenistica, coll. albani.JPG|[[Giunone]] (copia romana da originale ellenistico; collezione Albani).
Iside di età adrianea, da villa adriana.JPG|Iside di età adrianea.
Cynic philosopher-Musei Capitolini.jpg|Statua di un filosofo cinico.
Capitoline Antinous Musei Capitolini MC741 n2.jpg|''[[Antinoo Capitolino]]'' o [[Antinoo]]-[[Ermes]].
Alexander-Helios Musei Capitolini MC732.jpg|Busto di [[Alessandro Magno]].
Brogi, Carlo (1850-1925) - n. 16585 - Roma - Museo Capitolino - Marco Giunio Bruto, busto in marmo..jpg|Busto di [[Marco Giunio Bruto]], il [[cesaricidio|cesaricida]].
</gallery>

== Altre sedi ==
A Roma si trovano altri due musei esplicitamente progettati dalla Soprintendenza Capitolina (o dagli enti suoi predecessori), rispettivamente alla fine del XIX e del XX secolo, per accogliervi quei reperti di proprietà comunale, emersi nei [[Urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000|lavori per Roma Capitale]], che per mancanza di spazio non potevano essere accolti nei Musei Capitolini.

=== Antiquarium del Celio ===
{{vedi anche|Antiquarium comunale del Celio}}

=== Centrale Montemartini ===
{{vedi anche|Centrale Montemartini}}
[[File:Le musée de la centrale Montemartini (Rome) (34321364485).jpg|thumb|right|Facciata esterna della Centrale Montemartini.]]
Nel 1997, a causa di gravi problemi di infiltrazioni d'acqua e di umidità, la Galleria Lapidaria e altri settori del Palazzo dei Conservatori dovettero essere chiusi al pubblico; per permettere i lavori di ristrutturazione, centinaia di sculture furono trasferite in alcuni ambienti dell'ex centrale elettrica Montemartini (situata lungo la [[via Ostiense]]), in cui fu allestita una mostra. L'esposizione provvisoria in seguito divenne permanente e dal 2001 l'ex centrale costituisce a tutti gli effetti il polo secondario dei Musei Capitolini.

La collezione include 400 statue romane, insieme a epigrafi e mosaici.

== Altre opere ==
* Fuori dall'abituale percorso di visita, si trova la statua loricata di [[Giulio Cesare]], posta nella sala consiliare del [[Palazzo Senatorio]], detta per questo motivo "Aula Giulio Cesare";
* ''[[Sarcofago Amendola]]'';
* Pannelli in ''[[opus sectile]]'' dalla [[basilica di Giunio Basso]];
* [[Tiziano]], ''[[Battesimo di Cristo (Tiziano)|Battesimo di Cristo]]''.

== Visitatori ==
Segue la tabella dei visitatori dei Musei Capitolini negli ultimi anni, secondo quanto riportato nei Dossier Musei del [[Touring Club Italiano]]<ref name="DossierTCI2009">{{Cita web |url=http://static.touring.it/store/document/21_file.pdf |titolo=Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009 |accesso=17 ottobre 2009 |dataarchivio=18 aprile 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120418091007/http://static.touring.it/store/document/21_file.pdf |urlmorto=sì }}</ref><ref name="DossierTCI2003">[http://db.formez.it/fontinor.nsf/1315d8fe375b0774c1256b04004132f0/1C0374F1800C7DC0C1256E630054F440/$file/visitatori_musei_TCI.pdf Indagine annuale sull'affluenza dei visitatori nei musei italiani di maggior interesse turistico Edizione aggiornata - Estate 2003] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140419015949/http://db.formez.it/fontinor.nsf/1315d8fe375b0774c1256b04004132f0/1C0374F1800C7DC0C1256E630054F440/$file/visitatori_musei_TCI.pdf |data=19 aprile 2014}}</ref> e dalle altre fonti citate in tabella:

{| border="1" cellpadding="0" class="wikitable sortable"
|- bgcolor="#FFDEAD"
! width="10%" | anno
! width="35%" | visitatori totali
! width="35%" | visitatori paganti
! width="20%" | % paganti vs totale
|-
|<div align="center">2015</div>
|<div align="center">455.464</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2014<ref name="Dati2014">{{Cita web|url = http://www.ilvelino.it/it/article/2015/01/08/roma-crescono-del-13-i-visitatori-dei-musei-civici-capitolini/db9c96b2-7bfc-4155-a2e9-7e6e69f6f60a/|titolo = Roma: crescono del 13% i visitatori dei musei civici capitolini|autore = fonte ilVelino/AGV NEWS|sito = Il velino.it|accesso = 9 gennaio 2015|dataarchivio = 9 gennaio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150109221629/http://www.ilvelino.it/it/article/2015/01/08/roma-crescono-del-13-i-visitatori-dei-musei-civici-capitolini/db9c96b2-7bfc-4155-a2e9-7e6e69f6f60a/|urlmorto = sì}}.</ref></div>
|<div align="center">470.823</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2013<ref name="Dati2013">{{Cita web|url =http://www.federculture.it/wp-content/uploads/2015/06/Dati-ROMA-e-LAZIO_Rapporto-Federculture-2015.doc|titolo =11° RAPPORTO ANNUALE FEDERCULTURE 2015|autore = fonte Federculture|sito = federculture.it|accesso = 11 dicembre 2016}}.</ref></div>
|<div align="center">440.882</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2012<ref name="Dati2012">{{Cita web|url =http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1403785979778_Dati_ROMA_e_LAZIO_Rapporto_Federculture_2014.pdf|titolo =10° RAPPORTO ANNUALE FEDERCULTURE 2014|autore = fonte Federculture|sito = beniculturali.it|accesso = 11 dicembre 2016}}.</ref></div>
|<div align="center">483.743</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2008<ref name="DossierTCI2009"/></div>
|<div align="center">452.232</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2007<ref name="DossierTCI2009"/></div>
|<div align="center">516.420</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|<div align="center">N.d.</div>
|-
|<div align="center">2002<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">360.649</div>
|<div align="center">226.771</div>
|<div align="center">63%</div>
|-
|<div align="center">2001<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">389.822</div>
|<div align="center">248.054</div>
|<div align="center">64%</div>
|-
|<div align="center">2000<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">316.877</div>
|<div align="center">213.895</div>
|<div align="center">68%</div>
|-
|<div align="center">1999<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">76.806</div>
|<div align="center">44.529</div>
|<div align="center">58%</div>
|-
|<div align="center">1998<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">343.406</div>
|<div align="center">169.820</div>
|<div align="center">49%</div>
|-
|<div align="center">1997<ref name="DossierTCI2003"/></div>
|<div align="center">380.122</div>
|<div align="center">181.481</div>
|<div align="center">48%</div>
|-
|}

== Collegamenti ==
{{metroroma|linea=B|Colosseo}}

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Autori varî |titolo=Musei Capitolini - Guida |editore=Comune di Roma - Zètema - Electa |anno=2006}}

== Voci correlate ==
* [[Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina]]
* [[Collezione Albani]]
* [[Collezione Sacchetti]]
* [[Campidoglio]]
* [[Basilica di Santa Maria in Aracoeli]]
* [[Cordonata (Roma)|Cordonata]]
* [[Piazza del Campidoglio]]
* [[Palazzo dei Conservatori]]
* [[Palazzo Senatorio]]
* [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]]
* [[Vittoriano]]
* [[Via del Corso (Roma)|Via del Corso]]
* [[Piazza Venezia]]
* [[Chilometro zero (geografia)]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.museicapitolini.org|Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.centralemontemartini.org|Sito ufficiale Centrale Montemartini}}
* {{cita web|url=https://www.google.com/culturalinstitute/asset-viewer/musei-capitolini/kgEPuVFIaH01Aw?hl=it&projectId=art-project|titolo=Visita virtuale dei Musei capitolini con Google cultural Institute}}
* {{cita web | 1 = http://capitolini.net/index.xql | 2 = Repository per dati, schede, documenti di testo ed immagini dei Musei Capitolini e dell'Antiquarium Comunale | accesso = 30 giugno 2014 | dataarchivio = 21 dicembre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141221175231/http://capitolini.net/index.xql | urlmorto = sì }}

{{MuseiarcheologiciRoma}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|arte|musei}}

[[Categoria:Musei Capitolini| ]]
Template utilizzati in questa pagina:
Antiquarium comunale del Celio (modifica)
Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina (modifica)
Centrale Montemartini (modifica)
Donazioni di Sisto IV ai Musei Capitolini (modifica)
Horti Lamiani (modifica)
Horti Maecenatis (modifica)
Horti Tauriani (modifica)
Horti Vettiani (modifica)
Palazzo Caffarelli al Campidoglio (modifica)
Palazzo Nuovo (Roma) (modifica)
Palazzo dei Conservatori (modifica)
Tempio di Giove Ottimo Massimo (modifica)
Template:' (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:, (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:AE (modifica)
Template:Avviso permanente (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Avviso permanente/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Band dip (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Bandiera (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:CIL (modifica)
Template:Cita (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Cita libro (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Cita web (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Controllo Wikidata (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Controllo di autorità (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Coord (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:En (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Icona argomento (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Immagine sinottico (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Infobox (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Interprogetto (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Lingue (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Link sinottico (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Metroroma (modifica)
Template:MuseiarcheologiciRoma (modifica)
Template:Museo (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Navbox (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Navbox subgroup (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Naz/ITA (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Numero romano (visualizza wikitesto) (semiprotetto)
Template:Occhiello (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Occhiello/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Pipetrick (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Portale (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Sigla dipendenza (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Str endswith (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Tnavbar (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Vedi anche (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Webarchive (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Wikidata (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:WikidataId (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:WikidataQ (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Wikidata con data (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Arguments (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione/Whitelist (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Controllo Wikidata (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Controllo di autorità (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Controllo di autorità/Configurazione.json (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Controllo di autorità/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Controllo parametri sconosciuti (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Conversione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Conversione/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Coord (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Coord/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Coord/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Immagine sinottico (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Infobox (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Interprogetto (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Interprogetto/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Lingue (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Lingue/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Navbox (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Navbox/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Numero romano (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Portale (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:String (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Valido in corsivo (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Vedi anche (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Vedi anche/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Webarchive (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Webarchive/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Wikidata (visualizza wikitesto) (protetto)
Torna a Musei Capitolini.
Estratto da "https://it.wikipedia.org/wiki/Musei_Capitolini"