Astrolabio
L'astrolabio è un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o predire la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Può anche determinare l'ora locale conoscendo la longitudine, o viceversa.
Il nome deriva dall’unione dei termini greci astron e lambano; letteralmente “prendo gli astri”.
Per molti secoli, fino all'invenzione del sestante fu il principale strumento di navigazione.
Storia
Un rudimentale astrolabio fu introdotto nel II secolo a.C. nella Grecia antica. È noto come macchina di Anticitera dal nome dell'isola greca dove ne venne ritrovato un esemplare. La sua invenzione è spesso attribuita a Ipparco di Nicea[1], (II secolo a.C.), uno dei massimi astronomi della storia noto anche per aver ideato il sistema degli epicicli che è alla base del modello cosmologico tolemaico.
Con il passare del tempo l'astrolabio si è diffuso in gran parte del bacino del Mediterraneo fino a raggiungere il suo momento di massimo fulgore con lo sviluppo della cultura islamica. Grazie alle loro profonde conoscenze matematiche e astronomiche, gli astronomi arabi hanno portato questo strumento al massimo livello delle sue potenzialità predittive. Il perfezionamento dell'astrolabio avvenne, appunto, per opera del viaggiatore e geografo arabo Leone Africano (1485-1554), in pieno Rinascimento, che per le vicende della sua vita e per la sua cultura svolse un importante ruolo di mediazione tra l'Islam e il mondo occidentale.
Parti di un astrolabio
Un astrolabio è formato da diverse parti:
- Un cerchio graduato, come un goniometro, chiamato madre, o dal latino mater. La madre è scavata al centro per alloggiare le altre parti dello strumento.
- un braccio ruotante fissato al centro: l'alidada.
- Una lamina. Un sottile disco alloggiato all'interno della madre su cui è incisa la proiezione stereografica della sfera celeste ad una determinata latitudine (la lamina si cambia a seconda della latitudine più prossima).
- La rete. Una struttura ruotabile, a volte complessa e finemente decorata, che si sovrappone alla lamina e indica, tramite le punte (o fiamme), la posizione di particolari stelle "fisse" ben note. Il numero e le stelle scelte variano da modello a modello, solitamente sono presenti dalle 20 alle 30 fiamme.
Note
- ^ Marcello Morelli, Dalle calcolatrici ai computer degli anni Cinquanta : i protagonisti e le macchine della storia dell'informatica. Milano : Franco Angeli, 2001, p. 19, ISBN 884642879X, ISBN 9788846428790 [1]
Altri progetti
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Curiosità
A Villasanta (Mi/Mb) il cineteatro comunale è stato battezzato Astrolabio in virtù della conformazione circolare, che prosegue dall'esterno all'interno tramite la forma semicircolare della platea e del palco, sia nella sala principale al piano terra che in quella secondaria nel piano interrato. Nel piano interrato la sala prove musicale ivi nata ha preso il nome Astrosound, per restare legata al tema principale della struttura.