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Ordinazione presbiterale nel rito romano

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Voce principale: Ordine sacro.
Papa Giovanni Paolo II impone le mani sul capo di un diacono durante il rito di ordinazione presbiterale di quest'ultimo, celebrato nella Basilica Vaticana il 20 aprile 1997

L'ordinazione presbiterale o ordinazione sacerdotale, nel rito romano della Chiesa cattolica, è un rito solenne che si svolge durante la celebrazione eucaristica con il quale si conferisce all'ordinando il secondo grado dell'ordine sacro; con esso, quindi, quest'ultimo diviene presbitero.

Ordinazione presbiterale e tradizione cristiana

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Secondo la tradizione cristiana, Gesù ha arricchito gli apostoli con una speciale effusione dello Spirito Santo e, conformati pienamente alla sua figura, gli ha dato il potere di agire in sua persona e sono divenuti veri e autentici maestri della fede, pontefici e pastori. Questi ultimi, quindi, mediante l'imposizione delle mani sul capo degli eletti all'episcopato, hanno trasferito questo dono dello Spirito ai loro collaboratori, il quale è stato trasmesso fino ai nostri giorni nella consacrazione episcopale.[1] I vescovi, dunque, successori degli apostoli, hanno legittimamente affidato, secondo diversi gradi, l'ufficio del loro ministero a vari soggetti nella Chiesa. La loro funzione ministeriale è stata trasmessa in grado subordinato ai presbiteri, affinché questi, costituiti nell'ordine del presbiterato, fossero cooperatori dell'ordine episcopale, per il retto assolvimento della missione apostolica affidata da Gesù Cristo.[2][3] Il ministro dell'ordinazione presbiterale è, dunque, il vescovo.[4] Così il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato in diversi ordini, da quelli che già anticamente sono chiamati vescovi, presbiteri e diaconi. I presbiteri, pur non possedendo la pienezza del sacerdozio e dipendendo dai vescovi nell'esercizio della loro potestà,[3][5] sono tuttavia a loro congiunti nella dignità sacerdotale.[3][5] I presbiteri, pertanto, in virtù dell'ordinazione sacerdotale, partecipano alla dimensione universale della missione affidata da Cristo agli apostoli[6] e sono in grado di celebrare l'eucaristia[7], di esercitare il ministero della riconciliazione dei fedeli penitenti[8] e del conforto degli ammalati,[9] di amministrare il battesimo[10] e il matrimonio[11], come anche di pregare per speciali necessità dei fedeli e di svolgere mansioni pastorali nei luoghi dove sono inviati. Nel rito latino, il ministro ordinario della confermazione è il vescovo, ma, qualora se ne presenti la necessità, quest'ultimo può concedere ai presbiteri la facoltà di amministrare la confermazione.[12][13] Nel rito orientale, invece, i presbiteri battezzano e conferiscono subito anche la cresima in una sola e medesima celebrazione; tuttavia lo fanno con il sacro crisma consacrato dal patriarca o dal vescovo.[14]

I presbiteri, costituiti nell'ordine del presbiterato mediante l'ordinazione presbiterale, sono tutti tra loro uniti dalla fraternità sacramentale; ma in modo speciale essi formano un unico presbiterio nella diocesi sotto la guida del proprio vescovo. L'unità del presbiterio trova un'espressione liturgica nella consuetudine secondo la quale, durante il rito dell'ordinazione, i presbiteri, dopo il vescovo, impongono anch'essi le mani sul capo dell'ordinando.[15][16]

I presbiteri, nelle singole comunità locali di fedeli rendono, per così dire, presente il vescovo, cui sono uniti spiritualmente, e con il quale condividono in parte le sue funzioni e la sua sollecitudine. I sacerdoti non possono esercitare il loro ministero se non in dipendenza dal vescovo e in comunione con lui: la promessa di obbedienza che gli rivolgono al momento dell'ordinazione e il bacio di pace tra ordinante e ordinando al termine della liturgia dell'ordinazione significano, infatti, che il vescovo considera i presbiteri come suoi collaboratori, e che, in cambio, essi gli devono obbedienza.[16]

San Tommaso d'Aquino sosteneva che il ministero sacerdotale ha una dignità superiore allo stato dei religiosi perché chiama alla celebrazione del sacramento eucaristico.[17]

«[...] Se però i religiosi sono senza ordini sacri, come nel caso dei conversi, allora è evidente che la superiorità degli ordini eccelle in dignità: poiché con l'ordine sacro uno viene consacrato a ministeri nobilissimi, con i quali si serve a Cristo medesimo nel Sacramento dell'altare, per cui si richiede maggiore santità di quanto non ne richieda lo stato religioso; poiché come insegna Dionigi, "l'ordine monastico deve seguire gli ordini sacerdotali, e a loro imitazione elevarsi alle cose divine". Perciò a parità di condizioni, nel compiere un atto incompatibile con la santità, pecca più gravemente un chierico ordinato, che un religioso privo di ordini sacri: sebbene il religioso laico sia tenuto alle osservanze regolari, cui non è tenuto il chierico suddetto.»

Rito liturgico attuale

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Documenti regolamentanti il rito

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Il rito di ordinazione presbiterale vigente è regolamentato dalla costituzione apostolica Pontificalis Romani, promulgata da papa Paolo VI il 18 giugno 1968, alla quale è subito seguita la pubblicazione del pontificale romano "De ordinatione episcopi, presbyterorum et diaconorum"; quest'ultimo è stato riveduto successivamente da papa Giovanni Paolo II e nuovamente pubblicato con le opportune modifiche il 16 aprile 1992, a seguito dell'approvazione della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti deliberata il 7 marzo dello stesso anno. È entrato in vigore ufficialmente il 29 novembre 1992, prima domenica d'Avvento.[18]

Svolgimento del rito

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Riti d'introduzione e liturgia della parola

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La solenne celebrazione inizia con la processione introitale, alla quale fanno seguito un saluto all'ordinando,[19] i riti iniziali e la liturgia della Parola.[20][21][22][23][24]

Liturgia dell'ordinazione

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Presentazione dell'eletto
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Terminata la proclamazione del Vangelo, inizia il rito di ordinazione presbiterale. L'eletto[25] si presenta davanti al vescovo, il quale è seduto sulla sede per lui preparata e tiene in capo la mitra.[26] Un diacono, il rettore del seminario o un qualsiasi altro presbitero designato dal vescovo si rivolge al candidato al presbiterato con queste parole[26]:

(LA)

«Accedat qui ordinandus est ad ordinem Presbyteratus.[27]»

(IT)

«Si presenti colui che deve essere ordinato presbitero[28]»

L'ordinato viene chiamato per nome e risponde[22][23][26][29]:

(LA)

«Adsum.»

(IT)

«Eccomi.»

Il rettore del seminario o un qualsiasi altro presbitero designato dal vescovo risponde[22][23][26]:

(LA)

«Reverendissime pater, postulat sancta mater Ecclesia, ut hunc fratrem nostrum ad onus presbyterii ordines.[30][31]»

(IT)

«Reverendissimo Padre, la Santa Madre Chiesa chiede che questo nostro fratello sia ordinato presbitero.[32][33]»

Il vescovo domanda[22][23][26]:

(LA)

«Scis illum dignum esse?[34]»

(IT)

«Sei certo che ne sia degno?[35]»

Il rettore del seminario o un qualsiasi altro presbitero designato dal vescovo risponde[22][23][26]:

(LA)

«Ex interrogatione populi christiani et suffragio virorum ad quos pertinet testificor illum dignum esse inventum.[36]»

(IT)

«Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione, posso attestare che ne è degno.[37]»

Il vescovo soggiunge[22][23][26]:

(LA)

«Auxiliante Domino Deo, et Salvatore nostro Iesu Christo, eligimus hunc fratrem nostrum in Ordinem presbyterii.[38]»

(IT)

«Con l'aiuto di Dio e di Gesù Cristo nostro Salvatore noi scegliamo questo nostro fratello per l'ordine del presbiterato.[39]»

Tutti rispondono[22][23][26]:

(LA)

«Deo gratias.»

(IT)

«Rendiamo grazie a Dio.[40]»

Omelia e impegni dell'eletto
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Segue l'omelia[41] e, una volta terminata, solamente l'eletto si alza in piedi e si pone davanti al vescovo, che lo interroga dicendo[22][23][42]:

(LA)

«Filius carissimus, priusquam ad Ordinem presbyterii accedas, tu oportet coram populo propositum de suscipiendo munere profiteri. Vis munus sacerdotii in gradu presbyteri ut probus Episcoporum Ordinis cooperator, in pascendo grege dominico, duce Spiritu Sancto, indesinenter explere?[43]»

(IT)

«Figlio carissimo, prima di ricevere l'ordine del presbiterato, devi manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Vuoi esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale nel grado di presbitero, come fedele cooperatore dell'ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo?[44]»

L'eletto risponde[22][23][45]:

(LA)

«Volo.»

(IT)

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo prosegue[22][23][46]:

(LA)

«Vis ministerium verbi, in praedicatione Evangelii et expositione fidei catholicae, digne et sapienter explere?[47]»

(IT)

«Vuoi adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell'insegnamento della fede cattolica?[48]»

L'eletto risponde[22][23][46]:

(LA)

«Volo.»

(IT)

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[22][23][46][49]:

(LA)

«Vis mysteria Christi ad laudem Dei et sanctificationem populi christiani, secundum Ecclesiae traditionem, praesertim in Eucharistiae sacrificio et sacramento reconciliationis, pie et fideliter celebrare?[50]»

(IT)

«Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano?[51]»

L'eletto risponde[22][23][46]:

(LA)

«Volo.»

(IT)

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[22][23][46][49]:

(LA)

«Vis nobiscum misericordiam divinam pro populo tibi commisso implorare orandi mandato indesinenter instans?[52]»

(IT)

«Vuoi insieme con noi implorare la divina misericordia per il popolo a te affidato, dedicandoti assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore?[53]»

L'eletto risponde[22][23][46]:

(LA)

«Volo.»

(IT)

«Sì, lo voglio.»

Il vescovo domanda[22][23][46]:

(LA)

«Vis Christo summo Sacerdoti, qui seipsum pro nobis hostiam puram obtulit Patri, arctius in dies coniungi et cum eo te ipsum, pro salute hominum, Deo consecrare?[54]»

(IT)

«Vuoi essere sempre più strettamente unito a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando te stesso a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?[55]»

L'eletto risponde[46]:

(LA)

«Volo, Deo auxiliante.»

(IT)

«Sì, con l'aiuto di Dio, lo voglio.»

L'eletto si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie mani congiunte in quelle del vescovo.[22][23][56][57][58] Allora il vescovo si rivolge all'eletto con queste parole:

(LA)

«Promittis mihi et successoribus meis reverentiam et oboedientiam?[59][60]»

(IT)

«Prometti a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza?[61][62]»

L'eletto risponde[57]:

(LA)

«Promitto.»

(IT)

«Sì, lo prometto.»

Il vescovo, tenendo ancora le mani congiunte dell'eletto nelle proprie, conclude[22][23][57][58]:

(LA)

«Qui coepit in te opus bonum, Deus, ipse perficiat.»

(IT)

«Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento.»

Litanie dei santi, imposizione delle mani e preghiera di ordinazione
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Ci si alza in piedi e i vescovi tolgono la mitra. Il vescovo dice[22][23][58][63]:

(LA)

«Oremus, dilectissimi, Deum Patrem omnipotentem, ut super hunc famulum suum, quem in presbyterii munus elegit, caelestia dona multiplicet.[64]»

(IT)

«Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché colmi dei suoi doni questo suo figlio che ha voluto chiamare all'ordine del presbiterato.[65]»

L'eletto si prostra a terra e tutti si mettono in ginocchio[66] mentre vengono intonate le litanie dei santi. Al termine della preghiera litanica il vescovo, a mani giunte, prega dicendo[67]:

(LA)

«Exaudi nos, quaesumus, Domine Deus noster, ut super hunc famulum tuum benedictionem Sancti Spiritus et gratiae sacerdotalis effunde virtutem: ut, quem tuae pietatis aspectibus offerimus consecrandum, perpetua muneris tui largitate prosequaris. Per Christum Dominum nostrum.[68]»

(IT)

«Ascolta, o Padre, la nostra preghiera: effondi la benedizione dello Spirito Santo e la potenza della grazia sacerdotale su questo tuo figlio; noi lo presentiamo a te, Dio di misericordia, perché sia consacrato e riceva l'inesauribile ricchezza del tuo dono. Per Cristo nostro Signore.[69]»

Tutti rispondono[67]:

«Amen.»

A questo punto, l'eletto si inginocchia davanti al vescovo[70], che, dopo aver indossato la mitra, impone le mani sul capo dell'ordinando senza dire nulla.[22][23][58][71][72] Lo stesso gesto viene ripetuto da tutti[73] i presbiteri concelebranti presenti.[72][74]

Il vescovo toglie la mitra e canta (o dice), con le braccia allargate, la preghiera di ordinazione (le parole riportate nella parte dell'orazione evidenziata in grassetto sono essenziali e perciò richieste per la validità dell'atto)[22][23][58][75]:

(LA)

«Adesto, Domine, sancte Pater, omnipotens aeterne Deus, humanae dignitatis auctor et distributor omnium gratiarum, per quem proficiunt universa, per quem cuncta firmantur, qui ad efformandum populum sacerdotalem ministros Christi Filii tui, virtute Spiritus Sancti, in eodem diversis ordinibus disponis. Iam in priore Testamento officia sacramentis mysticis instituta creverunt: ut cum Moysen et Aaron regendo et sanctificando populo praefecisses, ad eorum societatis et operis adiumentum sequentis ordinis et dignitatis viros eligeres. Sic in eremo, per septuaginta virorum prudentium mentes Moysi spiritum propagasti; quibus ille adiutoribus usus populum tuum facilius gubernavit. Sic in filios Aaron paternae plenitudinis abundantiam transfudisti, ut ad sacrificia tabernaculi, quae umbra erant futurorum bonorum, meritum sufficeret secundum Legem sacerdotum. Novissime vero, Pater sancte, Filium tuum in mundum misisti, Apostolum et Pontificem confessionis nostrae Iesum. Ipse tibi per Spiritum Sanctum semetipsum obtulit immaculatum, et Apostolos suos, sanctificatos in veritate, missionis suae participes effecit; quibus comites addidisti ad opus salutis per totum mundum nuntiandum atque exercendum. Nunc etiam infirmitati nostrae, Domine, quaesumus, hos adiutores largire quibus in apostolico sacerdotio fungendo indigemus.
Da, quaesumus, omnipotens Pater, in hunc famulum tuum presbyterii dignitatem; innova in visceribus eius Spiritum sanctitatis; acceptum a te, Deus, secundi meriti munus obtineat, censuramque morum exemplo suae conversationis insinuent.
Sit probus cooperator Ordinis nostri, ut verba Evangelii, eius praedicatione in cordibus hominum, Sancti Spiritus gratia, fructificent et usque ad extremum terrae perveniant. Sit nobiscum fidelis dispensator mysteriorum tuorum, ut populus tuus per lavacrum regenerationis innovetur et de altari tuo reficiatur, utque reconcilientur peccatores et subleventur infirmi. Sit nobis iunctus, Domine, ad tuam deprecandam misericordiam pro populo ipsi commisso atque pro universo mundo. Sic nationum plenitudo, in Christo congregata, in unum populum tuum, in Regno tuo consummandum, convertatur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.[76]»

(IT)

«Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, artefice della dignità umana, dispensatore di ogni grazia, che fai vivere e sostieni tutte le creature, e le guidi in una continua crescita: assistici con il tuo aiuto. Per formare il popolo sacerdotale tu hai disposto in esso in diversi ordini, con la potenza dello Spirito Santo, i ministri del Cristo tuo Figlio. Nell'antica alleanza presero forma e figura i vari uffici istituiti per il servizio liturgico. A Mosè e ad Aronne, da te prescelti per reggere e santificare il tuo popolo, associasti collaboratori che li seguivano nel grado e nella dignità. Nel cammino dell'esodo comunicasti a settanta uomini saggi e prudenti lo spirito di Mosè tuo servo, perché egli potesse guidare più agevolmente con il loro aiuto il tuo popolo. Tu rendesti partecipi i figli di Aronne della pienezza del loro padre, perché non mancasse mai nella tua tenda il servizio sacerdotale previsto dalla legge per l'offerta dei sacrifici che erano ombra delle realtà future. Nella pienezza dei tempi, Padre santo, hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Gesù, apostolo e pontefice della fede che noi professiamo. Per opera dello Spirito Santo egli si offrì a te, vittima senza macchia, e rese partecipi della sua missione i suoi Apostoli consacrandoli nella verità. Tu aggregasti ad essi dei collaboratori nel ministero per annunziare ed attuare l'opera della salvezza. Ora, o Signore, vieni in aiuto alla nostra debolezza e donaci questi collaboratori di cui abbiamo bisogno per l'esercizio del sacerdozio apostolico.
Dona, Padre onnipotente, a questo tuo figlio la dignità del presbiterato. Rinnova in lui l'effusione del tuo Spirito di santità; adempia fedelmente, o Signore, il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il suo esempio guidi tutti a un'integra condotta di vita.
Sia degno cooperatore dell'ordine episcopale, perché la parola del Vangelo mediante la sua predicazione, con la grazia della Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli uomini, e raggiunga i confini della terra. Sia insieme con noi fedele dispensatore dei tuoi misteri, perché il tuo popolo sia rinnovato con il lavacro di rigenerazione e nutrito alla mensa del tuo altare; siano riconciliati i peccatori e i malati ricevano sollievo. Sia unito a noi, o Signore, nell'implorare la tua misericordia per il popolo a lui affidato e per il mondo intero. Così la moltitudine delle genti, riunita in Cristo, diventi il tuo unico popolo, che avrà il compimento nel tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.[77]»

Tutti cantano[78]:

«Amen.»

Terminata la preghiera di ordinazione tutti siedono e il vescovo indossa la mitra.[79]

Riti esplicativi
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Vestizione degli abiti sacerdotali
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Iniziano ora i riti esplicativi. L'ordinato[80], aiutato da un presbitero, indossa gli abiti propri del suo grado: la stola[81] e la casula.[79][82]

Unzione crismale
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Il vescovo si cinge di un gremiale e, sedutosi, unge col sacro crisma le mani dell'ordinato[83], il quale gli è inginocchiato davanti, dicendo queste parole[22][23][58][79]:

(LA)

«Dominus Iesus Christus, quem Pater unxit Spiritu Sancto et virtute, te custodiat ad populum christianum sanctificandum et ad sacrificium Deo offerendum.»

(IT)

«Il Signore Gesù Cristo, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e potenza, ti custodisca per la santificazione del suo popolo e per l'offerta del sacrificio.»

Consegna del pane e del vino
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Alcuni fedeli portano all'altare il pane, il vino e l'acqua per la liturgia eucaristica. Un diacono che adiuva il vescovo, infonde il vino nel calice, aggiungendo qualche goccia d'acqua[84], e lo presenta, con la patena e il pane, al vescovo, il quale li mette nelle mani dell'ordinato inginocchiato davanti a lui, dicendo[22][23][58][85]:

(LA)

«Accipe oblationem plebis sanctae Deo offerendam. Agnosce quod ages, imitare quod tractabis, et vitam tuam mysterio dominicae crucis conforma.»

(IT)

«Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore.»

Abbraccio di pace
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Il vescovo scambia l'abbraccio di pace con l'ordinato dicendo[22][23][58][86]:

(LA)

«Pax tibi.»

(IT)

«La pace sia con te.»

L'ordinato risponde[22][23][58][86]:

(LA)

«Et cum spiritu tuo.»

(IT)

«E con il tuo spirito.»

L'ordinato scambia l'abbraccio di pace con tutto il presbiterio presente[87], per significare l'entrata a far parte di esso.[86][88]

Liturgia eucaristica e riti di conclusione

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La celebrazione procede con la liturgia eucaristica[89]. L'ordinato[80], assieme al vescovo e a tutti gli altri presbiteri presenti, concelebra l'eucaristia. La celebrazione termina con la benedizione solenne e la processione finale[90].

Galleria d'immagini esplicanti il rito

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  1. ^ CCC 1558
  2. ^ CCC 1562
  3. ^ a b c Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28
  4. ^ Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 26
  5. ^ a b CCC 1564
  6. ^ CCC 1565
  7. ^ CCC 1348
  8. ^ CCC 1461
  9. ^ CCC 1519
  10. ^ CCC 1256
  11. ^ CCC 1623
  12. ^ CCC 1313
  13. ^ I vescovi sono i successori degli apostoli, essi hanno ricevuto la pienezza del sacramento dell'Ordine. Il fatto che questo sacramento venga amministrato da loro evidenzia che esso ha come effetto di unire più strettamente coloro che lo ricevono alla Chiesa, alle sue origini apostoliche e alla sua missione di testimoniare Cristo. (cfr. CCC 1313)
  14. ^ CCC 1312
  15. ^ CCC 1568
  16. ^ a b CCC 1567
  17. ^ Costruzione della teologia eucaristica classica, su settimananews.it, 9 aprile 2018.
  18. ^ (cfr. Ordinazione del Vescovo dei Presbiteri e dei Diaconi, p. 5)
  19. ^ O agli ordinandi presbiteri, qualora ce ne fossero più di uno.
  20. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 88
  21. ^ Il sacramento dell'Ordine: l'episcopato, il presbiterato, il diaconato (PDF), su ufficioliturgicoroma.it.
  22. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va.
  23. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Ordinazione presbiterale di don Francesco Gandioli, presieduta dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni (PDF), su diocesidicremona.it.
  24. ^ Ordinazione presbiterale di don Arrigo Duranti, presieduta dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni (PDF), su diocesidicremona.it.
  25. ^ O gli eletti, qualora ce ne fossero più di uno.
  26. ^ a b c d e f g h cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 109
  27. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Accedant qui ordinandi sunt presbyteri.»

  28. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Si presentino coloro che devono essere ordinati presbiteri.»

  29. ^ Anche se ci dovessero essere più ordinandi la chiamata e la risposta avverrà sempre in modo singolare. (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 89)
  30. ^ Qualora l'ordinante fosse il papa, si esordirà dicendo:

    «Beatissime Pater...»

  31. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical in English/Latin (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Reverendissime Pater, postulat sancta Mater Ecclesia, ut hos fratres nostros ad onus presbyterii ordines.»

  32. ^ Qualora l'ordinante fosse il papa, si esordirà dicendo (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va.):

    «Beatissimo Padre...»

  33. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va.):

    «Reverendissimo Padre, la santa Madre Chiesa chiede che questi nostri fratelli siano ordinati presbiteri.»

  34. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Scis illos dignos esse?»

  35. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Sei certo che ne siano degni?»

  36. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Ex interrogatione populi christiani et suffragio virorum ad quos pertinet testificor illos dignos esse inventos.»

  37. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione, posso attestare che ne sono degni.»

  38. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Auxiliante Domino Deo, et Salvatore nostro Iesu Christo, eligimus hos fratres nostros in Ordinem presbyterii.»

  39. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Con l'aiuto di Dio e di Gesù Cristo nostro Salvatore noi scegliamo questi nostri fratelli per l'ordine del presbiterato.»

  40. ^ Si può rispondere anche cantando:

    «Benediciamo il Signore, a lui sia onore e gloria, ora e per sempre nei secoli.»

    o con analoga acclamazione (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 109.
  41. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 110
  42. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 112, 113 e 114
  43. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Filii carissimi, priusquam ad Ordinem presbyterii accedatis, vos oportet coram populo propositum de suscipiendo munere profiteri. Vultis munus sacerdotii in gradu presbyterorum ut probi Episcoporum Ordinis cooperatores, in pascendo grege dominico, duce Spiritu Sancto, indesinenter explere?»

  44. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Figlii carissimi, prima di ricevere l'ordine del presbiterato, dovete manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Volete esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale nel grado di presbiteri, come fedeli cooperatori dell'ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo?»

  45. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 112
  46. ^ a b c d e f g h cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 113
  47. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Vultis ministerium verbi, in praedicatione Evangelii et expositione fidei catholicae, digne et sapienter explere?»

  48. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Volete adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell'insegnamento della fede cattolica?»

  49. ^ a b (EN) THE ORDER OF MELCHISEDECH, su www.catholictradition.org. URL consultato il 22 novembre 2023.
  50. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Vultis mysteria Christi ad laudem Dei et sanctificationem populi christiani, secundum Ecclesiae traditionem, praesertim in Eucharistiae sacrificio et sacramento reconciliationis, pie et fideliter celebrare?»

  51. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Volete celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano?»

  52. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Vultis nobiscum misericordiam divinam pro populo vobis commisso implorare orandi mandato indesinenter instantes?»

  53. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Volete insieme con noi implorare la divina misericordia per il popolo a voi affidato, dedicandovi assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore?»

  54. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Vultis Christo summo Sacerdoti, qui seipsum pro nobis hostiam puram obtulit Patri, arctius in dies coniungi et cum eo vos ipsos, pro salute hominum, Deo consecrare?»

  55. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va. e Ordinazioni presbiterali arcidiocesi di Milano, 8 giugno 2019 (PDF), su chiesadimilano.it.):

    «Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?»

  56. ^ Anche se i consacrandi fossero più di uno, si recheranno uno ad uno davanti al vescovo, il quale si rivolgerà al candidato in modo singolare.
  57. ^ a b c cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 114
  58. ^ a b c d e f g h i Ordinazione presbiterale presieduta dal vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla (PDF), su diocesipadova.it.
  59. ^ Qualora il vescovo celebrante non fosse l'ordinario dell'eletto, il vescovo dirà (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Promittis Ordinario tuo reverentiam et oboedientiam?»

  60. ^ Qualora il consacrando appartenesse ad un ordine religioso, il vescovo dirà (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Promittis Episcopo dioecesano necnon legitimo Superiori tuo reverentiam et oboedientiam?»

  61. ^ Qualora il vescovo celebrante non fosse l'ordinario dell'eletto, il vescovo dirà (cfr. cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 114 (PDF), su liturgico.chiesacattolica.it.):

    «Prometti al tuo ordinario filiale rispetto e obbedienza?»

  62. ^ Qualora il consacrando appartenesse ad un ordine religioso, il vescovo dirà (cfr. cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 114 (PDF), su liturgico.chiesacattolica.it.):

    «Prometti al vescovo diocesano e al tuo legittimo superiore filiale rispetto e obbedienza?»

  63. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 115
  64. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Oremus, dilectissimi, Deum Patrem omnipotentem, ut super hos famulos suos, quos in presbyterii munus elegit, caelestia dona multiplicet.»

  65. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va.):

    «Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché colmi dei suoi doni questi figli che ha voluto chiamare all'ordine del presbiterato.»

  66. ^ Tranne nelle domeniche e nel tempo Pasquale, dove soltanto l'eletto si prostra mentre tutti gli altri stanno alzati. (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 115)
  67. ^ a b cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 117
  68. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk.):

    «Exaudi nos, quaesumus, Domine Deus noster, ut super hos famulos tuos benedictionem Sancti Spiritus et gratiae sacerdotalis effunde virtutem: ut, quos tuae pietatis aspectibus offerimus consecrandos, perpetua muneris tui largitate prosequaris. Per Christum Dominum nostrum.»

  69. ^ Qualora i consacrandi fossero più di uno si utilizzerà il plurale nella petizione (cfr. Santa Messa presieduta dal Santo Padre Francesco con il rito di ordinazione presbiterale di diciannove diaconi, 12 maggio 2019 (PDF), su vatican.va.):

    «Ascolta, o Padre, la nostra preghiera: effondi la benedizione dello Spirito Santo e la potenza della grazia sacerdotale su questi tuoi figli; noi li presentiamo a te, Dio di misericordia, perché siano consacrati e ricevano l'inesauribile ricchezza del tuo dono. Per Cristo nostro Signore.»

  70. ^ Ciò vale anche se gli ordinandi sono più di uno.
  71. ^ Questo gesto, unito alla preghiera di ordinazione, costituisce l'elemento essenziale dell'ordinazione presbiterale. L'imposizione delle mani da parte del vescovo conferisce all'eletto lo Spirito Santo che ordina e consacra (cfr. Il sacramento dell'Ordine: l'episcopato, il presbiterato, il diaconato).
  72. ^ a b cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 118
  73. ^ O alcuni, se il numero fosse troppo elevato (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 118).
  74. ^ L'imposizione delle mani da parte del vescovo conferisce all'eletto lo Spirito Santo che ordina e consacra, mentre l'imposizone delle mani da parte dei presbiteri è segno della loro aggregazione al presbiterio ed è un gesto di unione al dono di cui il vescovo si fa garante (cfr. Il sacramento dell'Ordine: l'episcopato, il presbiterato, il diaconato e Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 87). Questa parte del rito si svolge nel totale silenzio (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 118).
  75. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 118, 119 e 120
  76. ^ Qualora gli ordinandi fossero più di uno, il vescovo dirà (la prima parte rimane invariata) (cfr. Roman Pontifical English/Latin version (PDF), su cbcew.org.uk. e Teologia liturgica dei sacramenti, pp. 199, 200, su yumpu.com.):

    «[...] Da, quaesumus, omnipotens Pater, in hos famulos tuos presbyterii dignitatem; innova in visceribus eorum Spiritum sanctitatis; acceptum a te, Deus, secundi meriti munus obtineant, censuramque morum exemplo suae conversationis insinuent.
    Sint probi cooperatores Ordinis nostri, ut verba Evangelii, eorum praedicatione in cordibus hominum, Sancti Spiritus gratia, fructificent et usque ad extremum terrae perveniant. Sint nobiscum fideles dispensatores mysteriorum tuorum, ut populus tuus per lavacrum regenerationis innovetur et de altari tuo reficiatur, utque reconcilientur peccatores et subleventur infirmi. Sint nobis iuncti, Domine, ad tuam deprecandam misericordiam pro populo ipsis commisso atque pro universo mundo. Sic nationum plenitudo, in Christo congregata, in unum populum tuum, in Regno tuo consummandum, convertatur. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.»

  77. ^ Qualora gli ordinandi fossero più di uno, il vescovo dirà (la prima parte rimane invariata) (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 98, 99 e 100):

    «[...] Dona, Padre onnipotente, a questi tuoi figli la dignità del presbiterato. Rinnova in loro l'effusione del tuo spirito di santità; adempiano fedelmente, o Signore, il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il loro esempio guidino tutti a un'integra condotta di vita.
    Siano degni cooperatori dell'ordine episcopale, perché la parola del vangelo mediante la loro predicazione, con la grazia dello Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli uomini, e raggiunga i confini della terra. Siano insieme con noi fedeli dispensatori dei tuoi misteri, perché il tuo popolo sia rinnovato con il lavacro di rigenerazione e nutrito alla mensa del tuo altare; siano riconciliati i peccatori e i malati ricevano sollievo. Siano uniti a noi, o Signore, nell'implorare la tua misericordia per il popolo a loro affidato e per il mondo intero. Così la moltitudine delle genti, riunita a Cristo, diventi il tuo unico popolo, che avrà il compimento nel tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli del secoli.»

  78. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 120
  79. ^ a b c cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 121
  80. ^ a b O gli ordinati.
  81. ^ Fino a questo momento della celebrazione, l'ordinando ha indossato la stola alla maniera diaconale, cioè indossata trasversalmente, dalla spalla sinistra trasversalmente sul petto sino al fianco destro, dove viene fermata; ora, invece, egli si riveste sempre della stola, ma alla maniera presbiterale, ossia la indossa attorno al collo, facendola scendere diritta davanti al petto, dalle spalle sino alle gambe (cfr. Caerimoniale Episcoporum, nn. 66 e 67).
  82. ^ Qualora gli ordinati fossero più di uno, ognuno di loro verrà aiutato nella vestizione da un presbitero assistente e si recheranno uno per volta dinanzi al vescovo per essere unti col crisma, per ricevere le offerte (il pane e il vino) e per scambiare l'abbraccio di pace.
  83. ^ L'unzione delle mani è segno della particolare partecipazione del presbitero al sacerdozio di Cristo (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 87).
  84. ^ Il diacono, nell'aggiungere l'acqua al vino, recita l'orazione "L'acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana" (cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 121).
  85. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", pp. 121 e 122
  86. ^ a b c cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 122
  87. ^ O almeno con una parte di esso.
  88. ^ È tradizione che tutti i presbiteri, e dunque anche il vescovo, bacino le mani appena consacrate del nuovo presbitero, dopo aver scambiato la pace.
  89. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 123
  90. ^ cfr. Pontificale romano "Ordinazione del vescovo, dei presbiteri, dei diaconi", p. 127

Voci correlate

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