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Battaglia di Delft (1573)

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Battaglia di Delft (1573)
parte della guerra degli ottant'anni
Mappa della città di Delft nel 1580. Disegno acquarellato di Georg Braun e Frans Hogenberg.
Dataottobre 1573
LuogoDelft, Paesi Bassi spagnoli (oggi Paesi Bassi)
EsitoVittoria anglo-olandese[1]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
6000 (1000 Delft)[2]4000[3]
Perdite
Basse700 morti[4]
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La battaglia di Delft, nota anche come difesa di Delft, fu uno scontro combattuto nell'ambito della guerra degli ottant'anni nell'ottobre del 1573 presso la città di Delft, negli attuali Paesi Bassi.[5] La battaglia vide fronteggiarsi sul campo di battaglia gli anglo-olandesi comandati da Thomas Morgan e le forze attaccanti spagnole al comando di Francisco de Valdés.[4] Gli spagnoli vennero respinti e costretti a ritirarsi.[1][6]

Il governatore spagnolo dei Paesi Bassi, Fernando de Toledo (il duca d'Alba) aveva assediato Alkmaar nell'agosto di quello stesso anno ma ne era stato respinto.[1] Poco dopo all'inizio di ottobre, Leida venne assediata ma gli spagnoli dovettero ben presto realizzare che la città aveva difese troppo possenti da espugnare.[2] Il duca d'Alba inviò quindi il suo maestro di campo, Francisco de Valdés, coi suoi tercios veterani assieme a dodici compagnie di valloni (per un totale di 4000 uomini al comando di Julián Romero) col compito di avanzare in Olanda. Il suo obbiettivo era quello di assediare i villaggi più ricchi posti tra Leida, Delft e la costa del mare oltre che del fiume Mass così che Leida fosse costretta alla resa.[7][8] Valdés prese L'Aia senza resistenza e fece fortificare l'abitato.[9]

Nel frattempo, il reggimento inglese di Thomas Morgan (composto anche da alcune compagnie di scozzesi e ugonotti francesi), accompagnato dalle truppe del principe d'Orange vennero alleggiati tra i villaggi posti tra Delft e Rotterdam, al sicuro dagli spagnoli.[10][11] Il quadrangolo dove le truppe si trovavano era difeso dai fiumi IJssel e Mosa su due lati.[8] Una compagnia inglese eneva la propria posizione al comando di Roger Williams e tra questi vi era il poeta George Gascoigne.[9] Il capitano Edward Chester venne posto di stanza a Polderwaert, altra posizione fortificata tra Delft e Rotterdam.[3] Queste truppe erano pronte a difendere l'area tra Delft, Rotterdam e Delfshaven qualora queste fossero state attaccate dagli spagnoli.[12]

Gli olandesi avevano ricevuto un'informazione secondo la quale gli spagnoli si stavano avvicinando a Delft da Le Hague.[13] Romero ed i suoi soldati spagnoli erano tringerati in un ponte di pietra a metà strada tra Le Hague e Delft e tagliavano agli olandesi la strada verso quella città e verso Leida.[14] Gli olandesi misero a ferro e fuoco tutte le case nella periferia, non lasciando agli spagnoli alcun riparo.[5] Il principe di Orange aveva con sé 6000 uomini tra Rotterdam e Delft ma non aveva esperienza sufficiente a fronteggiare i tercios spagnoli in combattimento aperto.[2] Valdés fece tutto il possibile per difendere la sua posizione.[13] Nel frattempo, nel bastione di Polderwaert appena fuori Delft, il capitano Chester con una compagnia di 200 uomini riuscì pure a respingere un attacco degli spagnoli, infliggendo loro pesanti perdite.[1][15]

Dopo aver respinto Valdés venne condotto il primo assalto alla città di Delft.[6] Gli olandesi vennero rinforzati da altri 1000 uomini in arme provenienti dai villaggi vicini[9] ed i cannoni vennero caricati con ogni cosa che si fosse trovata, dalle palle di moschetto ai chiodi.[13]

L'attacco principale previsto, ad ogni modo, non ebbe mai luogo perché Valdés scoprì che le difese erano ben più forti del previsto e perciò abbandonò il progetto e si ritirò da Delft coi suoi uomini.[8][10]

L'attacco alla città venne scongiurato dagli olandesi e gli spagnoli perdettero nell'impresa circa 700 uomini, perlopiù nelle periferie della città.[4] Delft, assieme ad altre città dell'area, si salvò.[6]

Dopo questi tentativi, Valdés informò il duca d'Alba della sua sconfitta, mostrandogli come non aveva potuto contrastare le preponderanti forze nemiche con la loro artiglieria.[4] Richiese pertanto più truppe e cannoni all'esercito spagnolo, cosa che gli venne rifiutata dal duca d'Alba.[10] Romero, nel frattempo, tentò di catturare Maassluis, ma dopo il ritiro da Delft abbandonò anch'egli l'impresa.[5]

Per il valore dimostrato nell'impresa, il principe d'Orange promosse Chester al rango di tenente colonnello sul campo.[5] Il duca d'Alba, dopo questo fallimento, lasciò i Paesi Bassi nel 1574.[1]

  1. ^ a b c d e Knight, Charles Raleigh: Historical records of The Buffs, East Kent Regiment (3rd Foot) formerly designated the Holland Regiment and Prince George of Denmark's Regiment. Vol I. London, Gale & Polden, 1905, p. 11
  2. ^ a b c Pratt p 163
  3. ^ a b William Kittle, G. Gascoigne, April 1562 to January 1, 1578, W.F. Roberts Company, 1930, pp. 50–53.
  4. ^ a b c d Motley, John Lothrop, The Rise of the Dutch Republic: Complete in One Volume Author, National Library of the Netherlands, Strahan, 1863, p. 569.
  5. ^ a b c d Walter Scott, A Collection of Scarce and Valuable Tracts: On the Most Interesting and Entertaining Subjects, T. Cadell, W. Davies, 1809, pp. 373–74.
  6. ^ a b c Tillotson, John, Stories of the wars, 1574-1658, from the rise of the Dutch republic to the death of O. Cromwell, Oxford University, 1865, p. 13.
  7. ^ Evans, John X (1972) p 234
  8. ^ a b c Fruin pp 17-22
  9. ^ a b c John, Sophia, Allen, Richard Butler, Lomas, Hinds, Wernham, Calendar of State Papers, Foreign Series, of the Reign of Elizabeth: 1572-1574 Volume 10, Green, Longman, Roberts & Green, 1876, pp. 437–38.
  10. ^ a b c Swart p 114
  11. ^ Willem Jacobszoon Hofdijk, Leydens wee en zegepraal, 1573-1574 (Dutch), National Library of the Netherlands, Van Santen, 1874, p. 124.
  12. ^ Rich p 383
  13. ^ a b c John X Evans, The works of Sir Roger Williams, Clarendon Press, 1972, pp. 137–38.
  14. ^ Tracy p 37
  15. ^ Robert Chester, Poems, Volumes 14-16, Bryn Mawr College, 1913, p. xlvii.