Carlo Ferdinando di Borbone-Francia
Carlo Ferdinando di Borbone-Francia | |
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Ritratto di Carlo Ferdinando, duca di Berry di François Gérard, 1820, Reggia di Versailles | |
Duca di Berry Principe di Francia | |
In carica | 24 gennaio 1778 – 14 febbraio 1820 |
Predecessore | Carlo |
Successore | titolo estinto |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Nascita | Reggia di Versailles, 24 gennaio 1778 |
Morte | Parigi, 14 febbraio 1820 (42 anni) |
Dinastia | Borbone di Francia |
Padre | Carlo X di Francia |
Madre | Maria Teresa di Savoia |
Consorte | Carolina di Borbone-Due Sicilie |
Figli | Luisa Maria Teresa Enrico |
Religione | Cattolicesimo |
Carlo Ferdinando d'Artois, duca di Berry (Versailles, 24 gennaio 1778 – Parigi, 14 febbraio 1820), era il figlio secondogenito del conte d'Artois, futuro re di Francia con il nome di Carlo X, e di Maria Teresa di Savoia.
I suoi nonni paterni erano Luigi Ferdinando di Borbone-Francia e Maria Giuseppina di Sassonia; i suoi nonni materni erano Vittorio Amedeo III di Savoia e Maria Antonietta di Borbone-Spagna.
Dopo la restaurazione, fu tra i capi degli ultrarealisti.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia ed educazione
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Versailles e, come figlio di un Fils de France e non erede al trono, ebbe il rango di Petit-fils de France. Con questo titolo, divenne poi noto tra i nobili emigrati dalla rivoluzione. Durante la restaurazione borbonica, venne però elevato al rango di Fils de France (utilizzato nel suo contratto di matrimonio, nel suo certificato di morte, etc.), benché di regola lo sarebbe diventato solo alcuni anni dopo la sua morte. Fu educato dal marchese Armand-Louis de Sérent nel castello di Beauregard, a poche miglia da Versailles[1], e il suo vice-precettore fu l'abate Marie.
Rivoluzione ed esilio
[modifica | modifica wikitesto]Durante la rivoluzione francese, abbandonò la Francia con il padre, allora conte d'Artois, e dal 1792 al 1797 prestò servizio nell'Armée des émigrés, guidata dal principe di Condé. Successivamente, fece parte dell'esercito russo.
Nel 1801, si trasferì in Inghilterra, dove visse per tredici anni e dove conobbe miss Amy Brown Freeman, dalla quale ebbe due figlie che riconobbe solo sul letto di morte: Charlotte Marie Augustine de Bourbon, contessa d'Issoudun (1808-1886) (per matrimonio nel 1823 con Ferdinand de Faucigny-Lucinge, principessa de Lucinge), e Louise Marie Charlotte de Bourbon, contessa de Vierzon, (1809-1891) (per matrimonio nel 1827 con Charles de Charette, baronessa de la Contrie).
Nel 1804, fu l'animatore della congiura monarchica del generale Georges Cadoudal, il quale aspettava, per mettere in pratica il suo piano di assassinare Napoleone e restaurare la monarchia assoluta con Carlo X, il suo arrivo in Francia, che doveva sbarcare a Biville, vicino a Dieppe.
Rientro in Francia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1814, tornò in Francia e i suoi modi franchi e aperti gli fecero ottenere una discreta stima da parte dei sudditi, tanto che Luigi XVIII lo nominò comandante in capo dell'esercito al momento del ritorno di Napoleone dall'Elba. Non riuscendo però a mantenere la lealtà delle proprie truppe, si ritirò a Gand con il resto della famiglia reale durante i Cento giorni, per poi tornare in Francia dopo la caduta definitiva di Napoleone.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1816, nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, sposò la principessa Carolina di Borbone-Due Sicilie (1798-1870), figlia primogenita del re delle Due Sicilie Francesco I (1777-1830) e di Clementina d'Austria (1777-1801). Dall'unione nacquero due figli, Luisa Maria, futura duchessa di Parma, ed un figlio postumo, vale a dire nato dopo la sua morte, Enrico di Chambord. La duchessa di Berry infatti era incinta al momento dell'assassinio del marito.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Appartenente agli estremisti realisti, cioè coloro che propugnavano il ritorno all'ancien régime e ai suoi valori tradizionali, fu pugnalato all'uscita del teatro dell'Opera di Rue Richelieu da un fanatico bonapartista, l'operaio sellaio Louis Pierre Louvel, che voleva contribuire così all'estinzione della dinastia dei Borbone e che il duca, sul letto di morte, cristianamente perdonò.
Al suo funerale, celebrato presso l'abbazia di Saint-Denis, venne eseguito il Requiem in do minore di Luigi Cherubini.
Il duca di Berry è sepolto nella stessa abbazia di Saint-Denis. Il suo assassino venne condannato a morte e affermò di non avere complici. Questa grave perdita devastò per sempre la famiglia, soprattutto il padre che non si riprese più dal dolore.
Sette mesi dopo la sua morte nacque il suo unico figlio maschio, Enrico, conte di Chambord.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dalla prima moglie, sposata in segreto in Gran Bretagna, ebbe:
- Carlotta di Borbone, contessa d'Issoudun[2], principessa di Lucinge.
- Luisa di Borbone, contessa di Vierzon[2], baronessa di Charette.
Avrebbe avuto, inoltre, anche un figlio maschio, della cui esistenza tuttavia non esistono prove storiche:
- John Freeman (1801-1866), presunto capostipite del ramo dei Freeman di Borbone, pretendenti al trono di Francia.
Da Carolina di Borbone-Due Sicilie ebbe:
- Luisa d'Artois (1819-1864), che nel 1845 sposò Carlo III di Parma, duca di Parma; Luisa fu la nonna paterna dell'ultima imperatrice d'Austria, Zita.
- Enrico d'Artois (1820-1883), duca di Bordeaux, poi conte di Chambord, che sposò nel 1846 Maria Teresa di Modena (1817-1886), figlia di Francesco IV di Modena, dalla quale non ebbe figli.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eugène Guichen, Le Duc d'Angoulême (1775-1844), su archive.org, E. Paul, 1º gennaio 1909. URL consultato il 19 dicembre 2020. Ospitato su Internet Archive.
- ^ a b Titolo concesso il 10 giugno 1820 da Luigi XVIII.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Dominique Barjot, Jean-Pierre Chaline et André Encreve, La France au XIX siècle 1814-1914, Paris, Quadrigue Manuel, Puf, 2005.
- (FR) Jean-Claude Caron, La France de 1815 à 1848, Paris, Armand Colin, 2004.
- (FR) Jean El Gammal, Histoire politique de la France de 1814 à 1870, Paris, Nathan, 1999.
- (FR) Le Petit Robert, dizionario dei nomi propri.
- (FR) Roullet, Récit historique des événements qui se sont passés dans l'administration de l'opéra la nuit du 13 février 1820.(assassinat du duc de Berry), 1820; rééd.: Paris, librairie Poulet-Malassis, 1862.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Ferdinando di Borbone-Francia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Berry, Charles-Ferdinand di Borbone duca di, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Charles-Ferdinand de Bourbon, duke de Berry, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Carlo Ferdinando di Borbone-Francia, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 47194544 · ISNI (EN) 0000 0001 0799 9492 · SBN IEIV048330 · BAV 495/167480 · CERL cnp01328554 · LCCN (EN) n93071983 · GND (DE) 104142316 · BNE (ES) XX5239656 (data) · BNF (FR) cb12169291q (data) · J9U (EN, HE) 987007454852005171 |
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