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Carol Szathmari

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Carol Szathmari

Carol Szathmari (in ungherese Szathmáry Pap Károly; in romeno Carol Popp de Szathmary; Kolozsvár, 11 gennaio 1812Bucarest, 3 luglio 1887) è stato un pittore, litografo e fotografo ungherese.

È considerato il primo fotografo di guerra della storia per le sue foto scattate durante la Guerra di Crimea.[1][2]

Szathmary nacque nel 1812 nella città di Kolozsvár, Transilvania (oggi Cluj-Napoca, Romania).[3][4][5] Studiò legge presso il Reformed College di Cluj[6] e all'età di diciotto anni si trasferì a Bucarest.[4] Successivamente studiò pittura dal 1832 al 1834 a Roma,[7] e al suo ritorno a Bucarest fu spesso incaricato di creare dipinti per i boiardi della Valacchia. Raggiunse la notorietà quando divenne l'artista ufficiale della corte reale rumena.[8] Trascorse la maggior parte e il resto della sua vita a Bucarest, dove morì nel 1887.[7]

Gruppo in costume a Câmpulung (Trachtengruppe in Câmpulung), 1866

Nel 1848, Szathmari scattò la sua prima fotografia, a una statua di Cupido con due braccia rotte,[3][6][8] e due anni più tardi aprì uno studio fotografico a Bucarest.[3]

Tra i suoi clienti vi furono parecchi ufficiali militari di alto grado russi e turchi.[6][9] Grazie a queste conoscenze ebbe il permesso di accedere ai campi militari di entrambe le parti in conflitto in Valacchia, nel corso della guerra che sarebbe diventata nota come Guerra di Crimea.[9] Nel 1853 con un carro con a bordo una camera per la lavorazione di lastre di vetro con collodio umido, si recò sulle rive del Danubio e in vari altri luoghi,[10][11][12] come paesaggi, fortificazioni e campi di battaglia,[13] dove fotografò delle truppe, sia turche che russe, il loro equipaggiamento e i loro comandanti.[2]

Szathmari espose le sue foto, rilegate in un album, all'Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti del 1855.[14] Per il suo lavoro ricevette la medaglia di seconda classe.[6] Nel luglio dello stesso anno, presentò delle copie del suo lavoro alla regina Vittoria durante un incontro privato a Osborne Castle, sull'Isola di Wight, e lei gli conferì una medaglia d'oro come riconoscimento per il suo lavoro.[6]

Nel 1855 incontrò privatamente anche l'imperatore Napoleone III. La Società di fotografia francese descrisse l'incontro in un articolo sulla pubblicazione Lumière:[6]

(EN)

«M. de Szathmari, the skilled photographer from Bucharest, whose arrival we already announced, had the honour to be received by the Emperor on Wednesday evening. His Majesty wanted to see all the pictures bound in his magnificent album; he was quite interested by the Russian and Turkish generals’ portraits. As an eye-witness of so many events connected with the Oriental War, and being on close terms with most of those who distinguished themselves in that great fight, Mr. de Szathmari was able to give interesting details to His Majesty. While accepting his homage, the Emperor congratulated the author of this interesting collection.»

(IT)

«M. de Szathmari, l'abile fotografo di Bucarest, di cui avevamo già annunciato l'arrivo, ha avuto l'onore di essere ricevuto dall'Imperatore mercoledì sera. Sua Maestà ha voluto vedere tutte le foto rilegate nel suo magnifico album; era piuttosto interessato ai ritratti dei generali russi e turchi. In qualità di testimone oculare di tanti eventi legati alla Guerra in Oriente, ed essendo in stretti rapporti con la maggior parte di coloro che si sono distinti in quella grande battaglia, il signor Szathmari è stato in grado di fornire dettagli interessanti a Sua Maestà. Pur accettando il suo omaggio, l'Imperatore si è congratulato con l'autore di questa interessante raccolta.»

Batteria di mortai a Calafat (Calafat Mortar Battery), 1877

Lo stesso anno pubblicò due album contenenti 95 fotografie scattate a Francesco Giuseppe I d'Austria.[3][12][15] Nel febbraio 1860, gli fu commissionata la produzione di una litografia rappresentante la mappa della Valacchia.[16] Nel 1863, Szathmari ricevette il titolo di pittore e fotografo di Corte, presso l'allora sovrano rumeno Alexandru Ioan Cuza e l'allora Re di Romania Carlo I.[6][17][18] Nel 2012, il Museo Nazionale Cotroceni di Bucarest, in occasione del 200º anniversario della sua nascita, ha organizzato una mostra di 400 dei suoi dipinti e fotografie.[19][20]

Tre fotografie scattate da Szathmari, The Bombardment of Silistra, The Russian lancer's encampment in Craiova e quella del tenente generale FI Soymonov, comandante della 104ª divisione russa, che rimase ucciso nella battaglia di Inkerman, sono incluse nella collezione dell'International Museum of Photography and Film alla George Eastman House, di Rochester, Stato di New York.[21]

La Royal Collection di Londra, nel Regno Unito, possiede un album di fotografie che Szathmari mostrò alla regina Vittoria intorno al 1855.[3][12]

La Biblioteca Nazionale della Romania conserva molte delle fotografie di Szathmari, in una collezione intitolata Carol Pop de Szathmari photographs.[22]

  1. ^ Ben Cosgrove, Crimea: Where War Photography Was Born, su Time. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2019).
  2. ^ a b John Hannavy, The Victorians and Edwardians at War, Bloomsbury Publishing, 20 settembre 2012, pp. 37–, ISBN 978-0-7478-1270-8.
  3. ^ a b c d e Júlia Papp, Artwork Photography in Hungary: The Early Years (1859–1885), in Visual Resources, 25, 2009, n. 3, 15 settembre 2009, pp. 193–238, DOI:10.1080/01973760903122364.
  4. ^ a b John Hannavy, Encyclopedia of Nineteenth-Century Photography, Taylor & Francis, 16 dicembre 2013, pp. 1370–, ISBN 978-1-135-87326-4.
  5. ^ Constantin Savulescu, Cronologia ilustrată a fotografiei din România: perioada 1834–1916, Asociaţia Artiştilor Fotografi, 1895, pp. 19–20.
  6. ^ a b c d e f g 2008 Jubilee lowres
  7. ^ a b Etnografski muzej u Beogradu, Károly Szathmári Pap, Mitar S. Vlahović e Bosiljka Radović, Popular Costumes of the XIXth Century in Beograd, The Museum, 1958, pp. 11–.
  8. ^ a b Gheorghe Cojocariu, Carol Popp de Szathmary, The First War Photo Reporter, a Pioneer of Photojournalism, in Economics, Management, and Financial Markets, vol. 6, n. 2, 2011, pp. 907–915.
  9. ^ a b Lawrence James, Crimea 1854-56: the war with Russia from contemporary photographs, Hayes Kennedy, 1981, ISBN 978-0-86269-001-4.
  10. ^ Martin W. Sandler, SANDLER:PHOTOGRAPHY: ILLUS HIST RLB, Oxford University Press, USA, 2002, pp. 105–, ISBN 978-0-19-512608-2.
  11. ^ Călin Hentea, Brief Romanian Military History, Scarecrow Press, 2007, pp. 10–, ISBN 978-0-8108-5820-6.
  12. ^ a b c Carol Szathmari (1812-87) - Turkish infantry, su rct.uk.
  13. ^ Revista Bibliotecii Naționale, Biblioteca Națională a României, 2002.
  14. ^ Paul Kerr e Georgina Pye, The Crimean War, Boxtree, 1997, ISBN 978-0-7522-1112-1.
  15. ^ Mitchel P. Roth e James Stuart Olson, Historical Dictionary of War Journalism, Greenwood Publishing Group, 1997, pp. 310–, ISBN 978-0-313-29171-5.
  16. ^ Zsombor Bartos‐Elekes, Gábor Timár, Zoltan Imecs e Zsolt Magyari‐Sáska, Georeferencing the topographic map of Walachia (1855–1864), in 8th International Workshop on Digital Approaches to Cartographic Heritage, 19 settembre 2013.
  17. ^ Adrian-Silvan Ionescu, Panel și sabie: artiști, documentariști și corespondenți de front în războiul de independență, 1877-1878, Editura Biblioteca Bucureștilor, 2002, ISBN 978-973-8369-02-3.
  18. ^ Muzeul Național de Artă (Romania), Napoléon III et les principautés roumaines: Musée d'art national de Roumanie, Bucarest, 24 octobre 2008-1er février 2009; Musée national du château de Compiègne, 21 mars-29 juin 2009, Musée national du château de Compiègne, 2008, ISBN 978-2-7118-5580-3.
  19. ^ "Carol Popp de Szathmari - painter and photographer" Exhibition, opened at Cotroceni National Museum, su agerpres.ro. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2019).
  20. ^ Victoria Anghelescu, Un îndrăgostit de lumea românească, su cotidianul.ro, 10 giugno 2012.
  21. ^ Works - Carol Popp de Szathmari - People - George Eastman Museum, su collections.eastman.org.
  22. ^ Carol Pop de Szathmari photographs - The European Library, su theeuropeanlibrary.org.

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