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Drasco

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Drasco
Sovrano dell'Unione Obodrita
Samtherrscher
Stemma
Stemma
In carica795 –
809
PredecessoreWitzan
SuccessoreSclaomir
Nascita752
MorteReric, 809
DinastiaVislavidi
PadreWitzan
FigliCeadrag
Massima estensione del dominio obodrita sotto Drasco (804 - 810)

Drasco, anche conosciuto come Thrasco,[1] (752Reric, 809) è stato un condottiero obodrita. Succedette al padre Witzan al comando dell'esercito obodrita nel 795 quando questi fu ucciso dai Sassoni. Divenne Samtherrscher della federazione obodrita nell'804.

Drasco compare per la prima volta nei documenti storici nel 789, quando viene citato nel Fragmentum annalium chesnii di tale anno.[2]

Nel 795 Drasco probabilmente seguì il padre Witzan nella campagna di guerra contro i Sassoni in cui questo fu ucciso.[3] Successivamente Drasco ricompare nelle cronache nel 798 alla guida delle truppe obodrite nella battaglia di Bornhöved (o battaglia dello Sventanafeld) contro i Sassoni della Nordalbingia.[4] In tale riferimento Drasco viene indicato come ducem Abodritorum, cioè capo o condottiero dell'esercito obodrita, titolo che ricopriva il padre quando fu ucciso.[5] Quello stesso anno egli raggiunse Carlo Magno in Turingia dove gli vennero tributati grandi onori per la vittoria conseguita.[6]

Drasco divenne Samtherrscher degli obodriti nell'804, nel congresso tenuto a Hollenstedt alla presenza di Carlo Magno.[7] In questa investitura di Drasco non è del tutto chiaro il ruolo avuto da Carlo Magno che aveva sicuramente un debito di riconoscenza verso Drasco per le vittorie da questo conseguite contro i Sassoni, e quindi se si sia limitato a "benedire" la nomina, comunque sancita dai capi delle tribù obodrite, o se abbia avuto un ruolo attivo in questa incoronazione.[8]

I sassoni della Nordalbingia sconfitti furono deportati nei territori franchi e i distretti abbandonati di Dithmarschen, Holstein e Stormarn, furono affidati da Carlo Magno agli Obodriti, che raggiunsero così in quel tempo la loro massima espansione territoriale.[9]

Questa accresciuta importanza degli Obodriti attirò l'attenzione e preoccupazione dei popoli vicini. Nell'808 il re danese Gudfred sbarcò sulla costa del Baltico e, con il supporto dei Veleti da sempre nemici degli Obodriti, attaccò il centro commerciale obodrita di Reric e i territori circostanti.[10] Al tempo stesso gli Obodriti vennero attaccati da sud dalle tribù slave degli Smeldingi e dei Linoni. Come conseguenza di questi attacchi gran parte delle tribù Obodrite furono costrette a riconoscere la sovranità del re danese e ne divennero vassalle. Drasco fu costretto a fuggire per non essere ucciso e dovette lasciare suo figlio Ceadrag in ostaggio a Gudfred. Carlo Magno inviò suo figlio Carlo il Giovane in soccorso di Drasco, ma questi arrivò troppo tardi per supportare gli obodriti, e attraversata l'Elba, poté solo saccheggiare i territori degli Smeldingi e dei Linoni, facendo poi ritorno nella Sassonia franca. I danesi, dopo l'attacco ritornarono a casa con un grande bottino, anche se patirono anche loro delle perdite importanti fra cui il nipote del re, Reginaldo, caduto nell'assalto e Reric. [11]

Nell'809 Drasco riuscì a mettere in piedi un esercito con uomini della sua tribù e con il supporto dei sassoni attaccò il territorio dei Veleti raccoglendo un imponente bottino. Successivamente, sempre con il supporto dei sassoni effettuò un'incursione nel territorio degli Smeldingi conquistando il loro centro maggiore chiamato Connoburg. Venne poi ucciso poco tempo dopo nello stesso anno a Reric, da un vassallo di Gudfred, come probabile reazione alle azioni provocatorie di questi.[12][13][14][15]

Il successore di Drasco alla guida degli Obodriti fu suo fratello Sclaomir.

Albero genealogico

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Aribert I Vislav  
 
Adolla  
Aribert II  
Wundana  
 
 
Witzan  
Ulfred d'Inghilterra  
 
 
figlia  
 
 
 
Drasco degli Obodriti  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ Anche Thrasuco, Thrasucho, Thrasico, Drosuc, Drogo, Drazkos
  2. ^ Fragmentum annalium chesnii, su dmgh.de, p. 34 "Anno 789...Dragitus et filius eius, et alii reges Witsan, et Drago...". URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  3. ^ FritzeOp. citata, pag. 154.
  4. ^ Annales Laurissenses, su dmgh.de, p. 184, "798 ...Nordliudi contra Thrasuconem, ducem Abodritorum.... URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  5. ^ L'ipotesi che tale titolo, così importante, fosse rimasto vacante per tre anni, sembra poco credibile.
  6. ^ Annales Laureshamenses, su dmgh.de, p. 37 "798...et in North – Thuringas ibi pervenerunt ipsi Sclavi ad domnum regem, et honoravit eos domnus rex ut digni erant mirifice...". URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  7. ^ Chronicon Moissiacense Archiviato il 27 giugno 2019 in Internet Archive., p.307, "804 ...et venit ad eum ibi rex Abotritorum nomine Fhersosuc (sine dubio hic aut scribae aut Chesnii vitio erratum; Thrasucho legendum esse censeo)...
  8. ^ FritzeOp. citata, pag. 155 "... feierliche Investitur Drazkos...
  9. ^ Volker Helten, Zwischen Kooperation und Konfrontation: Dänemark und das Frankenreich im 9. Jahrhundert, Kölner Wissenschaftsverlag, 2011, pp. 40-42, ISBN 3942720108.
  10. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 808 "Godofridus...distructo emporio, quod in oceani litore constitutum lingua Danorum Reric dicebatur...".
  11. ^ H. H. Howokth, The Spread of the Slaves, in The journal of the anthropological institute of Great Britain and Ireland, XI, London, 1882, p. 215.
  12. ^ Chronicon Moissiacense Archiviato il 22 dicembre 2017 in Internet Archive., p. 308-309
  13. ^ È possibile che si tratti del luogo dove si trovava il castello di Menkendorf nel comune di Grebs-Niendorf
  14. ^ Chronicon Moissiacense Archiviato il 22 dicembre 2017 in Internet Archive., p.309, "810 ...Et Gothofredus rex Normannorum misit quasi pacifice per insidias vassallum suum, ut in dolo Drosocum, regem Abodritorum, occideret...
  15. ^ Roger Collins, Charlemagne, University of Toronto Press, 1998, p. 168, ISBN 0802082181.

Collegamenti esterni

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  • (DE) Menkendorf, su slawenburgen.npage.de. URL consultato il 12 dicembre 2017.