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Esercito insurrezionale rivoluzionario d'Ucraina

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Esercito Insurrezionale Rivoluzionario d'Ucraina
(UK) Революційна Повстанська Армія України
(Revoljucijna Povstans'ka Armija Ukrajiny)
Comandanti dell'Armata nera, 1919: Simon Karetnik (terzo da sinistra), Nestor Ivanovič Machno (al centro), e Fedir Ščus' (primo da destra).
Attiva1918 - 1921
Nazione Machnovščyna
ContestoGuerra civile russa
IdeologiaAnarco-comunismo
Componenti
Componenti principaliNestor Machno
Simon Karetnik
Viktor Belaš
Fedir Ščus'
Attività
Voci su unità paramilitari in Wikipedia

L'esercito insurrezionale rivoluzionario d'Ucraina (in ucraino Революційна Повстанська Армія України?) fu una formazione paramilitare di ideologia anarco-comunista, attiva tra il 1918 e il 1921 durante la guerra civile russa e guidata da Nestor Ivanovič Machno.

L'Ucraina era un Paese quasi totalmente contadino, quindi il punto centrale di un qualunque modello economico era logicamente il controllo dei campi; gli ideali anarchici si diffusero quindi molto rapidamente, avendo i contadini sempre aspirato alla proprietà della terra che coltivavano da generazioni in condizioni di estremo latifondismo. I terreni sottratti ai grandi latifondisti vennero interamente consegnati ai braccianti e, per quanto possibile, si attuò l'autogestione. I militanti anarchici di Machno difendevano e diffondevano questo modo di vedere le cose: reclamavano un totale smantellamento dell'autorità, ed erano famosi per i manifesti che affiggevano nei centri in cui penetravano:

«La libertà dei contadini e degli operai appartiene a loro stessi e non può subire restrizione alcuna. Tocca ai contadini e agli operai stessi agire, organizzarsi, intendersi fra di loro, in tutti i campi della loro vita, come essi stessi ritengono e desiderano [...]. I machnovisti possono solo aiutarli dando loro questo o quel parere o consiglio [...]. Ma non possono, e non vogliono, in nessun caso, governarli.»

La formazione delle prime bande insurrezionaliste risale alla diffusione della stipula del trattato di Brest-Litovsk del 3 marzo 1918: esso sanciva il passaggio della Gubernija dell'Ucraina al controllo degli Imperi centrali. Alcuni membri di milizie popolari cominciarono a riunirsi dalle campagne attorno alla carismatica figura di Nestor Machno, un anarchico che aveva iniziato una serie di azioni di guerriglia contro le truppe austro-tedesche, prendendo nel contempo contatti con i bolscevichi russi per ottenere appoggio. A muovere gli ideali di indipendenza del suo Paese era, per Machno e i suoi seguaci, anche l'applicazione e la massificazione di un movimento anarco-comunista, dunque del tutto differente da quello applicato nelle città e nelle campagne sottoposte al potere bolscevico.

Nei quattro anni di lotte che si dipanarono nel quadro della guerra civile russa, i machnovisti combatterono contro chiunque volesse mettere le mani sul Paese: gli austro-tedeschi inizialmente, con azioni di guerriglia mirate; gli zaristi dell'Armata Bianca antibolscevica di Anton Denikin, che sconfissero a Ekaterinoslav; i bolscevichi dell'Armata Rossa, che infine ebbero la meglio su di loro.

Nel 1920 i partigiani di Machno furono invitati a concludere un patto, da pari a pari, con i bolscevichi, ma insistettero per includere nell'accordo una clausola che venne giudicata inammissibile dal governo sovietico:

«Nella regione in cui opererà l'esercito machnovista, la popolazione operaia e contadina creerà le proprie istituzioni libere per l'autoamministrazione economica e politica; queste istituzioni saranno autonome e collegate federativamente - per mezzo di patti - agli organi governativi delle Repubbliche Sovietiche.»

Scrive, al proposito, l'italiano Errico Malatesta:

«Il carattere squisitamente libertario del movimento e lo spirito egualitario ed antiautoritario non potevano che scontrarsi con i metodi ed i progetti dei bolscevichi che piegarono il movimento dopo lunghi sforzi, nel 1921 con una spedizione diretta da Michail Frunze

Nella storia del Paese l'avventura militare machnovista è una parentesi per molti aspetti ancora poco studiata e compresa: era un'armata di volontari che propugnavano l'idea di un anarchismo effettivo antiautoritario ed efficacemente libertario, la cui sconfitta sarebbe stata la rivelazione delle tendenze del potere di Mosca negli anni a venire.

Ordine di Battaglia

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Secondo il capo di stato maggiore di Machno, Viktor Belaš, l'esercito, nell'autunno del 1919, consisteva di quattro reggimenti. A metà del 1919, l'esercito rivoluzionario insurrezionale dell'Ucraina aveva una forza di circa 15.000 uomini, organizzati in una cavalleria e quattro brigate di fanteria, un reggimento di mitragliatrice con 5.000 mitragliatrici e un distaccamento di artiglieria. Al suo apice nel dicembre 1919, aveva circa 83.000 fanti, 20.135 cavalieri, 1.435 mitragliatrici e 118 cannoni, oltre a sette treni corazzati e alcune macchine blindate.

Fu organizzato in quattro Corpi e nella riserva strategica. Ogni Corpo aveva una fanteria e una brigata di cavalleria; ogni brigata aveva 3-4 reggimenti del tipo appropriato. Le formazioni Machnoviste consistevano di reggimenti di fanteria e cavalleria, la maggior parte delle unità erano formate in conformità con quelle dell'Armata Rossa.

Voci correlate

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