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Evelyn Keyes

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Evelyn Keyes

Evelyn Keyes (Port Arthur, 20 novembre 1916Montecito, 4 luglio 2008) è stata un'attrice statunitense.

Nel 1938, all'età di 22 anni, esordì in un ruolo di giovane bellezza del Sud[1] nel film I filibustieri (1938), kolossal d'avventura diretto da Cecil B. DeMille. Dopo essere stata impiegata in brevi ruoli non accreditati in alcuni film minori[2], le venne affidato il ruolo di Susele O'Hara, una delle sorelle di Rossella[1], in Via col vento (1939).

Sotto contratto con la casa produttrice Columbia Pictures, si rivelò co-protagonista duttile in svariati generi cinematografici, dalla commedia come L'inafferrabile signor Jordan (1941), una fantasia sul tema della reincarnazione, e Notti d'oriente (1945), in cui interpretò il ruolo del genio[1], al noir a basso budget come L'uomo dalla maschera (1941), al film biografico come Al Jolson (1946)[2].

Protagonista anche nella commedia romantica con La donna senza amore (1948), diede comunque il meglio di sé in pellicole drammatiche legate al genere poliziesco urbano, tra le quali sono da ricordare A sangue freddo (1947) di Robert Rossen, Sciacalli nell'ombra (1951) di Joseph Losey, in cui fu la moglie infedele e amante del poliziotto assassino (Van Heflin)[1] e Non cercate l'assassino (1953) di Phil Karlson[2].

Sposata quattro volte, fu moglie dei registi Charles Vidor e John Huston, e del musicista Artie Shaw. I tempestosi matrimoni, descritti in una franca e piccante autobiografia[1], hanno prolungato la fama dell'attrice malgrado il suo prematuro ritiro dall'attività artistica[2].

Autrice anche del romanzo I Am a Billboard, Evelyn Keyes morì all'età di 91 anni a Montecito, nell'estate del 2008. Affetta da alcuni anni dalla malattia di Alzheimer, nel novembre 2005 non poté partecipare ai festeggiamenti per l'ottantacinquesimo compleanno dell'amica e collega Ann Rutherford, ultima interprete all'epoca ancora vivente (con Olivia de Havilland e Alicia Rhett) del cast di Via col vento.

Doppiatrici italiane

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  1. ^ a b c d e Il chi è del cinema, De Agostini, vol. II, 1984, pag. 282
  2. ^ a b c d Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2002, pag. 620
  3. ^ Hong Kong, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo. URL consultato l'11-09-2012.

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