Vai al contenuto

Fortificazioni di Famagosta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fortificazioni di Famagosta
Mappa delle fortificazioni
Localizzazione
StatoCipro del Nord (bandiera) Cipro del Nord (de facto)
Cipro (bandiera) Cipro (de iure)
CittàFamagosta
Informazioni generali
TipoCinta muraria e fortificazione
Inizio costruzioneXV-XVI secolo
CostruttoreRegno di Cipro
Informazioni militari
Funzione strategicaDifensiva
Azioni di guerraAssedio di Famagosta
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Le fortificazioni di Famagosta sono una serie di mura difensive e altre fortificazioni che circondano la città di Famagosta a Cipro del Nord. Le mura furono costruite dal Regno di Cipro sotto i Lusignano nel XIV secolo e ridisegnate dalla Repubblica di Venezia nel XV e XVI secolo. Le fortificazioni di Famagosta resistettero a un assedio di 11 mesi prima che la città capitolasse all'Impero ottomano nell'agosto 1571.

Periodo medievale

[modifica | modifica wikitesto]

Nel XIII secolo, il porto di Famagosta era difeso da una torre ed è possibile che esistesse precedentemente una qualche forma di fortificazione.[1] Nel XIV secolo i Lusignano costruirono il castello di Otello a difesa sia del porto che della città.[2] Famagosta cadde in mano ai genovesi nel 1373, e nel 1489 fu rilevata dalla Repubblica di Venezia insieme al resto di Cipro.[3]

Dominio veneziano

[modifica | modifica wikitesto]

Mentre Famagosta era sotto il dominio veneziano, la città era essenzialmente una base militare.[4] Il castello di Otello fu modernizzato e iniziarono a essere costruite fortificazioni che circondavano l'intera città.[3] Le fortificazioni furono progettate da alcuni ingegneri militari, tra cui Michele Sanmicheli e suo nipote Giangirolamo Sanmicheli. Quest'ultimo arrivò a Famagosta intorno al 1550 e progettò il Bastione Martinengo, che servì da prototipo per varie altre fortificazioni in Europa e in America.[5] Morì a Famagosta nel 1559, quando le fortificazioni erano ancora in costruzione.[6]

Nel 1570 scoppiò la quarta guerra ottomano-veneziana, quando una forza ottomana invase Cipro e prese il controllo in pochi mesi della maggior parte dell'isola, inclusa Nicosia. Il 15 settembre gli ottomani circondarono Famagosta, che era l'ultima roccaforte veneziana sull'isola, e avviarono l'assedio della città, che resistette fino all'agosto del 1571, quando i veneziani chiesero termini di resa. Sebbene i termini fossero stati concordati e gli abitanti iniziarono a evacuare la città, alla cerimonia di resa Lala Mustafa Pascià apprese che alcuni prigionieri musulmani erano stati uccisi. Di conseguenza fece mutilare e scorticare vivo il comandante veneziano Marcantonio Bragadin e i restanti cristiani in città furono massacrati.[7]

Dal dominio ottomano fino ai giorni nostri

[modifica | modifica wikitesto]

Gli ottomani ripararono le parti danneggiate delle mura,[8] ma non apportarono grandi modifiche. La città iniziò ad espandersi al di fuori delle sue mura nel tardo periodo ottomano, e ciò aumentò dopo che Cipro cadde sotto il dominio britannico.[4]

Sebbene molti edifici all'interno della città vecchia di Famagosta siano in stato di abbandono,[9][10] le fortificazioni sono ancora in condizioni relativamente buone.[11]

Le fortificazioni di Famagosta sono costituite da una cinta muraria che è circondata da un fossato scavato nella roccia sul lato di terra e il porto sul lato del mare. Come le fortificazioni di Rodi, costruite dai Cavalieri Ospitalieri tra il XIV e il XVI secolo, le mura di Famagosta mostrano il passaggio tra la fortificazione medievale e le fortificazioni bastionate della prima età moderna.[5]

Bastione San Luca
Parete divisoria, Famagosta (1900)
Mura di Famagosta (manuale di viaggio, 1906)
  1. ^ George Hill, A History of Cyprus. Volume 1 To the Conquest by Richard Lion Heart., Cambridge University Press, 2010, p. 15, ISBN 978-0-511-75170-7, OCLC 889946447. URL consultato il 29 maggio 2022.
  2. ^ Othello's Tower and Citadel - Famagusta, North Cyprus, su cypnet.co.uk. URL consultato il 29 maggio 2022.
  3. ^ a b Part one - The Walls of Famagusta, su romeartlover.tripod.com. URL consultato il 29 maggio 2022.
  4. ^ a b Story of a Town, su magusa.org (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2016).
  5. ^ a b (EN) Michael J. K. Walsh, Nicholas Coureas e Peter W. Edbury, Medieval and Renaissance Famagusta: Studies in Architecture, Art and History, Ashgate Publishing, Ltd., 2012, pp. 191-194, ISBN 978-1-4094-3557-0. URL consultato il 29 maggio 2022.
  6. ^ The Venetian Period in Cyprus - Fortification of Cyprus, su cypnet.co.uk. URL consultato il 29 maggio 2022.
  7. ^ Brief History Famagusta: The history of the city, su famagusta.org.cy (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  8. ^ (EN) Elevating and Safeguarding Culture Using Tools of the Information Society: Dusty traces of the Muslim culture, Earthlab, p. 27, ISBN 978-960-233-187-3. URL consultato il 29 maggio 2022.
  9. ^ Starkweather, Helen, Endangered Site: Famagusta Walled City, Cyprus, su smithsonianmag.com, marzo 2009.
  10. ^ The Walled City of Famagusta: A Compendium of Preservation Studies, 2008–2012 (PDF), su wmf.org (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2015).
  11. ^ Luedke, Tilman, From Boom to Backwater: The fate of Famagusta in the 16th century and after (PDF), su ceu.edu.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]