Vai al contenuto

Gundam shin taiken 0087: Green Divers

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gundam shin taiken 0087: Green Divers
Scena del cortometraggio
Titolo originaleガンダム新体験―0087―グリーンダイバーズ
Gandamu shin taiken 0087: Gurīn daibāzu
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno2001
Durata23 min
Genereanimazione, azione, fantascienza
RegiaTomomi Mochizuki
SoggettoHajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Casa di produzioneSunrise
Character designHaruhiko Mikimoto
Doppiatori originali

Gundam shin taiken 0087: Green Divers (ガンダム新体験―0087―グリーンダイバーズ,?, Gandamu shin taiken 0087: Gurīn daibāzu), anche noto con il titolo Gundam Neo Experience 0087: Green Divers, è un cortometraggio tipo IMAX di 23 minuti prodotto dalla Sunrise nel 2001, e può considerarsi uno spinoff della serie TV Mobile Suit Z Gundam.

L'opera è proiettata regolarmente ed in esclusiva soltanto sui tre schermi IMAX dell'E-field Theater nel quartiere di Shibuya a Tokyo. Essa consiste in una combinazione di animazione tradizionale per i personaggi, ed animazione 3D per i mobile suit e l'ambientazione. L'azione principale si svolge sullo schermo centrale, mentre sui due schermi laterali appaiono immagini radar, dati scientifici e letture di sistema, come se si trattasse dei monitor di un'astronave. Il character design è opera di Haruhiko Mikimoto, mentre i mobile suit animati al computer sono basati su disegni di Kazumi Fujita e Kunio Ōkawara.[1]

Durante gli ultimi giorni della Guerra di Gryps della serie televisiva Mobile Suit Z Gundam, i due fratelli Asagi e Takuya sono a bordo di uno shuttle civile in fase di rientro verso la Terra, quando la nave viene a trovarsi nel bel mezzo di una battaglia tra mobile suit dell'AEUG e dei Titani. Trovato rifugio in due capsule di salvataggio, i due ragazzi devono però governarle da soli nel pericoloso rientro attraverso l'atmosfera terrestre. A dar loro un provvidenziale aiuto interviene un singolare Zeta Gundam bianco e viola, il cui pilota, mai inquadrato, dalla voce sembra proprio essere Amuro Ray.

  1. ^ AA.VV. Gundam Official Guide. Animerica, 2002, p. 103.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]