Internazionale dei Partiti Pirata
Internazionale dei Partiti Pirata | |
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(EN) Pirate Parties International | |
Presidente | Bailey Lamon |
Vicepresidente | Gregory Engels |
Stato | Internazionale |
Sede | Bruxelles/Brussel (Belgio) |
Fondazione | 18 aprile 2010 |
Ideologia | Democrazia diretta E-democracy Liberalismo |
Sito web | pp-international.net/ |
L'Internazionale dei Partiti Pirata (in inglese Pirate Parties International, PPI) è un'organizzazione no-profit non governativa internazionale che unisce attualmente 42 partiti pirata nazionali, con sede a Bruxelles (Belgio)[1]. Nel 2017 al PPI è stato conferito uno status consultivo speciale al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondata nel 2006 come un'unione informale di partiti indipendenti tra loro, dall'ottobre 2009 ha ottenuto lo status di organizzazione non governativa in Belgio. La fondazione ufficiale con l'adozione di uno statuto è avvenuta in una conferenza tra il 16 ed il 18 aprile 2010 a Bruxelles, a cui hanno partecipato delegati provenienti da 22 paesi, tra i quali anche l'Italia.
È guidato da un consiglio direttivo, i cui copresidenti sono Marcel Kolaja (Repubblica Ceca) e Samir Allioui (Paesi Bassi).
Dichiarazione di Uppsala
[modifica | modifica wikitesto]Alla conferenza del 2009 dell'Internazionale dei Partiti Pirata a Uppsala (Svezia), i partiti pirata europei hanno concordato una dichiarazione comune degli obiettivi dei partiti per l'imminente elezione del Parlamento europeo[3][4]. Le questioni centrali della dichiarazione sono:
- riforma del diritto d'autore, esenzione delle attività non commerciali dalla regolamentazione del diritto d'autore, riduzione della durata delle protezioni del diritto d'autore; divieto di tecnologie DRM, opposizione ai prelievi su mezzi di comunicazione o hardware;
- riforma del diritto dei brevetti, in particolare affermando che i brevetti sulla vita (compresi i brevetti sulle sementi e sui geni) e sul software non dovrebbero essere consentiti;
- rafforzamento dei diritti civili, governo trasparente, processi rapidi ed equi, libertà di parola ed espansione del diritto all'anonimato nella comunicazione.
Dichiarazione di Praga
[modifica | modifica wikitesto]Alla conferenza del 2012 dell'Internazionale dei Partiti Pirata a Praga (Repubblica Ceca), i partiti pirati europei hanno deciso di candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo nel 2014 con un programma comune e di istituire un partito politico europeo. La dichiarazione[5] è stata seguita da conferenze a Potsdam e Barcellona per lavorare sulla struttura del corpo giuridico a venire e sugli statuti.
Europa
[modifica | modifica wikitesto]Il Partito Pirata Europeo è l'organizzazione europea che unisce i partiti pirata nei Paesi dell'Unione europea. Fondato nel 2013 ha come scopo la collaborazione dei vari partiti pirata nell'ambito delle attività nell'Unione europea e la partecipazione alle elezioni europee in un'unica lista.
Membri
[modifica | modifica wikitesto]Attuali
[modifica | modifica wikitesto]Al 2020, l'Internazionale dei Partiti Pirata include 38 membri (quelli con seggi nel Parlamento europeo, nazionale o regionale, sono indicati in grassetto)[6]:
Osservatori[6]
[modifica | modifica wikitesto]- Partito di Internet serbo;
- Pirati senza Frontiere;
- Partito Pirata di Berlino;
- Besti Flokkurinn (Islanda);
- Partito Pirata della Bavaria;
- Partito Pirata della Florida;
- Partito Pirata di Hesse;
- Partito Pirata di La Rioja (Spagna);
- Partito Pirata della Bassa Sassonia;
- Partito Pirata di New York;
- Partito Pirata della Renania Settentrionale-Westfalia;
- Partito Pirata di Potsdam;
- Giovani Pirati di Germania;
- Giovani Pirati di Svezia (Ung Pirat);
- Partito Pirata del Tirolo.
Ex membri[6]
[modifica | modifica wikitesto]- Partito Pirata irlandese (rimosso nel 2012[31]);
- Partito Pirata australiano (ha abbandonato PPI nel 2015);
- Partito Pirata del Regno Unito (ha abbandonato PPI nel 2015);
- Partito Pirata islandese (6 seggi in Parlamento, ha abbandonato PPI nel 2015);
- Partito Pirata canadese (ha abbandonato PPI nel 2016);
- Partito Pirata serbo (sciolto nel 2017);
- Partito Pirata danese (sciolto nel 2017).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The Pirate International is born | Presseurop – English, su web.archive.org, 2 gennaio 2011. URL consultato il 16 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2011).
- ^ a b Non-Governmental Organizations Committee Recommends Economic and Social Council Grant Special Status to 14 Entities, Postpones Action on 53 Others | Meetings Coverage and Press Releases, su un.org. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ a b European Pirate Platform 2009 | Piratpartiet, su web.archive.org, 8 settembre 2010. URL consultato il 16 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2012).
- ^ a b Uppsala-Deklaration – Piratenwiki, su wiki.piratenpartei.de. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ (EN) News, su European Pirate Party. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ a b c (EN) Pirate Parties | Pirate Parties International, su pp-international.net. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ Salvo ove indicato diversamente.
- ^ a b Résultats chiffrés[2] | Elections 2019, su elections2019.belgium.be. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ a b Central Electoral Commission B&H, su izbori.ba. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ a b TSE - Divulgação de Resultados de Eleições, su divulga.tse.jus.br. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ a b c Парламентарни избори :: Парламентарни избори 2017, su results.cik.bg. URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ ועדת הבחירות המרכזית לכנסת ה-21 | תוצאות ארצי��ת, su votes21.bechirot.gov.il. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2019).
- ^ You can make new party "PPJ" (日本海賊党) and register海賊党花見atベルリン|freedom in Cyber Space! Join us the unified PPJp!, su web.archive.org, 29 maggio 2014. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
- ^ (JA) 日本放送協会, 参院選 2019 | 参議院選挙 | NHK選挙WEB, su nhk.or.jp. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ elections kazakhstan, su election.kz. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2016).
- ^ elections 2020 south korea, su info.nec.go.kr. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2012).
- ^ sv2018.cvk.lv, https://sv2018.cvk.lv/pub/ElectionResults . URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ (FR) Elections législatives 2018 : Résultats officieux, su elections.public.lu. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ elections.ma, http://www.elections.ma/elections/legislatives/resultats.aspx . URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ (NL) Kiesraad, Kerngegevens Tweede Kamerverkiezing 2017 - Rapport - Kiesraad.nl, su kiesraad.nl, 21 marzo 2017. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ a b NEW ZEALAND ELECTION RESULTS, su electionresults.govt.nz. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ Valgresultat.no, su valgresultat.no. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ (PL) Wybory do Sejmu i Senatu Rzeczypospolitej Polskiej 2019 r., su sejmsenat2019.pkw.gov.pl. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ elections portugal 2019 (PDF), su cne.pt.
- ^ elections in romania (PDF), su parlamentare2016.bec.ro.
- ^ Сведения о проводящихся выборах и референдумах, su vybory.izbirkom.ru. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2017).
- ^ volitve.gov.si, http://volitve.gov.si/dz2018/#/rezultati . URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ elections spain, su infoelectoral.mir.es. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2021).
- ^ federal elections results switzerland, su opendata.swiss. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2019).
- ^ (UK) Електоральна пам'ять, su ukr.vote. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2021).
- ^ PPI CoA/PPI CoA Ruling 2012-4 - pp International, su web.archive.org, 25 marzo 2014. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Internazionale dei Partiti Pirata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su pp-international.net.
- Pirate Times, su piratetimes.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305167859 · LCCN (EN) no2015045626 · GND (DE) 1041425880 |
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