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Metropolia di Salonicco

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La cattedrale di Tessalonica, dedicate a San Gregorio Palamas.
Sant'Aristarco, il primo vescovo di Tessalonica.
La basilica di Santa Sofia, che fu cattedrale latina della città dagli inizi del XIII secolo.
Il monastero di Latomos.

La metropolia di Salonicco (in greco Ιερά Μητρόπολης Θεσσαλονίκης?, Ierá Mitrópolīs Thessalonikis) è una diocesi del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia, con sede a Salonicco, dove si trova la cattedrale di San Gregorio Palamas.

Dal 9 ottobre 2023 il metropolita è Philotheus

La metropolia di Salonicco comprende il comune di Salonicco, i distretti di Evangelistria e Agios Pavlos del comune di Neapoli-Sykies e parte del comune di Pylaia-Chortiatis.

A Salonnico si trova la cattedrale di San Gregorio Palamas e altre chiese storiche, tra cui la basilica di Santa Sofia (VIII secolo), la chiesa dei Santi Apostoli (XIV secolo) e la chiesa di San Demetrio.

Tra i principali monasteri della metropolia si possono ricordare il monastero di Latomos, il monastero di Sant'Anastasia e il monastero di Vlatades.

Dal punto di vista canonico, la metropolia fa parte del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Tuttavia, trovandosi in territorio greco, la gestione pastorale è affidata alle cure dell'arcivescovo di Atene e della Chiesa di Grecia.

Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Tessalonica.

La città di Tessalonica (in italiano: Salonicco) fu sede di un'antichissima comunità cristiana, le cui origini risalgono alla predicazione dell'apostolo Paolo. Il libro degli Atti degli Apostoli racconta che san Paolo giunse in Grecia accompagnato da due discepoli, entrambi macedoni, Aristarco e Caio (cfr. At. 19,29[1] e At. 27,2[2]). La tradizione considera questi due discepoli come i primi vescovi della comunità cristiana di Tessalonica.

A partire dal IV secolo, con l'affermarsi del cristianesimo, la città, che era la capitale della provincia romana della Macedonia Prima, divenne sede metropolitana. Come tutte le sedi episcopali della prefettura dell'Illirico, l'arcidiocesi di Tessalonica era parte del patriarcato di Roma. Nel IV/V secolo, Tessalonica è elevata al rango di vicariato, e i loro metropoliti divennero rappresentanti del vescovo di Roma in tutto l'Illirico. In seguito, a partire dalla metà circa dell'VIII secolo,[3] Tessalonica e tutta la prefettura fu sottoposta dagli imperatori al patriarcato di Costantinopoli.

Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), la sede di Tessalonica appare al 16º posto nell'ordine gerarchico delle metropolie del patriarcato di Costantinopoli e le sono attribuite 12 diocesi suffraganee: Citro, Berrea, Dragobizia, Serbia e Cassandria, Campania, Petra, Ercula[4], Gerisso, Lite, Licostomio o Tessalia Tempe, Bardariota.[5] In realtà in origine le suffraganee di Tessalonica erano molte di più, ma la maggior parte di queste scomparve dopo l'occupazione e la fondazione del primo impero bulgaro nel 681: tra queste le diocesi di Bargala, Diu, Dobero, Edessa, Eraclea, Parecopoli e Stobi, delle quali non sono più menzionati vescovi dopo il VII secolo.

Tessalonica è una delle poche chiese ortodosse delle quali è stato conservato il Synodicon, testo di carattere storico-dogmatico ad uso liturgico, dove, in particolari occasioni e feste dell'anno, si leggevano pubblicamente i nomi degli antichi vescovi della propria sede di appartenenza e si anatematizzavano gli eretici dell'ortodossia. Il Synodicon di Tessalonica contiene i nomi di 65 vescovi dall'VIII al XV secolo.

In occasione della Quarta crociata, Tessalonica fu conquistata dai crociati che fondarono il regno di Tessalonica, il feudo più grande dell'Impero Latino, che occupava gran parte della Grecia settentrionale e centrale. Venne di conseguenza istituita una sede arcivescovile di rito latino, che sopravvisse per pochi anni. Infatti nel 1224 la città venne conquistata da Michele Ducas, il despota greco d'Epiro, mentre nel 1246 venne ripresa dall'Impero Bizantino.

Quando i greci ripresero possesso della loro città, fecero della chiesa di Santa Sofia, che era stata la cattedrale dei Latini, la loro nuova cattedrale fino alla sua trasformazione in moschea nel 1523 o 1525.[6]

Nel corso dei secoli successivi Tessalonica ha perso tutte le sue diocesi suffraganee, o perché unite alla sede metropolitana o perché elevate al rango di metropolia.

Cinque metropoliti di Salonicco furono eletti patriarchi di Costantinopoli e uno patriarca di Alessandria.

Cronotassi dei vescovi, arcivescovi e metropoliti

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Epoca romana e bizantina

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  • Sant'Aristarco † (I secolo)
  • San Caio † (I secolo)
  • Achille †
  • Alessandro † (prima del 325 - dopo il 335)
  • Giovanni I †
  • Aezio † (prima del 343/344)
  • Eremio † (menzionato nel 355)
  • Sant'Ascolio † (prima del 374 - circa 383 o 384 deceduto)
  • Sant'Anisio † (circa 383 o 384 - 30 dicembre 406 o 407 deceduto)
  • Rufo † (407 o 408 - inizio del 434 deceduto)
  • Anastasio I † (seconda metà del 434 - circa settembre 451 deceduto)
  • Euxiteo † (circa ottobre 451 - dopo il 458)
  • Anonimo † (menzionato nel 479)
  • Andrea † (prima di luglio 482 - dopo il 497 o 499)
  • Doroteo † (prima del 515 - dopo il 520)
  • Aristide † (menzionato nel 535)
  • Elia † (menzionato nel 553)
  • Taleleo † (seconda metà del VI secolo)
  • Eusebio † (prima del 597 - dopo il 603)[7]
  • San Giovanni II † (prima metà del VII secolo)
  • Paolo I † (menzionato nel 649)
  • Giovanni III † (prima del 680 - dopo il 681)
  • Pietro I † (menzionato nel 688/689)[8]
  • Sergio † (menzionato nel 690 circa)
  • Anonimo † (menzionato nel 718)
  • Pietro II †[9]
  • Anastasio II †
  • Teofilo † (menzionato nel 787)
  • Tommaso † (prima del 797 - dopo l'806)
  • San Giuseppe † (? - 809 deposto)
  • Giovanni IV † (809 - circa 811)
  • San Giuseppe † (circa 811 - 815 deposto) (per la seconda volta)
  • Teodoro I † (815 - circa 830)
  • San Giuseppe † (circa 830 - 15 luglio 832 deceduto) (per la terza volta)
  • Giovanni V †
  • Leone il Filosofo † (marzo o aprile 840 - primavera 843 deposto)
  • Antonio † (primavera 843 - 2 novembre 843 deceduto)
  • Sisinnio †
  • Stefano †
  • San Basilio † (menzionato nell'862)
  • Paolo II †
  • Plotino †
  • Eutimio I †
  • Teodoro II † (documentato dall'866 all'879)
  • Sergio †
  • Neofito †
  • Paolo III † (menzionato a marzo 880)[10]
  • Gregorio ? † (menzionato in agosto 882)[11]
  • Metodio † (prima dell'886 - 889 o 890 deceduto)
  • Giovanni VI † (menzionato il 3 agosto 893)[12]
  • Giovanni VII † (dopo il 901)[13]
  • Basilio † (primo quarto del X secolo)[14]
  • Simeone †
  • Eutimio II †
  • Gregorio †
  • Giacomo †[15]
  • Niceta di Maronea †
  • Giorgio †
  • Teofane † (prima del 1031 - circa 1037/1038 deposto)
  • Prometeo † (1038 - ?)[14]
  • Romano † (XI secolo)[16]
  • Michele †
  • Michele il Sincello † (menzionato nel 1071)
  • Teodulo † (prima del 1086 - dopo il 1107)
  • Eufemiano †
  • Michele Choumnos † (menzionato nel 1122)
  • Manuele †
  • Niceta di Mitilene † (menzionato nel 1133)
  • Costantino †
  • Leone †
  • Romano †
  • Basilio di Acrida † (circa 1145 - dopo il 1160)
  • Michele †
  • Costantino † (prima del 1169 - circa 1174/1175 deceduto)
  • Eustazio † (circa 1174/1175 - circa 1194 deceduto)
  • Giovanni †
  • Costantino Mesopotamites † (menzionato nel 1198)[17]
  • Crisante †[14]
  • Costantino Mesopotamites † (circa 1204 - circa 1222/1223 deposto) (per la seconda volta)
  • Nicola ? †[14]
  • Giuseppe † (circa 1232 - 1235)
  • Basilio †
  • Manuele Disypatos † (? - gennaio 1261 deposto)
  • Gioannizio Cydonès † (circa 1261 - 1260)[14]
  • Ignazio I † (menzionato nel 1285)
  • Giacomo † (prima del 1295 - dopo il 1299)[19][20]
  • Malachia † (circa 1305 - 1310)[14][21]
  • Geremia † (prima del 1315 - dopo il 1322)
  • Gregorio Koutalès † (? - 9 dicembre 1334 deceduto)
  • Ignazio Glabas † (ottobre 1336 - circa 1342 deceduto)
  • Macario † (circa luglio 1342 - 1344)
  • Giacinto † (metà del 1345 - maggio 1346)[14][21]
  • Gregorio Palamas † (maggio/agosto 1347 - fine 1360 deceduto)
  • Antonio † (marzo 1363[22] - dopo marzo 1371)
  • Doroteo † (metà circa del 1371 - 1379 deceduto)
  • Isidoro Glabas † (prima di settembre 1379 - gennaio 1396 deceduto)
  • Gabriele † (1397 - 1416/1419 deceduto)
  • Simeone † (1416/1419 - circa settembre 1429 deceduto)

Epoca ottomana

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Epoca moderna

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  • Gennadio Alexiadis † (22 maggio 1912 - 17 marzo 1951 deceduto)
  • Pantaleone Papageorgiou † (25 marzo 1951 - 28 febbraio 1968 deposto)
  • Leonidas Paraskevopoulos † (24 marzo 1968 - 13 luglio 1974 dimesso)
  • Pantaleone Chrysofakis † (13 luglio 1974 - 9 luglio 2003 deceduto)
  • Antimo Rousas (26 aprile 2004 - 13 settembre 2023 dimesso)
  • Philotheus Theocharis, dal 9 ottobre 2023
  1. ^ At. 19,29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ At. 27,2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Raymond Janin, L'Église latine à Thessalonique de 1204 à la conquête turque, in Revue des études byzantines, anno 1958, volume 16, n° 16, p. 206.
  4. ^ Indicata come Ardamerio in alcune Notitiae.
  5. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi, 1981, pp. 278-279, nnº 296-308.
  6. ^ Janin, L'Église latine à Thessalonique de 1204 à la conquête turque, in Revue des études byzantines, p. 212.
  7. ^ Bulletin de correspondance hellénique. Supplément, 8 (1983), p. 91.
  8. ^ (FR) Travaux et Mémoires, 5, 1973, pp. 156-159, nº 8.
  9. ^ Pietro è il primo vescovo documentato dal Synodicon della Chiesa di Tessalonica.
  10. ^ La presenza di così tanti vescovi in pochi anni è spiegata da L. Petit con lo scisma presente nel patriarcato di Costantinopoli tra i due patriarchi Fozio e Ignazio I, che può aver generato due gerarchie rivali.
  11. ^ Questo vescovo è menzionato da Petit in Nouveaux évêques de Thessalonique (pp. 292-293), ma è assente nel Synodicon. Un vescovo di nome Gregorio è menzionato nel Synodicon, ma nel X secolo.
  12. ^ Petit, Nouveaux évêques de Thessalonique, p. 293.
  13. ^ Il Synodicon distingue due vescovi di nome Giovanni, mentre gli autori Petit e Chatziantoniou ne fanno un solo vescovo.
  14. ^ a b c d e f g h Vescovo assente nel Synodicon di Tessalonica.
  15. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., vol. V/1, Paris, 1963, nº 454.
  16. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., vol. V/1, Paris, 1963, nº 455.
  17. ^ Il 1198 è probabilmente l'anno in cui Costantino Mesopotamites divenne metropolita di Tessalonica; lo stesso anno, o l'anno successivo, fu deposto e sostituito da Crisante, di cui non si conosce nulla.
  18. ^ Vescovo imposto dai Bulgari, conquistatori della regione.
  19. ^ a b Petit, Nouveaux évêques de Thessalonique, p. 295.
  20. ^ (FR) Denise Papachryssanthou, Hiérissos, métropole éphémère au XIVe siècle, Travaux et Mémories, 4, 1970, pp. 395-396.
  21. ^ a b Vescovo inserito da Chatziantoniou nella sua cronotassi, assente in Petit.
  22. ^ Eletto metropolita di Cesarea, non poté prendere possesso della sede e fu trasferito allora a Tessalonica. Cf. (ELDE) Registrum Patriarchatus Constantinopolitani 1350-1363, Corpus Fontium Historiae Byzantinae, vol. 19/3, Wien, 2001, pp. 592-596.
  23. ^ a b c d e Petit, Nouveaux évêques de Thessalonique, p. 297.
  24. ^ Petit, Nouveaux évêques de Thessalonique, pp. 297-298.
  25. ^ a b Petit, Nouveaux évêques de Thessalonique, p. 298.
  26. ^ Il 20 dicembre 1884 è eletto metropolita di Derco.
  27. ^ Il 23 febbraio 1895 è eletto metropolita di Lero, Calimno e Stampalia.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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