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Missione di monitoraggio dell'Unione europea

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La missione di monitoraggio dell'Unione europea (EUMM)[1][2], è una missione operativa della UE, dispiegata nei Balcani Occidentali e in Georgia.

Fu creata a seguito degli Accordi di Brioni del 7 luglio 1991 come "missione di monitoraggio della Comunità europea" o (ECMM)[3] ovvero, al fine di monitorare i confini, le relazioni inter-etniche, gli spostamenti dei rifugiati e gli sviluppi politici e di sicurezza nell'area già iugoslava dei Balcani occidentali

Il programma EUMM opera all'interno della Politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'Unione europea. Dal 22 dicembre 2000 la missione ha assunto il nome di European Union Monitoring Mission.[4]

Dal 2008, la sua area geografica di dispiegamento si è allargata alla Georgia.

L'EUMM nei Balcani Occidentali

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L'EUMM ha iniziato ad operare nel giugno 1991 come ECMM. La missione era finanziata dalla Commissione europea, ed era costituita da 75 specialisti del campo. Il quartier generale era a Zagabria, e la sua area di operazioni includeva Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro, Albania e Repubblica di Macedonia.

Il 7 gennaio 1992 a Produte, non lontano da Novi Marof, sui cieli tra Varaždin e Zagabria nell'estremo nord della Croazia e nei pressi del confine con Slovenia e Ungheria, quattro militari italiani e un francese rimasero uccisi a seguito all'abbattimento dell'elicottero AB-205 dell'Aviazione Leggera dell'Esercito sul quale volavano impegnati per conto dell'ECMM, da parte di una coppia di MiG-21 di cui uno pilotato dal maggiore Emir Šišić (autore materiale dell'abbattimento). Nella battaglia aerea rimase coinvolto anche un altro elicottero dell'ALE, che riuscì ad evitare il fuoco iugoslavo e ad atterrare indenne in una radura. L'episodio è conosciuto come eccidio di Podrute.

Segnaletica EUMM a Gori

L'EUMM in Georgia

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A seguito della seconda guerra in Ossezia del Sud dell'agosto 2008, l'UE ha deciso il 15 settembre 2008 di dispiegare una missione di monitoraggio in Georgia. La missione, composta da più di 200 specialisti, conduce ispezioni di routine all'interno della zona di missione (Georgia, Ossezia del Sud e Abcasia), per contribuire al ristabilimento e alla normalizzazione dell'area. I suoi compiti includono l'osservazione del rispetto dei diritti umani e dell'accordo in sei punti stabilito dall'accordo Russia-Georgia del 12 agosto 2008. L'EUMM ha operato in stretto coordinamento con le missioni già attivate nel Paese dall'OSCE e dall'ONU (United Nations Observer Mission in Georgia - UNOMG). Alla missione, iniziata il 1º ottobre 2008, hanno partecipato 26 Paesi membri dell'Unione Europea. Il 30 dicembre 2011, tutto il personale italiano impiegato nell'operazione ha fatto rientro in Patria ed è terminato il contributo nazionale.

  1. ^ Cfr. il decreto legge del 28 dicembre 2001 all'art.14-bis, comma 1
  2. ^ La missione è anche nota come European Union Monitoring Mission (EUMM)
  3. ^ Altresì nota anche come European Community Monitor Mission (ECMM)
  4. ^ (EN) European Union Special Representative in Bosnia and Herzegovina Archiviato il 29 dicembre 2006 in Internet Archive. - European Union Monitoring Mission Archiviato il 12 marzo 2007 in Internet Archive.
  • (DE) Wolfgang Tiede and Jakob Schirmer: "Die rechtlichen Grundlagen der Überwachungsmission der Europäischen Union in Georgien (EUMM)" ("The legal basis of the European Union Monitoring Mission in Georgia (EUMM)" in Osteuropa-Recht (OER)) 2008 (German Law Journal), (December 2009) vol. 4, pp. 403–413.

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