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Our Prayer

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Our Prayer
ArtistaThe Beach Boys
Autore/iBrian Wilson
GenerePop barocco
Pubblicazione originale
Incisione20/20
Data1969
EtichettaCapitol Records
Durata1:07
Our Prayer / Gee
ArtistaBrian Wilson
Autore/iBrian Wilson, William Davis/Morris Levy
GenerePop barocco
Doo-wop
Pubblicazione originale
IncisioneBrian Wilson Presents Smile
Data2004
EtichettaNonesuch Records
Durata2:09
Our Prayer
ArtistaThe Beach Boys
Autore/iBrian Wilson
GenerePop barocco
Pubblicazione originale
IncisioneThe Smile Sessions
Data2011
EtichettaCapitol Records
Durata1:05

Our Prayer è un brano musicale corale a cappella incluso nell'album 20/20 del gruppo musicale statunitense The Beach Boys, pubblicato dalla Capitol Records nel febbraio 1969. Il brano era stato inizialmente composto da Brian Wilson per il progetto Smile che avrebbe dovuto vedere la luce nel 1967 come seguito di Pet Sounds. A causa della cancellazione dello stesso, venne poi rielaborato dagli altri membri del gruppo senza il coinvolgimento di Wilson. Come artista solista, Wilson ri-registrò il brano per l'inclusione nel suo album Brian Wilson Presents Smile del 2004, sua personale versione di Smile, in medley con lo standard doo-wop Gee del 1953. Infine, nel 2011 la versione originale di Our Prayer dei Beach Boys è stata pubblicata all'interno del cofanetto antologico The Smile Sessions,

A proposito del brano, i professori John Covach e Graeme M. Boone hanno scritto: "Uno squisito esercizio di virtuosità armonica, Our Prayer ha permesso ai Beach Boys di mostrare ancora una volta le loro capacità vocali e le influenze stilistiche dimostrate in precedenza in canzoni come Their Hearts Were Full of Spring".[1]

«Ero seduto al piano pensando alla musica sacra. Cercavo alcuni accordi semplici ma commoventi. Più tardi mi misi a comporre Our Prayer dividendola in sezioni. I ragazzi erano entusiasti dell'arrangiamento. L'ho insegnato loro a pezzi, come faccio di solito. La purezza della fusione delle voci ha fatto sentire spirituali gli ascoltatori. Ero decisamente appassionato di musica gospel rock.»

Senza alcun testo, il pezzo eseguito a cappella avrebbe dovuto essere incluso come traccia d'apertura dell'album Smile. Come spiegato dallo storico dei Beach Boys Peter Reum: «Brian voleva che Our Prayer fosse il primo pezzo del disco, un'invocazione spirituale per Smile.[2] Il titolo potrebbe essere un riferimento al brano pop tradizionale My Prayer del 1939, scritto da Georges Boulanger e Jimmy Kennedy. Discutendo di Our Prayer, il giornalista musicale Paul Williams dichiarò:

«È un meraviglioso inizio senza parole per un disco che per la maggior parte usa le parole nello stesso modo in cui usa archi e tastiere, per il loro suono. Ciò è in netto contrasto con Pet Sounds, dove la maggior parte delle canzoni ha titoli e testi che evocano situazioni e sentimenti specifici. Il "radicalismo" sperimentale di Smile inizia qui e si concentra sul fatto che è astratto, mentre tutti i precedenti dischi dei Beach Boys e la maggioranza delle canzoni rock and roll sono concrete nelle loro immagini. Hanno un testo che generalmente racconta una storia.»

Wilson doveva incidere rapidamente Our Prayer e finire la traccia il più presto possibile in modo da potersi concentrare sulla registrazione dell'altro materiale di Smile, la cui uscita era stata programmata per il gennaio 1967, come promesso alla Capitol Records. Tuttavia, Smile venne abbandonato e la traccia rimase inutilizzata per diversi mesi. Il brano fu infine pubblicato insieme a Cabinessence, altro brano di Smile, nel loro album del 1969 20/20, anche se con alcune sovraincisioni vocali aggiunte senza il benestare di Brian. La traccia vocale principale fu registrata alla fine del 1966, mentre le voci aggiuntive furono registrate due anni dopo nei Capitol Records Studios.[4]

Esecuzioni dal vivo

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I Beach Boys non eseguirono il pezzo dal vivo fino al loro 50th anniversary Reunion Tour; durante il concerto del 24 giugno 2012, Our Prayer fu eseguita come introduzione di Heroes and Villains.

The Beach Boys

Campionamenti

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  • 2013 – Odesza, Keep Her Close, My Friends Never Die
  1. ^ Graeme M. Boone, a cura di John Covach & Graeme M. Boone, Understanding Rock: Essays in Musical Analysis, 1997, Oxford University Press, New York, pag. 51, ISBN 0195100050.
  2. ^ a b David Leaf. Note di copertina di Friends / 20/20, The Beach Boys [CD Liner], Capitol Records, 1990.
  3. ^ Paul Williams, Back to the Miracle Factory, Tom Doherty Associates, 2010, pag. 84, ISBN 978-1-4299-8243-6.
  4. ^ Keith Badman, The Beach Boys: The Definitive Diary of America's Greatest Band, on Stage and in the Studio, Backbeat Books, 2004, pag. 387, ISBN 978-0-87930-818-6.
  5. ^ http://smileysmile.net/board/index.php/topic,23664.msg569951.html#msg569951
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