Tranvia Marengo-Mandrogne
Tranvia Marengo-Mandrogne | |
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Inizio | Spinetta Marengo |
Fine | Mandrogne |
Inaugurazione | 1882 |
Chiusura | 1933 |
Gestore | S.A. delle Tramvie a Vapore della Provincia di Alessandria (1898-1933) |
Vecchi gestori | Domenico Bellisomi (1882) Ulrico Geisser e Compagni (1882-1888) Angelo Bello (1888-1898) |
Lunghezza | 8,650 km |
Tipo | tranvia extraurbana |
Mezzi utilizzati | tram a cavalli (1888-1898) locomotive tranviarie a vapore e rimorchi (1882-1888 e 1898-1933) |
Scartamento | 1.445 mm |
Mappa | |
Trasporto pubblico | |
La tranvia Marengo-Mandrogne era una linea tranviaria interurbana che collegava le località di Marengo e Mandrogne dal 1882 al 1933.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La linea nacque come diramazione, richiesta da parecchi influenti abitanti di Mandrogne e Cascinagrossa, della tranvia Alessandria-Sale. L'autorizzazione ministeriale per la costruzione di una tranvia a trazione meccanica fu concessa nel 1881[1] al cavalier Domenico Bellisomi, il quale aveva costruito insieme a Ercole Belloli le tranvie Alessandria-Casale e Alessandria-Sale.
Il 13 aprile 1882 Bellisomi cedette la concessione alla ditta Geisser & C. di Torino, come pagamento di un debito contratto da Bellisomi verso quest'ultima società[2]. Due anni dopo la città di Alessandria iniziò una lite con la ditta Geisser che durò sino al 1888, quando il comune rilevò la linea: il successivo 17 settembre fu stipulata una nuova convenzione (della durata di nove anni, rinnovabili) con lo spinettese Angelo Bello per gestire la linea con trazione a cavalli[3].
I rapporti tra Bello e il comune di Alessandria furono tesi, in quanto il concessionario della tranvia richiedeva continui aumenti del sussidio annuale, passato tra il 1889 e il 1892 da 500 a 1250 lire[4]. Nel 1896 il comune di Alessandria presentò alla belga Società Anonima delle Tramvie a Vapore della Provincia di Alessandria, gestore sin dal 1881 delle tranvie Alessandria-Casale e Alessandria-Sale, uno schema di convenzione per l'esercizio della tranvia Marengo-Mandrogne con trazione a vapore; unico problema da superare risultava l'attraversamento della ferrovia Alessandria-Piacenza a Spinetta[5]. Risolto il problema dell'attraversamento ferroviario, la convenzione fu firmata il 29 gennaio 1898, e la linea fu inaugurata il successivo 2 ottobre[6].
Col passare del tempo la linea, così come le altre tratte esercite dalla "Belga", non fu più in grado di soddisfare i bisogni delle popolazioni locali, offrendo un servizio sempre più scadente. La linea chiuse il 7 novembre 1933, sostituita da autobus della Società Autotrasporti Alessandria (SAA)[7]; rimase in servizio come raccordo merci il breve tratto tra lo zuccherificio di Spinetta Marengo e la stazione di Spinetta, attivo sino agli anni cinquanta[8]. Il restante tratto della linea fu smantellato a partire dal 1936[9].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Percorso | ||||||||
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per Alessandria | |||||||
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0,000 | Marengo | ||||||
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per Sale | |||||||
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ferrovia Alessandria-Piacenza | |||||||
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1 | Spinetta | ||||||
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3 | Bettale | ||||||
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5 | Litta Parodi | ||||||
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6 | Cascinagrossa | ||||||
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8,650 | Mandrogne |
La linea tranviaria era a binario singolo a scartamento ordinario di 1445 mm, interamente in sede promiscua. Si sviluppava per 8,650 km. Il raggio di curvatura era di 30 metri, la pendenza massima del 12 per mille. I convogli potevano toccare una velocità massima di 20 km/h[10].
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]La stazione di diramazione di Marengo risultava in comune con la tranvia per Sale; attraversata la ferrovia Alessandria-Piacenza si toccavano le località di Spinetta, Bettale, Litta Parodi e Cascinagrossa prima di raggiungere il capolinea di Mandrogne.
Nel 1913 fu inaugurato un binario di raccordo tra la linea e la Società Italiana "Marengo" di Spinetta, attiva nella lavorazione del rame[11].
Materiale rotabile
[modifica | modifica wikitesto]Sulla tranvia prestarono servizio locomotive a vapore di tipo tranviario.
Il parco rotabili della "Belga", impiegato promiscuamente su tutte le linee sociali, risultava composto tra il 1927 e il 1930 da dodici locomotive a vapore, 31 rimorchiate a due assi e 70 carri merci[12].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 12
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 15
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 16
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 17
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 21
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 22
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 566
- ^ Storia-Economia, su comune.sale.al.it, http://www.comune.sale.al.it. URL consultato il 28 luglio 2014.
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 33
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 764
- ^ Messina, Ricci, Gandini, op. cit., p. 27
- ^ Ogliari, Sapi, op. cit., vol. 9, p. 765
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Ogliari, Franco Sapi, Scintille tra i monti. Storia dei trasporti italiani, 8 e 9. Piemonte-Valle d'Aosta, Milano, 1968.
- Orazio Messina, Valentino Ricci, Marco Gandini, Storia dei trasporti alessandrini (PDF), Alessandria, SOGED-ATM, 1998. URL consultato il 2 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Linee tranviarie italiane
- Rete tranviaria di Alessandria
- Spinetta Marengo
- Litta Parodi
- Cascinagrossa
- Mandrogne
- Tranvia Alessandria-Sale
- Tranvia Alessandria-Casale Monferrato
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tranvia Alessandria-Mandrogne
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La tramvia astese-monferrina nella tradizione popolare del territorio, su isral.it.
- Mappa, su openstreetmap.org.