Yair Lapid
Yair Lapid יָאִיר לַפִּיד | |
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Yair Lapid nel 2022 | |
Leader dell'opposizione | |
In carica | |
Inizio mandato | 29 dicembre 2022 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Benjamin Netanyahu |
Durata mandato | 17 maggio 2020 – 13 giugno 2021 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Shelly Yachimovich |
Successore | Benjamin Netanyahu |
Primo ministro di Israele | |
Durata mandato | 1º luglio 2022 – 29 dicembre 2022 |
Presidente | Isaac Herzog |
Predecessore | Naftali Bennett |
Successore | Benjamin Netanyahu |
Primo ministro supplente di Israele | |
Durata mandato | 13 giugno 2021 – 1º luglio 2022 |
Presidente | Reuven Rivlin Isaac Herzog |
Capo del governo | Naftali Bennett |
Predecessore | Benny Gantz |
Successore | Naftali Bennett |
Ministro degli affari esteri | |
Durata mandato | 13 giugno 2021 – 29 dicembre 2022 |
Capo del governo | Naftali Bennett se stesso |
Predecessore | Gabi Ashkenazi |
Successore | Eli Cohen |
Copresidente di Blu e Bianco | |
Durata mandato | 2019 – 2020 |
Contitolare | Benny Gantz |
Predecessore | carica creata |
Ministro delle finanze | |
Durata mandato | 18 marzo 2013 – 2 dicembre 2014 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Yuval Steinitz |
Successore | Benjamin Netanyahu (ad interim) Moshe Kahlon |
Presidente di Yesh Atid | |
In carica | |
Inizio mandato | 1º maggio 2012 |
Predecessore | carica creata |
Membro della Knesset | |
In carica | |
Inizio mandato | 5 febbraio 2013 |
Legislatura | XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV |
Gruppo parlamentare | Yesh Atid (2013–2019) Blu e Bianco (2019–2020) Yesh Atid (2020–) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Yesh Atid |
Università | Università Bar-Ilan |
Professione | Giornalista, scrittore, attore |
Yair Lapid, in ebraico יָאִיר לַפִּיד (Tel Aviv, 5 novembre 1963), è un giornalista, scrittore e politico israeliano, primo ministro di Israele dal 1º luglio al 29 dicembre 2022.
Dal 2021 al 2022 è stato vice primo ministro e ministro degli affari esteri nel governo Bennett-Lapid e in precedenza ha ricoperto anche le cariche di ministro delle finanze nel governo Netanyahu III tra il 2013 e il 2014 e leader dell'opposizione dal 2020 al 2021 e dal 2023.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Yair Lapid è figlio del giornalista e politico Yosef "Tommy" Lapid e della scrittrice Shulamit Lapid.[1] È sposato con la giornalista Lihi Lapid[2], ha tre figli e vive a Ramat Aviv Gimmel, un quartiere a Tel Aviv.[3][4]
Attività giornalistica e televisiva
[modifica | modifica wikitesto]Lapid iniziò la sua carriera giornalistica come corrispondente militare per il settimanale dell'esercito israeliano "Ba-Mahaneh" ("Nell'accampamento")[5]. Ha scritto anche per il quotidiano governativo "Maariv". Nel 1988 è nominato direttore del quotidiano locale di Tel Aviv, pubblicato dal gruppo Yedioth Ahronoth. Nel 1991 ha cominciato a curare una rubrica settimanale nel supplemento di fine settimana prima per il Maariv e in seguito per il Yedioth Ahronoth. Il titolo della rubrica ("Dove sono i soldi?") è poi diventato lo slogan della sua campagna elettorale.[4]
Nel 1994 inizia a condurre un talk-show sul primo canale della televisione israeliana, che va in onda ogni venerdì. Sempre nel 1994 interpreta un ruolo nel film israeliano "Il canto della sirena". Ha presentato un altro talk show nel terzo canale della TV israeliana e dal 1999 un altro sul secondo canale. Ha pubblicato sette libri e sceneggiato una serie televisiva chiamata "War Room" trasmessa sul secondo canale nel 2004. Nel 2005 Lapid è stato votato come 36° più importante personaggio israeliano di sempre in un sondaggio realizzato dal canale giornalistico web israeliano Ynet.[6]
A gennaio del 2008, Lapid ha condotto "Ulpan Shishi" ("Venerdì in studio") il settimanale di informazione del secondo canale che va in onda ogni venerdì notte. Nello stesso anno il Cameri Theater ha messo in scena la sua commedia d'esordio, "L'età giusta per amare".
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]L'8 gennaio 2012 Lapid ha annunciato la sua intenzione di abbandonare la carriera giornalistica per dedicarsi alla politica attiva.[7] Il 30 aprile 2012 Lapid fonda ufficialmente il suo partito, lo "Yesh Atid" (in ebraico: יש עתיד, letteralmente "C'è un futuro").[8] L'iniziativa coincide con l'immediata vigilia delle elezioni politiche israeliane che erano previste per la fine del 2012.
Pochi giorni dopo la nascita del nuovo partito, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu diede vita a sorpresa a un governo di unità nazionale, che sembrò ritardare la partecipazione del partito di Lapid alle elezioni sino alla fine del 2013. Ma a ottobre del 2012, a seguito della fuoriuscita del partito Kadima dalla coalizione guidata da Netanyahu che non voleva dare attuazione a una decisione della Suprema Corte che poneva fine all'esenzione dal servizio militare per gli ebrei ultra-ortodossi, Netanyahu annunciò che le elezioni si sarebbero tenute a fine gennaio del 2013, offrendo così allo Yesh Atid la prima occasione di competere dopo la sua fondazione. Le elezioni israeliane del 2013 hanno rappresentato un indiscutibile successo per il partito di Lapid, che ha conquistato 19 seggi alla Knesset, divenendo così il secondo partito per rappresentanza parlamentare e guadagnandosi un ruolo centrale nelle trattative per la formazione del nuovo governo israeliano, dopo che i risultati elettorali hanno segnato un pareggio (60 seggi per ciascun blocco) tra i partiti di destra e confessionali ebrei e quelli di centrosinistra e arabi.[9]
Alla fine di una lunga trattativa, che ha costretto il presidente israeliano Shimon Peres a concedere una proroga, lo Yesh Atid entra a far parte della maggioranza che sostiene il nuovo governo presieduto da Benjamin Netanyahu, che entra in carica il 18 marzo 2013. Lo stesso Lapid entra a far parte della compagine governativa come ministro delle Finanze,[10] dimettendosi un anno e mezzo più tardi, nel dicembre 2014.[11]
Nel maggio 2021 raggiunge un accordo con gli altri partiti di opposizione a Benjamin Netanyahu per la formazione di un governo di coalizione molto eterogeneo. Secondo lo stesso accordo, dopo due anni dal voto di fiducia Yair Lapid sarebbe subentrato a Naftali Bennett alla carica di primo ministro[12], cosa che tuttavia, per via della crisi di governo innescatasi nel maggio-giugno 2022, è stata anticipata al 1º luglio 2022 nel quadro di precedenti accordi governativi che prevedevano tale obbligo in caso di crisi parlamentari[13], sebbene il governo fosse diventato, ormai, di fatto dimissionario per via della recente approvazione di scioglimento della Knesset, il parlamento israeliano[14][15]. In conseguenza a ciò, Lapid avrebbe guidato un governo di transizione fino alle prossime elezioni del 1º novembre 2022[16].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In entering Israeli politics, Yair Lapid eyes force of socioeconomic protests, su jta.org. URL consultato il 31 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2013).
- ^ Labor targets undecided female voters via kids Archiviato il 26 febbraio 2013 in Internet Archive.
- ^ Is there a future for Yair Lapid?, Jerusalem Post
- ^ a b Charismatic Leader Helps Israel Turn Toward the Center, New York Times
- ^ Popular Israeli anchorman quits TV, joins politics, su cnsnews.com. URL consultato il 14 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
- ^ גיא בניוביץ', הישראלי מספר 1: יצחק רבין – תרבות ובידור, in Ynet, 20 giugno 1995. URL consultato il 10 luglio 2011.
- ^ Veteran Israeli anchor Yair Lapid leaves Channel 2 to enter politics, in Haaretz, 8 gennaio 2012. URL consultato l'8 gennaio 2012.
- ^ Lapid registers new party, 'Yesh Atid', in Jerusalem Post, 29 aprile 2012. URL consultato il 29 aprile 2012.
- ^ (EN) 19th Knesset to see Right, Left virtually tied, in ynet, 22 gennaio 2013. URL consultato il 22 gennaio 2013.
- ^ (EN) Ex-TV anchor Yair Lapid named as Israeli finance minister, in Reuters. URL consultato il 15 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2013).
- ^ (EN) Ilan Ben Zion, Netanyahu fires Lapid, Livni from ministerial posts, in The Times of Israel, 2 dicembre 2014.
- ^ Israele: l’ora di Bennett, su ISPI, 14 giugno 2021. URL consultato il 17 giugno 2021.
- ^ Israele ha un nuovo primo ministro, provvisorio, Il Post, 30 giugno 2022.
- ^ Davide Frattini, Israele al voto a novembre: è la quinta volta in tre anni e mezzo, Corriere della Sera, 30 giugno 2022.
- ^ Israele:si scioglie Knesset, alle urne il 1º novembre, ANSA, 30 giugno 2022.
- ^ (EN) Israel gets new PM as Netanyahu targets comeback, in BBC News, 30 giugno 2022. URL consultato il 30 giugno 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Yair Lapid
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yair Lapid
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (HE) Sito ufficiale, su yairlapid.org.il (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2012).
- יאיר לפיד (canale), su YouTube.
- (EN) Yair Lapid, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Yair Lapid, su Discogs, Zink Media.
- (EN) יאיר לפיד, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Yair Lapid, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Yair Lepid sul sito web della Knesset
Controllo di autorità | VIAF (EN) 320331 · ISNI (EN) 0000 0000 6659 7998 · LCCN (EN) n88241079 · GND (DE) 1099982863 · BNF (FR) cb155344441 (data) · J9U (EN, HE) 987007463139205171 |
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