Vai al contenuto

Ippodamia (figlia di Enomao)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ippodamia
Ippodamia
Nome orig.Ἱπποδάμεια
Caratteristiche immaginarie
Specieprincipessa di Pisa
Sessofemmina

Ippodamia (in greco antico: Ἱπποδάμεια?, Hippodàmeia) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Enomao re di Pisa.

La leggenda narra di una figura di tale bellezza che il padre, geloso e innamorato di lei, non voleva separarsene per alcun motivo. Secondo altre versioni della leggenda, un oracolo aveva predetto che il suo sposo avrebbe ucciso Enomao, perciò il padre si era sempre opposto al suo matrimonio.

Pelope e Ippodamia, rilievo, New York, Metropolitan Museum.

Tutti i numerosi pretendenti della ragazza erano costretti ad una gara di velocità con i cavalli contro il padre, che si svolgeva tra la città di Pisa vicino ad Olimpia fino a Corinto, chi avesse vinto la gara avrebbe dovuto uccidere l'avversario. Il padre concedeva al pretendente mezz'ora di vantaggio, ma dal momento che richiedeva che la figlia salisse sul cocchio dell'avversario per distrarlo e che i suoi animali, dono di Ares, erano magici ed imbattibili, riusciva sempre a raggiungere con grande velocità il cocchio del pretendente e ad ucciderlo con la sua lancia.

La morte di Enomao

[modifica | modifica wikitesto]

Un giorno Ippodamia, innamorata di Pelope, in combutta con il suo pretendente corruppe Mirtilo, l'auriga del padre, il quale sostituì alcuni chiodi delle ruote del cocchio di Enomao con altrettanti chiodi di cera. Quando durante la gara il padre stava per raggiungere il cocchio di Pelope, le ruote del suo carro si staccarono ed egli perì travolto dai cavalli.

Dall'unione di Ippodamia con Pelope nacquero vari figli, tra i quali le femmine Astidamia, Nicippe, Lisidice, Mitilene ed i maschi Pitteo, Alcatoo, Atreo, Tieste, Ippalcimo, Copreo, Ippaso, Trezene, Ippalcimo, Dia.
Aelio, Cleonimo, Scirone, Argeo, Corinzio, Disponteo e Plistene sono elencati come altri suoi figli.


  • Angelo Taccone, IPPODAMIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933. URL consultato il 1º marzo 2023.
  • Gaetano Cressedi, IPPODAMIA, in Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961. URL consultato il 1º marzo 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Ippodamia, su mitologia.dossier.net, Mitologia greca e latina. URL consultato il 1º marzo 2023.
Controllo di autoritàVIAF (EN308302225 · ISNI (EN0000 0004 3419 4392 · BNF (FRcb16549799p (data)
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca