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Rabbi (comune)

Coordinate: 46°24′N 10°51′E
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Rabbi
comune
Rabbi – Stemma
Rabbi – Veduta
Rabbi – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoLorenzo Cicolini (Lista UNIRABBI) dal 3-5-2009
Territorio
Coordinate46°24′N 10°51′E
Altitudine1 095 m s.l.m.
Superficie132,79 km²
Abitanti1 348[1] (31-10-2021)
Densità10,15 ab./km²
FrazioniCagliari, Piazzola, Pracorno, San Bernardo (sede comunale), Rabbi Fonti
Comuni confinantiBresimo, Commezzadura, Malé, Martello (BZ), Mezzana, Peio, Pellizzano, Ultimo (BZ)
Altre informazioni
Cod. postale38020
Prefisso0463
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022150
Cod. catastaleH146
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 4 099 GG[3]
Nome abitantirabbiesi detti "corvi" a San Bernardo, "chjaore" a Piazzola, "gósi" a Pracorno
PatronoMadonna del Caravaggio (a Pracorno), san Bernardo (a San Bernardo), san Giovanni Nepomuceno (a Piazzola)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rabbi
Rabbi
Rabbi – Mappa
Rabbi – Mappa
Posizione del comune di Rabbi nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Rabbi (IPA: /ˈrabbi/, Rabi in dialetto rabbiese[4]) è un comune italiano sparso di 1 348 abitanti[1] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige. La sede comunale si trova nella frazione di San Bernardo. Il territorio comunale coincide con quello della Val di Rabbi, valle laterale della Val di Sole che si estende per una decina di chilometri a nord-ovest di Malé.

Geografia fisica

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Le sue frazioni principali, nell'ordine in cui si incontrano risalendo la valle, sono Pracorno (Pracòrn), San Bernardo (San Bernàrt) (centro amministrativo del comune), Piazzola (Plazölå) e Rabbi Fonti (Le Aque), sede delle terme di Rabbi.

La valle ha una conformazione prettamente alpina caratterizzata da ampi pascoli, boschi, numerose malghe e masi.

Più della metà del territorio del comune di Rabbi è compreso nel parco nazionale dello Stelvio. La valle è percorsa dal torrente Rabbies che nei pressi di Malé sfocia nel Noce.

Stemma

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 3 aprile 1930.[5][6]

«Di verde, alla coppa d'oro, dalla quale rigurgita il liquido d'argento.»

L'acqua che tracima dalla coppa d'oro allude alle acque minerali che alimentano le terme.

Gonfalone

Il gonfalone municipale è stato approvato con D.G.P. del 31 gennaio 1997.

«Il gonfalone è costituito da un drappo rettangolare di colore blu delle dimensioni di cm. 100 X 160 ricamato a macchina e finiture a mano, merlato in alto, con frange in oro in basso e con bordature in oro. Al centro del drappo viene riprodotto lo scudo dello stemma comunale con sopra la scritta, in bianco ed a caratteri classici "COMUNE DI RABBI" in forma semicircolare. Lo stemma risulta contenuto tra due ramoscelli recanti foglie di colore verde e frutti di colorazione rossa e attorno ai quali viene disegnato un motivo di contorno ricamato in colore argento. Lo stemma reca su sfondo verde un calice d'oro spumeggiante con allusione al verdeggiare del territorio boscoso ed alle sorgenti di acqua minerale che sgorgano in Val di Rabbi.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Dialetto della Val di Rabbi

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Il rabbiese, ovvero il dialetto parlato in Val di Rabbi appartiene alle parlate retoromanze e nello specifico esso è assimilato al ladino anaunico.

È caratterizzato fonologicamente dalla semi-palatizzazione dei fonemi c e g davanti a vocale, con la conseguente formazione di chj- e j-. In particolare il suono "chj", con pronuncia molto aspirata, è considerato fattor comune di tutte le genti ladine antiche, (elevando il dialetto di Rabbi ad un dialetto antico e conservativo) ed anche in Val di Non, in Val di Fassa e nell'Alta Val di Fiemme prima del fonema ć persisteva l'uso del fonema chj, specialmente davanti alla vocale a (ancora oggi esso viene utilizzato nella parlata nell'alta Anaunia, come per esempio nel paese di Fondo).

Altra caratteristica fonetica peculiare della parlata rabbiese è la vocale usata come finale per il genere femminile. Generalmente trascritta con i grafemi ô o å, essa è senza dubbio un indice di quanto il dialetto di Rabbi, a differenza dei dialetti ad esso tassonomicamente più legati (come appunto le varianti nonese), abbia resistito molto bene al processo di italianizzazione fonetica tuttora in atto. Questo suono è oggi pronunciato largamente come [o], ma presumibilmente ricorre come evoluzione del fonema ö o ë (che ancora si riscontra nella pronuncia di parlanti più anziani e soprattutto in parole come chjasô, dove il fonema subisce una tendenza ad anteriorizzarsi per analogia con l'italiano): nella parlata comune attuale, come detto, il fonema è chiuso e posteriorizzato, secondo peraltro le tendenze generali che si ritrovano negli altri dialetti simili. Il fatto che questo fonema sia ancora percepito come diverso da a e o italiane, evidenzia quanto il dialetto di Rabbi sia stato e sia ancora particolarmente conservativo rispetto al cambiamento subìto da quasi tutti gli altri dialetti solandri e non solo.

Si riscontra nel dialetto rabbiese un largo uso delle vocali "alterate" ü ed ö.

Nella parlata son della val di Rabbi sono presenti i gruppi consonantici pl (plan-piano/a e planger-piangere), gl (glesiô-chiesa e la glac'-ghiaccio), cl (seclô-secchio e reclô-orecchio), bl (blainch-bianco e sablon-sabbia), tratti caratteristici delle parlate ladine.

Anche dal punto di vista lessicale, il rabjés è considerato d'avanguardia, utilizzando parole che vengono usate ormai in pochi altri paesi delle valli vicine.

Nel censimento del 2021 il 10,2% degli abitanti si dichiarato appartenente al gruppo linguistico ladino.[8]

Geografia antropica

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Piazzola (Plazölô) domina tutta la valle dall'alto dei suoi 1314 metri. La sua chiesa, dedicata a San Giovanni Nepomuceno e alla Madonna di Loreto si impone sulle frazioni sottostanti.

Da Piazzola partono i sentieri per raggiungere i rifugi Lago Corvo (2425 m s.l.m.,poco distante dal passo di Rabbi che collega la valle con la val d'Ultimo (Val d'Outem) e Dorigoni (2437 m s.l.m.). Le frazioni di Piazzola sono: Cotorni, Marachjàgn, Mas, Sombrabi (Sonrabi), Lūci d'Albe, Bogine, Cosi, Chjasôrotô, Chjariöi, Serô (Serra), Masét, Chjanve (Caneve), Chjavalar (Cavallar), Vinövô, Mattarei (Matarèi), Plaze, Petér, Nistelô, Crespiòn, Viletô, Mori, Pontarô, Aque, Plan, Rotondô, Plaze di Forni, Masnöf, More.

Pracorno (Pracòrn) è il primo paese che si incontra venendo da Malé. In forza di circa 200 abitanti è diviso in una serie di minuscole frazioni (talvolta anche formate da solo un paio di case) tra cui ricordiamo Cagliàri (Chjalliari), Dadi e Ingenga (Ingenchjå). A Pracorno si trova il molino Ruatti, antico mulino ottocentesco oggi adibito a museo di archeologia artigianale di montagna. È stato restaurato e si tratta di uno dei pochi esemplari rimasti di mulino ad acqua funzionante.

Le Aque, situate in fondo alla valle, sono in realtà una frazione di Piazzola. Ai tempi dell'impero austro-ungarico la località godeva di notorietà e di un certo sviluppo turistico legato alle acque termali.

Alle Terme di Rabbi sgorga un'acqua un tempo altamente ferruginosa e gassata. In questa località vi è anche una chiesetta dedicata a Sant'Anna, un centro visitatori del Parco nazionale dello Stelvio, una pista per lo sci di fondo nei mesi invernali ed una "balerô" nella quale si tengono delle feste campestri durante l'estate e la terza domenica di settembre la "Desmaglidô", il folkloristico ritorno in paese delle mucche, delle capre e delle pecore dopo l'alpeggio estivo.

San Bernardo (San Bernart) è la sede amministrativa del comune. Qui sono presenti i principali servizi: comune, parrocchia, farmacia, banca, ufficio postale e la stazione carabinieri.

Fra le sue frazioni ricordiamo Ceresè (Ciaresé), Pedergnana (Pedernianå), Penasa (Penaså), Poz, Stablum, Tassé (Tassé), Valorz (Valorc'), Zanon (Gianon), Casna (Chjasnå), Pedrin, La Val, Le Ruaie.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 maggio 1945 5 aprile 1946 Albertini Renzo Sindaco [9]
6 aprile 1946 14 agosto 1963 Bortolo Mengon Sindaco [9]
16 novembre 1963 8 dicembre 1967 Olivo Pedergnana Sindaco [9]
9 dicembre 1967 21 dicembre 1972 Enrico Albertini Sindaco [9]
22 dicembre 1972 26 febbraio 1988 Marino Ruatti Sindaco [9]
31 maggio 1990 16 giugno 1995 Claudio Valorz Sindaco [9]
20 giugno 1995 1 dicembre 2008 Franca Penasa Sindaco [9]
2009 in carica Lorenzo Cicolini Sindaco

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1991 [1964], p. XXV, ISBN 88-222-0754-8.
  5. ^ Rabbi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 9 luglio 2024.
  6. ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Rabbi, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ RILEVAZIONE SULLA CONSISTENZA E LA DISLOCAZIONE TERRITORIALE DEGLI APPARTENENTI ALLE POPOLAZIONI DI LINGUA LADINA, MÒCHENA E CIMBRA (PDF), su statistica.provincia.tn.it, 2022, p. 10.
  9. ^ a b c d e f g Elenco dei Sindaci della Val di Rabbi, in Rabbinforma, n. 2-3, 2008, p. 30.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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