Vai al contenuto

Sforzesca

Coordinate: 45°17′21″N 8°53′09″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Sforzesca (disambigua).
Sforzesca
frazione
Sforzesca – Veduta
Sforzesca – Veduta
Uno degli ingressi del complesso della Sforzesca
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Comune Vigevano
Territorio
Coordinate45°17′21″N 8°53′09″E
Abitanti413
Altre informazioni
Cod. postale27029
Prefisso0381
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sforzesca
Sforzesca

La Sforzesca è una frazione del comune di Vigevano situata 2 km a sud della città. La località è famosa per la grande cascina, denominata "Colombarone", fatta costruire nel 1486 su commissione di Ludovico Maria Sforza,[1] detto il Moro, duca di Milano.

Uno dei quattro "colombaroni".

La storia della Sforzesca inizia nel 1486, con la costruzione di una residenza di caccia commissionata da Ludovico il Moro all'ingegner Guglielmo da Camino.[1]

Con atto di donazione del 28 gennaio 1494, la Sforzesca fu donata da Ludovico il Moro alla moglie Beatrice d'Este, con tutte le relative possessioni, fortilizi e diritti feudali a esse connessi, ossia il mero et mixto imperio, ogni tipo di giurisdizione, omaggi, immunità, etc, la facoltà di amministrarle secondo il proprio arbitrio, deputare castellani, pretori, ufficiali, etc, nonché di fruizione delle rendite.[2][3] Alla morte dell'amata Beatrice, Ludovico donò la Sforzesca al convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, nella cui chiesa era sepolta la moglie, affinché continuasse simbolicamente a essere possesso perpetuo di lei.[4]

Anche Leonardo da Vinci soggiornò presso la Sforzesca collaborando al miglioramento del territorio con progetti idraulici[1] per permettere una migliore irrigazione dei campi. Nel codice Leicester sono presenti disegni che ritraggono il "molino della Scala", una struttura a scalini dove scorreva l'acqua, ancora presente ai giorni nostri.[5]

Miniature dei due sposi: a sinistra, Ludovico il Moro all'età di 41 anni; a destra, Beatrice d'Este all'età di 18. Opera del Birago. Contenute nel diploma di donazione datato 28 gennaio 1494 col quale Ludovico infeuda la moglie di Cassolnovo, Carlotta, Capo di Monte, Villanova d'Asti, Sartirana Lomellina, Leale, Cusago, nonché della Sforzesca. Conservato oggi alla British Library di Londra.
Miniatura raffigurante l'atto di donazione di Ludovico al convento di S. Maria delle Grazie (1497).

Presso La Sforzesca, il 21 marzo 1849 ebbe luogo l'omonima battaglia combattuta durante la Prima guerra di indipendenza italiana.

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]

Castello-Villa La Sforzesca

[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso presenta la disposizione tipica dei castelli di impronta sforzesca, con quattro corpi di fabbrica[1] ad uso abitativo (i "colombaroni") al posto dei classici torrioni d'angolo, a proteggere l'impianto di forma quadrata[1]. I colombaroni sono ornati da finestre ad arco acuto e fregi "a dente di sega"[1].

  1. ^ a b c d e f Contino, Castello-Villa La Sforzesca.
  2. ^ Add MS 21413 [collegamento interrotto], su bl.uk.
  3. ^ Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913, p. 381.
  4. ^ Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913, p. 675.
  5. ^ Le tracce di Leonardo, su leonardoevigevano.it. URL consultato il 3 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).
  • G. Angelini, La villa e la chiesa della Sforzesca nell'Ottocento. Le commissioni artistiche del marchese Rocca Saporiti tra Milano e Torino, in «Viglevanum. Miscellanea di studi storici e artistici», a. XVII, 2007, pp. 48–59.
  • Giors Oneto, Grandissimo Diciassettesimo, Neri Editore, Firenze 2001
  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Lombardia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Lombardia