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Spirito del tempo

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Il Tempo, rappresentato secondo la tradizione allegorica come un vecchio barbuto con le ali, recante un globo celeste come in questo Trionfo di Zanobi Strozzi, oppure una falce o una clessidra quali suoi attributi.

Spirito del tempo, spesso reso in tedesco come Zeitgeist, è un'espressione adottata nella storiografia filosofica otto-novecentesca, per indicare la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.

Storia del concetto

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Il termine rivestiva, in origine, un concetto puramente scientifico. Divenne noto a partire da uno scritto del filologo e filosofo Johann Gottfried Herder, diffuso nel 1769 all'interno di un'opera polemica nei confronti del filosofo Adolph Klotz. In quell'occasione, la parola Zeitgeist veniva usata per tradurre l'espressione latina genius saeculi.[1]

Il termine si ritrova, quasi inalterato, in una frase di Faust nel Faust di Wolfgang Goethe (Was ihr den Geist der Zeiten heißt, «quello che chiamate lo spirito dei tempi») ma è noto soprattutto nell'ambito della filosofia della storia, per l'utilizzo che ne faceva Hegel e per le sue lezioni sull'argomento.[2]

I filosofi materialisti in genere fanno risalire lo spirito del tempo a sovrastrutture come quelle politiche, gli ordinamenti costituzionali, le istituzioni, mentre gli spiritualisti legano lo sviluppo e la qualificazione dello spirito del tempo a fenomeni più sottili, come per esempio le attività culturali o in generale le pratiche quotidiane e della vita domestica. Lo spiritualista Emerson sostiene in proposito:

«Se un uomo vuole familiarizzarsi con la reale storia del mondo, con lo spirito del tempo, non deve andare prima alla state-house o alla court-room. Il sottile spirito della vita deve cercarsi in fatti più vicini. È ciò che è fatto e sofferto in casa, nella costituzione, nel temperamento, nella storia personale, ad avere il più profondo interesse per noi.[3]»

Ulteriori prospettive

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Statua del Tempo di Giuseppe Benetti (1873), scultura nel Cimitero monumentale di Staglieno a Genova.

Nella prospettiva esoterica dell'antroposofia di Rudolf Steiner, lo spirito del tempo non è un'entità astratta, ma è un essere reale, identificato col livello angelico dei principati o archai, superiore a quello degli arcangeli. Questi ultimi rappresentano per Steiner lo spirito dei popoli, mentre lo spirito del tempo, che presiede a cicli storici di circa 300 anni, impartisce determinati ordini evolutivi agli arcangeli, facendo in modo che ogni nazione viva in maniera differente il proprio Rinascimento, il proprio illuminismo, e così via.[4]

Il fatto che ogni uomo subisca l'influsso del suo tempo non inficia tuttavia per Steiner il suo libero arbitrio, dato che egli possiede la capacità di pensare e di conoscere ciò che sembra determinarlo. Acquisendo consapevolezza delle idee direttive della sua epoca, infatti, l'uomo si innalza al di sopra di esse, dominandole e facendole sue. Solo comprendendo la «missione» del suo tempo potrà trovarvi il posto giusto per adempierla in libertà, non lasciandosi trascinare dal progresso della civiltà, bensì appropriandosene, per vivere pienamente il destino in cui si trova collocato. Le scienze spirituali quali la storia, o la storia della letteratura, delle arti, ecc. devono appunto prefiggersi lo scopo di favorire una tale presa di coscienza della partecipazione del singolo al destino del mondo, fungendo da intermediarie.[5]

Utilizzando le abitudini e le norme di comportamento della sua epoca come un mezzo per esplicare la sua libera individualità, come materia a cui dare una forma, l'uomo contribuisce così all'evoluzione stessa dello spirito del suo tempo.[4]

  1. ^ Bernd Leupold, Karina Urbach, Der Zeitgeist und die Historie, pag. 2, Röll, 2001.
  2. ^ G.W.F. Hegel, Vorlesungen über die Philosophie der Geschichte, 1840, trad. it. Lezioni sulla filosofia della storia, Firenze 1941.
  3. ^ Ralph Waldo Emerson, Prose Works of Ralph Waldo Emerson, vol. III, pag. 63, Houghton, Mifflin, 1880.
  4. ^ a b Rudolf Steiner, La missione di singole anime di popolo Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., O.O. 121, conferenze del 16/6/1910.
  5. ^ Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., IX, § 5, pp. 93-95, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944.

Voci correlate

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